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Conventi agostiniani IN SPAGNA: Burgos

I resti del chiostro del Monastero Reale di sant'Agostino a Burgos

 

 

IL CONVENTO REALE DI SANT'AGOSTINO A BURGOS

 

 

 

Il Monastero Reale di sant'Agostino apparteneva alla comunità degli agostiniani della città di Burgos. La tradizione sostiene che fu il primo convento ad essere costruito a Burgos nel IX secolo, negli anni della fondazione della città. Dal XII secolo i documenti attestano che la comunità degli agostiniani godeva di una certa notorietà all'interno della società cittadina, anche perché era particolarmente favorita dai membri della famiglia reale.

Il convento conobbe il suo periodo di massimo splendore nel Cinquecento, quando ci viveva san Tommaso di Villanueva. Ebbe fino a 60 religiosi e divenne il luogo di sepoltura privilegiato di alcuni membri delle principali famiglie di Burgos quali i Sanzoles, Orense, Gallo, e altri.

La comunità religiosa fiorisce fino l'arrivo delle truppe francesi a Burgos, allorché il convento diventa ospedale e deposito di guerra, che lo trascina verso la distruzione. Il monastero di S. Agostino ebbe un ruolo importante nelle tradizioni religiose di Burgos lungo i secoli. Ciò è dovuto anche al fatto che fino alla metà del XIX secolo il convento ospitava le spoglie del Beato Cristo de Burgos, il che lo rendeva un centro di pellegrinaggio per la popolazione e per i visitatori che passavano per la città. Oggi il beato si trova nella Cattedrale cittadina, dove è stato definitivamente spostato nel 1836. Il convento venne abbandonato nel 1828, dopo che i monaci non sono più in grado di riparare le distruzioni causata dalle truppe francesi.

Nel 1863 la Diputación Provincial de Burgos acquisì i resti del convento destinandoli a Collegio per Sordomuti e nel 1881 a questa struttura verranno aggiunti i terreni dei frutteti del monastero. Da allora ad oggi l'edificio ha ospitato varie realtà culturali fra cui una Scuola per insegnanti, una Normal School of Business, una Scuola di Geometri e altro.

Contemporaneamente ha subito numerose ristrutturazioni che hanno compromesso progressivamente i resti storici. Nel 1998 il progetto di recupero elaborato dall'architetto Marina Escribano Negueruela ha coniugato efficacemente vecchie strutture con le nuove. Il nuovo complesso è stato destinato a uso culturale.