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CONVENTI agostinianI: Cremona

Lapide sulla facciata della chiesa di S. Agostino a Cremona

Lapide sulla facciata della chiesa di S. Agostino a Cremona

 

 

PRIORI E FRATI DEL CONVENTO DEGLI EREMITANI DI CREMONA (1249-1398)

di Maria Teresa Limonta

 

 

 

Le prime ricerche riguardanti gli Eremitani di S. Agostino sono state analizzate innanzi tutto da studiosi del XVII, XVIII e XIX secolo, come Giuseppe Bresciani, Pellegrino Merula, Ferdinando Ughelli, Francesco Antonio Zaccaria e Luigi Astegiano  [1], nel '900 da Ugo Gualazzini, Goffredo Dotti [2] , dalla mia tesi di laurea [3] e dagli interessanti contributi di Elisa Filippini e Elisa Chitto [4].

In una pergamena datata 1172 a Cremona, nella Cattedrale, i Consoli del Comune di Cremona investono Filippo 'de Sancto Iorgio' di un terreno di proprietà del Comune, sito 'in Regona Sancti Agostini' [5]. Ancora nel novembre 1208 i fratelli 'Ferariis' vendono a Pietro, Arciprete della Cattedrale di Cremona un terreno in località 'Braida canonicorum' [6] e nel giugno 1212, dei terreni siti nell'Oltrepò, 'in pertinentiis Sancti Augustini' [7].

L'atto più antico per i frati eremitani è del 1249, riguarda l'acquisto di un terreno nella zona di S. Fabiano; Astegiano riferisce che nel maggio 1256 e nell'ottobre 1264 esisteva già .  l''ecclesiae S. Iacobi in Brayda' [8]. Nel 1260 venne concesso agli Eremitani di S. Agostino, che si erano insediati in quest'area già da sei anni, di utilizzare la chiesa di S. Giacomo; altri documenti del 1261 vengono redatti 'in burgis Cremone, sive in claustro fratrum Eremitarum'.

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Gli Eremitani erano di rilevanza a Cremona e nelle altre città vicine, gestivano vendite e affitti nelle zone limitrofe. Interessante é il testamento di Buoso 'de Dovaria', signore di Soncino e poi di Cremona nel XIII secolo [9]. Alla sua morte, nel 1288, tra altri legati, lascia alla Casa degli Eremitani di S. Agostino 40 Lire Imperiali 'pro mercede anime mee' [10] nel 1304 troviamo anche il testamento di Guglielmo del fu Antonio 'de Dovaria', erede di Buoso 'de Dovaria', egli lascia alla chiesa dei frati Eremitani 10 Lire Imperiali, con l'obbligo di tenere sei messe per la sua anima  [11].

Con gli anni crebbe d'importanza nel contado e nella città, fu così necessario costruire una nuova ed ampia sede, nel 1336 dal Vescovo Ugolino fu concesso loro di demolire S. Giacomo per edificare una struttura più ampia e maggiormente conforme alle loro esigenze di culto.

Celebre era anche la famosa biblioteca agostiniana che i frati costruirono nel XVI secolo, terminata nel 1597[12]; non è dato sapere quanti e quali fossero nel XVI secolo i volumi in essa contenuti, gli scrittori più antichi che di essa trattano, cioè frate Timoteo da Mantova, priore degli Eremitani di Cremona nel 1596, segnalato da Francesco Novati come autore di un manoscritto arrivato a noi tramite una redazione del XVII secolo [13], e Alghisi nel 1655 [14] descrivono con dovizia di particolari l'ambiente ed i dipinti che si trovavano, ma non parlano del materiale custodito.

Nel XVII e nel XVIII furono aperte le porte alle visite di diversi studiosi, come Antonio Possevino che redasse un elenco delle opere più importanti [15], oppure Isidoro Bianchi, che stilò un inventario più completo, purtroppo incompiuto tra le sue carte, che erano conservate alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, segnalato da Vincenzo Lancetti [16].

Sono da ricordare gli studi condotti sopra un gruppo di codici conservati presso la Biblioteca Statale di Cremona [17], i saggi esaminati nel XX secolo [18] oltre alla identificazione della provenienza dalla biblioteca conventuale agostiniana di un gruppo di manoscritti, conservati all'Ambrosiana di Milano, falsamente ritenuti di proprietà petrarchesca nella sua casa di Linterno [19].

Con la bufera napoleonica del XVIII secolo, chiesa e convento furono compresi tra i beni nazionali e destinati ad un uso civile, i documenti dell'archivio degli Eremitani dispersi in altre sedi.

Molte pergamene lasciarono Cremona alla volta di Milano e vennero distrutte, oppure riunite in città, nell'Archivio di S. Fedele, ex Collegio dei Gesuiti, il Notarile e quello di S. Spirito [20], entrando poi a far parte dell'Archivio Generale del Fondo di Religione, fino ad arrivare all'attuale collocazione dell'ASMi dove è stato condotto questo piccolo studio [21].

Si è cercato di ricostruire la serie dei priori del convento degli Eremitani di Cremona dal XIII al XIV secolo, precisamente da 1249 al 1398, in pergamene riguardanti vendite, affitti, donazioni 'inter vivos', mandati molti di questi atti sono stati fatti con l'assenso della comunità dei frati unita in capitolo.

Sono molti i priori che si susseguono alla guida dell'insediamento cremonese nel XIII e nel XIV secolo; sappiamo che fino al 1247 l'elezione del priore conventuale è compito annuo delle singole comunità agostiniane, poi egli viene scelto tra una rosa di tre nomi, dal Capitolo Provinciale, dal Priore Provinciale e dal suo Consiglio [22].

Non abbiamo memoria sul sistema dei priori Agostiniani in carica nel XIII e nel XIV secolo, la ricerca é molto carente in questo senso, ci affidiamo allo studio di Luciano Gargan sulla Biblioteca dei Domenicani a Padova [23] ed alle indagini di Emilio Panella riguardo l'elenco dei Priori Domenicani di S. Maria Novella di Firenze, nell'approfondimento di Stefano Orlandi nei primi anni Cinquanta [24].

Gli autori analizzano il concetto di priore in età medievale: il priore convoca il consiglio o il capitolo conventuale, secondo il caso, propone la materia di decisione alla comune discussione, la votazione definisce il consenso comunitario e regola la fase esecutiva delle decisioni prese, i frati coinvolti legalmente nella transazione.

Il priore conventuale, eletto dai frati capitolari e confermato dal priore provinciale, dura a tempo indeterminato. È il capitolo provinciale, celebrato annualmente, a porre termine al priorato. Era frequente una rotazione delle cariche direttive. Gargan dice anche che i priori avevano facoltà di nominare un sostituto nella persona del vice priore che ne esercitava le funzioni in sua presenza, fatto interessante perchè in una pergamena datata marzo 1345 osservata in questo articolo c'è Monello 'de Riperio' 'sub prior', come vedremo [25]. Per quanto riguarda il convento di Cremona tra il XIII e il XIV secolo possiamo solo elencare nome e attività priorali ed abbozzare le vicende della comunità conventuale. Nel convento di Cremona tra il XIII e il XIV secolo troviamo molti frati confermati nella carica di priori, chi solo per un anno, chi più volte, con atti vendita, d'affitto, concernenti la vita economica del convento. Inoltre in molti documenti osserviamo che i priori agiscono con il consenso della maggioranza dei frati in comunità, nomi di religione nei primi atti, poi con nomi di provenienza o di parentela. Si nota molti nomi illustri, famiglie note della Cremona in età medievale. Ad esempio il priore frate Giovannino é della dinastia 'de Mastallis', vista nel 1051 come teste, oppure come consule nel 1158 e nel 1204 [26], per il priore Baldassarre 'de Insparlatis' si trova un 'magister Iulianus Insparlato' nel 1279, il procuratore 'Iuliano de Insparlato' nel 1285 [27].

Nel febbraio 1259 è confermato priore frate Michele per una vendita di un terreno aratorio con vigna, sita oltre il Po, in Mezule [28]. Il priore frate Giovanni 'de Mastaygis' o Giovannino 'de Mastalli', 'de Mastaliis', o Giovanni 'de Mastaleis', è priore in più anni: nel maggio 1249 , priore 'ordinum fratrum remitanorum' per una vendita di un terreno vicino alla chiesa di S. Fabiano [29] poi dal 1261 al 1262 ed infine nell'aprile 1277, come vedremo in seguito.

Nel marzo 1261 vende dei terreni situati nella parrocchia di S. Giacomo in Breda [30], nell'aprile nello stesso anno affitta dei terreni terreni fra Sant'Egidio e San Giacomo lungo la Cremonella, con i frati uniti in capitolo [31]. I frati dell'Ordine, riuniti 'in claustro fratrum Erimitanorum', parola che allude per antonomasia alla vita religiosa, decidevano il da farsi con il loro consenso e parlando tra loro, 'consensu et parabolla ibi si expresim data'. Sono quattordici confratelli, oltre il priore, frati con nomi di religione e tre con le città di provenienza,' fratre Joanino de ultra Pado et a fratre Alexandrino, et a fratre Danixio, et a fratre Ylario, et a fratre Homobono, et a fratre Joanino de Regio, et a fratre Antonio de Padua, et a fratre Homobonino, et a fratre Jacomino, et a fratre Michalle, et a fratre Petro, et a fratre Brunello, et a fratre Tomaxino'.

Sempre nel 1261, a dicembre, riceve una donazione a favore degli Eremitani di terreni siti nella parrocchia di S. Giacomo in Breda per costruire la loro chiesa e convento [32]; nel febbraio 1262 dà dei soldi ad Abramino 'de Persico' come pagamento per le spese sostenute da Abramino in una sentenza pronunciata contro il convento [33]. A giugno Giovanni 'de Vauro', Ugolino 'de Iudeis', Guazone 'de Brayda' , Giuliano 'de Iudeis', sindaci degli abitanti della parrocchia di S. Giacomo in Breda, cedono a frate Giovannino, priore dei frati Eremitani di S. Tommaso Martire 'fratrum Heremitanorum eclesie in honorem sancti Tome Martiris Cremone constitute', tutti i diritti sulla terza parte di un terreno un tempo con edifici, sita nella parrocchia di S. Egidio, e sulla sesta parte di un altro terreno , confinanti con i frati. In cambio, il priore cede parte di un terreno di loro proprietà, presso il sentiero della riva della Cremosella.

Ci sono i due terzi dei confratelli, per l'atto il priore chiede l'assenso dei frati ('per quam transacionem, eodem transacione nomine dictus frater Zoaninus prior dictorum fratrum consensu'), sono quindici confratelli, con nomi di religione, forse sono tutti di Cremona, solo in due si vedono i luoghi di provenienza: 'consensu fratrum Lazari, Iohannis, Martini, Zoanini, Antonii, Filipi, Brunelli, Iacomini, Homobonini, Marchi, Henrighini, Pauli, Michaelis, Venturini de Cremona et Venturini de Placencie' [34].

Ad agosto il priore vende un terreno con edifici e corte, sita nella parrocchia di S. Egidio e S. Giacomo in Breda [35].

Ancora, a novembre dello stesso anno il priore vende di un terreno sito nella parrocchia di S. Giacomo in Breda, da utilizzare per la costruzione della loro chiesa. La maggioranza dei frati era di due terzi e più, vediamo tredici confratelli con luoghi di provenienza oppure di famiglia, 'Martini de Piadellis , Danixii de Burgo, Johannis vicinie Sancti Iacomi in Brayda, Fini de Mantua, Johannis de Regio, Antonii de Padua, Ommoboni Bexani, Jacomi de Sabloneta, Homodey de Casanova, Petri de Riparolo, Paxolinus de Ferraris , Pauli Torbexollis atque Venturini de Placentia' [36].

Il priore frate Umberto è attivo nel 1265, a gennaio per una donazione inter vivos' di quattro terreni site nei chiusi di Cremona, nelle pertinenze di S. Maria 'in bonis mercibus' e a marzo per un cambio di terreni sempre in prossimità di S. Maria 'in bonis mercibus' [37]; ci sono più dei due terzi dei frati in assemblea, tredici nomi di religione: ' Lazaro, Iohanne de ultra Pado, Axandro, Danisio, Omebono, Guielmino, Marco, Thomasino, Homobonino, Iacomino, Brunello, Petro et Alberto' [38].

Nel gennaio 1266 ricopre il ruolo di priore frate Giovanni 'de Novaria', per una vendita di terreni siti nella parrocchia di S. Giacomo in Breda e di S. Egidio, ma allo stato attuale dei fatti, non sappiamo se ci sia un nesso con frate Giovanni citato in precedenza [39].

Nel marzo 1270 è in carica il priore frate Danisio, per una donazione di un piccolo terreno vicino ai chiusi di Cremona, in località Magosio, nelle pertinenze di S. Maria 'in bone merce' [40].

Nel gennaio 1272 il priore è frate Ilario 'de Guxola' per una vendita di un terreno con edifici e corte, situato nella parrocchia di S. Egidio [41].

Nel 1277 a febbraio il priore è frate Baldassarre 'de Insparlatis', una vendita di terreni ed edifici da parte dei fratelli 'de Bonseriis', della parrocchia di S. Leonardo o del Salvatore [42],; frate Baldassarre sarà attivo anche nell'anno 1306, come vedremo.

Ad aprile 1277 il priore è frate Giovanni 'de Mastaleis', che abbiamo visto in precedenza, per una vendita d'un terreno sito nella parrocchia di S. Leonardo [43].

Nel luglio 1277 il priore è frate Giacomino per una vendita di un terreno confinante con i frati, purtroppo dal documento non sappiamo il nome di residenza o famiglia [44]. A settembre 1277 è il priore frate Giuliano 'de Novaria' a presiedere una dichiarazione di denari [45].

A maggio 1281 il priore è frate Miorino in una donazione a favore degli Eremitani di Cremona dei terreni nelle pertinenze di Valcarengo, e dei canoni d'affitto donata da Fiorina 'de Siuria' [46].

Nel dicembre 1297 il priore è frate Onorino, quando, con l'assemblea dei confratelli riunita, delega frate Bartolomeo per conto degli Eremitani per l'acquisto di un terreno situato nella parrocchia di S. Giacomo in Breda: sono due terzi e più dei frati esistenti in convento ('duas partes satis fratrum existentium ad dictum conventus') sono diciotto nomi di religione, e cioè ' fratris Antolini, fratris Baldesarri, fratris Lanfranchini, fratris Prezani, fratris Alberti, fratris Oprandini, fratris Abramini, fratris Zoanini, fratris Ubertini, fratris Cabrini, fratris Venture, fratris Raynerii, fratris Anpolonii, fratris Marchi, fratris Comendini, fratris Agustini, fratris Egidii et fratris Paganini' [47].

Alla fine del XIII secolo infine, nell'ottobre 1299, il priore è frate Apollonio in un compromesso stipulato dal priore degli Eremitani di Cremona e Martino 'de Picenardis', e Ruggerino 'de Tintoribus', procuratori di Guglielmo 'de Picenardis' e Tintorino 'de Tintoribus', davanti ad Egidiolo 'de Alegris' e Baldassarre 'de Picenardis', come arbitri nella vertenza riguardante un legato fatto da Federico 'Comesario' su alcuni terreni in località Riposo [48].   

Nel febbraio 1305 il priore è frate Zambellino 'de Castroleone': con il consesso dei frati delibera la concessione ai frati Eremitani di Cremona del monastero di S. Maria di Riposo ed il terreno adiacente, che un tempo rendeva al Vescovato mezza libbra di cera, che era stato abbandonato. La pergamena è assai logorata con buchi e strappi, ma si può notare i nomi dei frati, che sono quindici, alcuni con nomi di religione, altri di provenienza o di famiglia: 'Marcho, Abramino de Agroclariis, Bartholomeo, Pergamino, Iohannino de Sancto Sylo, Abramino, Jacomino de Mapheis, Francischino de Soncino, Umbertino de Soncino, Augustino de Cella, Augustino de Cominibus de Calepio, Egidiolo de Picenardis, Tomaxino de Ienua Raymundo et Alberto, omnibus fratribus Heremitanis ordinis Sancti Augustini Cremone' [49].

Nell'ottobre 1305 il priore è frate Pensabene de Gufredis in una vendita di un terreno in località Riposo [50], ma é attivo anche in anni posteriori, precisamente nel 1336, come vedremo.

Nel 1306 il priore è frate Baldassarre 'de Insparlatis' o 'de Ispralatis', ad agosto per una vendita di un terreno con edifici e corte sito 'in strata Sache', confinante con il Cremonella [51] ed a dicembre per un affitto di un terreno sito nella parrocchia di S. Egidio: ci sono i due terzi e più dei frati, diciassette confratelli, in maggioranza con nomi di religione, 'fratris Bergoymi, fratris Antonini, fratris Raymondini, fratris Agustini, fratris Marchi, fratris Johanis, fratris Antonii, fratris Alberti, fratris Abramini, fratris Zambelini, fratris Franceschini, fratris Antonioli, fratris Gohannis, fratris Raymondi, fratris Raynerii' due frati con nomi d'origine o forse di famiglia 'fratris Filipi de Monferato', 'fratris Cabriellis de Motaris' [52].

Il frate Giovannino 'de Sancto Sylo' o 'de Sancto Sillo' è in carica come priore innanzi tutto nell' ottobre 1309, per il testamento di Fiorina 'Siuria': tra gli altri legati, lascia a frate Giovannino 'de Sancto Sylo', priore degli Eremitani, o, nel caso che muoia, ad un altro priore, tutti i redditi ed i diritti dei terreni siti in Ossolaro, o Valcarenghi, nel vescovato di Cremona [53].

Nel maggio 1316 poi il priore è frate Brassanino quando, con l'assenso dei frati affitta ad Egidiolo 'Sosoni', della parrocchia di Onnisanti ed ai suoi eredi, un terreno con vigna, edificio ed un altare sito nei chiusi di Cremona, in S. Maria di Riposo. Ci sono i due terzi dei confratelli, è una pergamena con bucature e piccoli strappi, di difficile interpretazione, ma si vede i nomi dei frati, per lo più nomi di famiglia, con 'Johannis de Sancto Syllo, Ottoni de Sfondratris, Raymondi de Fraganescho, Antollini de Pidolfis, Rafayni de Fortigo, Alberti de Buchis, Operandi Pallea, Contadini de Ciria, Raymondi Cartarii, Ramboldini de Castroleone, Abramini de Sallandis, Zoanini Cremaschi, Tomasii de Seriato, Ottolini de Ruperis , Boni de Chirollis, Zoanini Lopiani' [54].

Nuovamente, frate Giovannino è priore nel novembre 1320 per una vendita di un terreno con edifici nella corte dei 'de Laude' [55] e nell'aprile 1321 per la concessione data alla famiglia 'de Santis' riguardo ad alcuni oggetti nella sponda di un muro di una casa di proprietà del convento [56].

Nell'aprile 1325 il priore è frate Franceschino 'de Bragheriis', un affitto per Dalfino 'de Sperantis', abitante a Bolgaro, un terreno sito 'in loco S.Ambrosii Instrinatoris', con tre quarti dell'assemblea dei confratelli riunita ('Confidentes esse plus quam tres partes capituli et conventus' ) e sette frati tutti con nomi di famiglia, ' fratris Otti de Bosco, fratris Egidioli de Picenardis, fratris Ottolini de Sfondratis, fratris Zohanni de Sancto Sillo, fratris Raymondini de Fraganesco, fratris Pensabeni de Gufardis et fratris Zambolini de Castroleone' [57].

Nel dicembre 1328, ancora, il priore è frate Giovanni 'de Sancto Sillo', una causa tra il priore insieme con i frati Eremitani contro Franceschino 'de Syrigariis' per la metà di un terreno nei chiusi della città, ai Sabbioni, che egli indebitamente abitava da sei anni [58].

A settembre 1332 si nota il Priore Generale degli Eremitani frate Guglielmo, una 'donatione inter vivos' di Giuliano 'de Redenascho' per i frati del convento di Cremona, dei terreni situati nella parrocchia di S. Giacomo in Breda, confinanti con i frati, con la chiesa di S. Giacomo e con i 'de Laude' [59].

Il frate Pensabene de Gufredis è nuovamente priore nel febbraio 1336, in tre documenti.

Il primo atto è datato 4 febbraio 1336, frate Pensabene delega frate ‘Giovanni de Sancto Sillo' procuratore per i frati Eremitani di Cremona riguardo la concessione della chiesa di S. Giacomo in Breda; i confratelli sono i due terzi dell'assemblea, ci sono quindici frati, 'Otto de Buscho, Raymundinus de Fraganescho, Augustinus de Clino, Iohannes de Sancto Sillo, Raffaynus de Suncino, Ottorinus de Sondratis, Guiscardinus de Suncino, Cabrinus de la Sepa, Zambelinus de Castroleone, Martinus de Ardengis', 'Augustinus de Becharia papiensis' con 'Egidiolus 'de Pizenardis lector', e tre frati stranieri, 'Nicolaus de Alamagnia', 'Leo de Zipro', Raymondinus de Proventia' [60].

Il 15 febbraio 1336 poi, per una vertenza tra i Canonici della Cattedrale di Cremona ed i frati Eremitani, con Guglielmo 'de Villana' 'prioris generalis fratrum Heremittarum ordinis sancti Augustini'. L'assemblea si riunisce al suono della campanella, come solito ('ad sonum campanelle more solito'). Sono più di quattro parti dei frati in assemblea 'asservientibus et protestantibus quod ibidem erant plusquam quatuor partes fratrum dicti conventus de Cremona'; diciotto confratelli con nomi di provenienza o di famiglia: ' Bono de Soncino sub priore, Ottone de Buscho, Richino de Bracheriis, Egidiollo de Pizenardis, Raymondino de Fraganescho, Johannino de Sancto Syllo, Augustino de Clino, Guiellmo de Gandulfis, Ottone de Sfondratis, Nicolao de Alamania, Guischardino de Sonzino, Abramino de Salandis, Cabrino de Rumano, Augustino de Berharia papiense, Leone de Cipro, Zambelino de Castroleone ,Martino de Bagnarollo et Raymondino de Provincia' [61].

Il terzo atto, datato 22 febbraio 1336, il priore Pensabene elegge frate Giovannino 'de Sancto Syllo', loro rappresentante nella vertenza tra i frati Eremitani ed i canonici della Cattedrale con il consenso del Priore Generale Guglielmo [62].

Nel novembre 1339 [63] e nell'aprile 1340 [64] il frate Tebaldo 'de Persicho', è 'priore conventuali fratrum Heremittanorum conventus cremoniensi ordinis sancti Augustini,' due concessioni accordate agli Eremitani dai frati predicatori di S. Domenico e dai frati dell'Ordine della Beata Maria di Monte Carmelo: ai frati Eremitani si concede di costruire la loro chiesa in un luogo stabilito, indicato come l'area delimitata da due strade, quella lungo il fianco meridionale della chiesa di S. Giacomo in Braida e quella della famiglia 'de Laude', pur trovandosi il luogo scelto ad una distanza tra conventi inferiore a quella misurata in canne, indicata come zona di rispetto dai privilegi papali.

Nei due atti i Domenicani ed i Carmelitani si trovano al suono della campanella, dove i frati sono soliti radunarsi per trattare questioni importanti ('sono canpanelle more solito in loco prefato, in quo fratres ipsi ad capitulum pro similibuset aliis actibus dicti conventus tractandis et peragendis sunt soliti congregari'), alla maggioranza dei confratelli, cioè i tre parti e più per i frati di S. Domenico ed i due terzi e più per i Carmelitani.

C'è la presenza del Generale dell'Ordine Guglielmo, presiede il Priore Conventuale dei frati predicatori di S. Domenico Benadusio 'de Sonzino' insieme alla maggioranza dei frati Predicatori, sedici frati predicatori, la maggioranza dei quali con nomi di famiglia: ' fratres Iacobus de Stavollis, Annazinus de Annazis, Cardanus de Persicho, Lanfranchinus de Parro, Laurenzius de Delmonibus, Iacobus de Rippolis, Alexandrinus de Sexto ,Sadonus de Orsoleriis, Franceschinus de Ast, Guillelmus et Bartholomeus de Rivollis, Iohanninus de Corenzio, Zoaninus de Carmagnolla, Bertholinus de la Bina, Manfredinus de Alexandria et Matheus de Garbellis'.

Nel secondo atto presiede il Priore Conventuale dei frati dell'Ordine della Beata Maria di Monte Carmelo, Lorenzo 'de Moronibus' insieme alla maggioranza dei frati Carmelitani: dieci frati carmelitani, 'Lafranchus de Cornu, Iohannes de Cagavitellis, Augustinus de Gandulfis, Guidetus de Parma, Ottobellinus de Testis, Boxius Calcamanzius, Bartholomeus de Castronovo, Iohannes de Castroleone, Albertinus de Casali et Antonius de Alexandria'.

 Frate Ruffino 'de Rizolo de Placentia' è priore nel giugno 1341, 'prioris conventuallis fratrum Heremitarum ordinis Santi Augustinij' per una concessione data al frate Zambelino 'de Castroleone', vende cioè dei terreni del territorio di S. Ambrogio in Strinatore; i frati in capitolo sono stati fatti al suono della campanella per la concessione di vendita ('convocato et more polito congregato sono ‘campanelle de mandato venditionis'), i frati convocati sono più di tre parti del capitolo ('erant plus quam tres partes fratrum, capituli et conventus cremoniensis'), ci sono ventun frati, 'fratres Richinus de Burigheriis, Marinus de Arimeno lector, Egidiolus de Picenardis, Raphaynus de Sonzinus, Philipinus de Sanctis, Thebaldus de Persicho, Guillelmus de Gondulfo, Angellus de Armeno, Ottonellus de Rupere, Cabrinus de Rumano, Stephanus de stefanis, Matheus de […], Guizardinus de Sonzino, Otto de Sfondratis, Gambelinus de Castro Leone, Martinus de Ardenghis, Lanfranchinus de Aldoysiis, Jacobinus de Sommo, Paulinus de Adamis, Albertinus de Corio et Jacobinus de Placentia' [65].

Frate Ricardo è priore nell'ottobre 1344 per una permuta di alcuni terreni di S. Ambrogio Strinatore, nelle vicinie di S. Giacomo in Breda, di S. Egidio, e nei chiusi della città, nella contrada del 'Loveximum'; i confratelli riuniti in capitolo sono più di tre parti ('tres partes et plus'), venti frati, 'fratris Johanis de Persico lectoris, fratris Richini de Bragheriis, fratris Ottonelli Suporris, fratris Egidioli de Picenardis, fratris Antonioli de Guxus, fratris Rafayni de Soncino, fratris Guiellmi de Gandulfo, fratris Tebaldi de Persico, fratris Otti de Sfondratis, fratris Guiscardi de Soncino, fratris Cabrini de Romano, fratris Nicolini de Carnalibus, fratris Bertolini de Roncho, fratris Augustini de Morelis, fratris Instelli de Curte, fratris Franceschi de Fraganesco, fratris Bonefaci de Papia, fratris Bertolini de Zorzis de Papia, fratris Zambelini de Castroleone et fratris Bertolini de Bruxatis' [66].

Il 31 marzo 1345 troviamo una pergamena in cui i frati concedono a Lombardino 'Tirlenghis' di passare liberamente in una via, di proprietà parzialmente dei frati: la pergamena è rovinata con macchie e tagli che ledono la comprensibilità, distinguiamo solo un nome, Monello 'de Riperio' 'sub prior', i confratelli uniti in capitolo sono più di due parti, venti nomi di difficile comprensione, con 'Ribalbus de Persico', 'Octo de Sfondratis' 'Bertolus de Papia', 'Zambulus de Castro Leone' [67].

Frate Gregorio 'de Alegris' è priore nel luglio 1354, un documento per cui si intima ad Alberto 'de Gallis' a nome della moglie Giovanna a non molestare un terreno situato nel territorio di Redoldesco: a sua volta Alberto 'de Gallis' sborsò agli Eremitani quaranta lire imperiali. I confratelli asseriscono di essere una parte importante del capitolo e convento ('asserventes esse majorem partem dictorum fratrum dicti capituli et conventus'), sono nove frati,tutti con nomi di famiglia, 'frater Marchus de Guarinis lector dicti conventus, frater Richus de Bragherijs, frater Ottonellus de Ruperre, frater Tomaysus de Codelupis, frater Graciollus de Lamana, frater Johanninus de Feroldis, frater Gabriel de Landoyfijs, frater Martinus de Ardenghis et frater Dominicus de Ghiroldis'  [68].

Frate Marco 'de Guarinis' è priore nel maggio 1356, per un affitto fatto dagli Eremitani di S. Agostino di Cremona ad Antonio 'Merlo' di un terreno nei chiusi di Cremona, nella località Riposo [69], con i due parti e più dei confratelli in capitolo, quindici nomi di famiglia, 'frater Richus de Bragheriis, frater Rafaynus de Sonzino, frater Andriollus de Verziliis, frater Luchinus de Ferariis, frater Tebaldus de Persico, frater Johannes de Aylenis frater Martinellus de Belega, frater Franceschinus de Alegris, frater Agnelinus de Gambarana, frater Jacominus de Sancto Mafeo, frater Johannis de Laude, frater Agostinus de Marzola, frater Martinus de Ardenghis, frater Dominicus de Ghiroldis et frater Petrezolus de Cerasiis'.

Frate Marco sarà rieletto priore una decina d'anni dopo, nell'ottobre 1367, una controversia tra i frati Eremitani di S. Agostino e Nicolò 'de Botis' riguardo a delle finestre situate nel muro in mezzo tra Nicolò e il convento. Ci sono undici confratelli riuniti in capitolo, 'Gracioli de Lamana', 'Johannis de Gatis', 'Augustini de Marzola', 'Facini de Terzanus', 'Antonii de Rigagnaria', 'Josep de Gaytonibus', 'Antonii de Paris', 'Comini de Pasarotis' e 'Vincenti de Ghiroldis' [70].

Il priore frate Graziolo 'de Lamana' è attivo nel 1364 in due documenti: a febbraio per una procura, i confratelli dichiaravano di essere residenti in questo convento ('asserentes et protestantes quod ibi erant omnes fratres dicti conventus residentia facientes Cremone in conventu predicto'), dieci frati, 'fratres Ginderas Drezaliis ,Jacominus de Sancto Mafeo, Augustinus de Marzola, Bononninus de Beve, Augustinus de Papia, Antonius de Zigognariis, Peterzolus de Lizariis, Josep de Gnaytonibus, Petrus de Parma et Doninus de Pasaroti' [71] a giugno, una vendita di un terreno vicino a S. Giovanni Nuovo di Cremona, anche qui, frati residenti nel convento, sono nove frati, 'frater Marchus de Quarinus, Andreas de Verziliis, Bonuminus de Brixia, Jacobinus de Sancto Maffeo, Augustinus de Marzola, Pedrezolus de Lazariis, Josei de Guaytonibus, Petrus de Bonzanus, Doninus de Pasatotis [72].

Nel luglio 1374 il priore frate Francesco 'de Alegris' vende un terreno nei pressi dei chiusi di Cremona, contrada Tezino per cause economiche in ordine della nuova chiesa, con il permesso del Provinciale dell'Ordine, ''frater Antonius Prior Provincialis Provincie Lombardie' e il consesso dei frati, con dodici confratelli, con nomi di famiglia, oppure con i luoghi della loro provenienza 'Marchus de Guarinis lector' 'frater Zohannes de Gatis', 'frater Agustini de Mazola', 'frater Petrus' 'frater Antonius de Cigognaria', 'frater Yosep de Guaytonibus', 'frater Facinus de Terzanis', 'frater Filipus de Dizariis', 'frater Adam de Fontana de Placentia' 'frater Cominus de Pasarotis' e 'frater Petrus de Parma' [73].

Nel dicembre 1383 frate Faccino de Terzanis 'sindacus et prior' degli Eremitani affitta dei terreni situati in S. Ambrogio 'in Strinatore' a Pietro de Odonibus e Francesco de Stanolis [74].

Nel giugno 1384 frate Antonio 'de Cigognariis', 'sindacus et prior' degli Eremitani, stipula un affitto per alcuni terreni nel territorio di S. Croce [75].

Nel maggio 1389 il priore frate Giacomino 'de Sanctomaffeo' riceve l'altare di S. Paolo Primo Eremita dal donatore Rainaldo 'Zocchis' per la chiesa di S. Agostino.

I frati 'asserentibus et protestantibus se fore et esse tres partes et ultra quatuor partium omnium fratrum dicti ordinis presentiliter rescidencium in dicta civitate' ; sono undici confratelli residenti in questa città ('presentialiter rescidencium in dicta civitate'); vediamo il Maestro, 'magister' Simone 'de Guarinis' 'Sacre Pagine Proffessori', 'fratri Johannino de Gattis', 'fratri Augustino de Marzola', 'fratri Facino de Terzanis', 'fratri Petro de Terdona', 'fratri Bregorio de Camiciis', 'fratri Filippo de Lizzariis', 'fratri Nicolao de Lanterio', 'fratri Marcho de Fortis', 'fratri Comino de Passarotis' e 'fratri Bartolino de Placentia' [76].

Al finir del XIV secolo, nell'ottobre 1398, il priore frate Gregorio 'de Camiciis' accorda alcuni terreni nei chiusi di Cremona a Rainaldo e Giuliano 'de Zucchis', previo pagamento di 10 lire imperiali ogni anno in perpetuo.

È un'unica pergamena, contenente sei atti.

In tutti i documenti c'è il 'magister' Simone 'de Guarinis', 'Sacre Pagine professoris' e il priore frate Gregorio. Nel I e nel II atto ci sono i frati residenti in convento, 'frater Petrus de Lizariis lector', 'frater Johanninus de Gattis', 'frater Facinus de Terzanis', 'frater Jacominus de Sancto Maffeo', 'frater Petrus de Terdona', 'frater Filipus de Lizariis', 'frater Guiellmus de Milo' (o 'de Mediolano' nel secondo atto) 'frater Johannes de Bursis', 'frater Cominus de Passarotis', 'frater Bertolinus de Sitis de Placentia e 'Jacobus de Bugiella' [77].

 

 

 

Note

 

(1) - G. Bresciani, 'Historia ecclesiastica di Cremona qual contiene le vite de' vescovi d'essa città dal anno LIV di nostra salute per tutto l'anno MDCXXXXII', sec. XVII, Biblioteca Statale di Cremona, Libreria Civica, Manoscritti Bresciani, 9. P. Merula, 'Santuario di Cremona, nel quale si contengono non solo le vite de' Santi di tutte le Chiese e di quelle i cui Corpi in alcuni di esse si riposano, ma anche le Reliquie e cose notabili di ciascuna di esse. Con l'origine de' Monasteri, Hospedali e luoghi pii di detta città. Novamente date in luce dal R.D.P.M.' Cremona 1627.; F. Ughelli, 'Italia sacra sive de Episcopis Italiae, et insularum adjacentium, rebusque ab iis praeclare gestis … opus singulare, provinciis XX distinctum ' Sebastianum Coleti,' 1717; F. Zaccaria'Serie Episcoporum Cremonensium,' Milano 1749, L. Astegiano, 'Codice diplomatico cremonese 715-1334, 2 vol, Torino 1895- 1898 (R. Dep. sopra gli studi di storia patria delle antiche provincie e della Lombardia. Historiae patriae monumenta edita iussu regis Caroli Alberti, series II, tomus XXI, XXII).

(2) - Ugo Gualazzini, 'La fine della personalità della legge nel Cremonese', ''Bollettino Storico Cremonese'', I, (1931) pp. 94 - 97, e 'Contributi alla storia della giuridica cremonese nel XII e XIII secolo' Milano 1940; Goffredo Dotti, 'I codici agostiniani della Biblioteca Statale di Cremona', '' Augustiniana'', 30 (1980), 71- 116; 31 (1981), 330- 380; 32 (1982), 392-424

(3) - Maria Teresa Limonta, 'Gli Eremitani di S. Agostino a Cremona: documenti nell' Archivio di Stato di Milano (1249 - 1340) Tesi di Laurea Università Cattolica Del Sacro Cuore Milano A. A. 1983- 84.

(4) - Elisabetta Filippini, 'Gli ordini religiosi tra vita ecclesiastica e impegno caritativo nel secolo XIV' in ''Storia di Cremona. Il Trecento, chiesa e cultura (VIII- XIV secolo)'', Azzano San Paolo 2007, pp. 188-194; Elisa Chittò, Scheda edita in 'Il liber Synodalium e la Nota ecclesiarum della diocesi di Cremona (1385 - 1400) Edizione dei manoscritti e repertorio delle istituzioni ecclesiastiche', a cura di E. Chittò, Milano 2009, pp. 126-127, e 'Note per la storia del convento di Sant'Agostino di Cremona e i rapporti con l'Osservanza di Lombardia', 'Insula Fulcheria', n. XLIII - 2013.

(5) - Valeria Leoni, 'Codice diplomatico della Cattedrale di Cremona dal IX secolo al 1262 ', Silvana Editoriale 2010, p. 70, n°129

(6) - V. Leoni, p. 99, n° 217

(7) - V. Leoni, p.107, n° 244

(8) - L. Astegiano, I, 297, 333

(9) - G. Agnelli, Quel da Duera, suo casato e suoi consorti, in Arch. stor. lodigiano, XLIII (1919), pp. 43 ss.

(10) - 1288 luglio 22, ind. I. Pavia Testamento ASMn , AG , b. 286, Astegiano, I, p. 379, n° 1092, trad.

(11) - 1304, agosto 16, ind. II, Mantova, 'in quadam domo Henrici de Bonacolsis', ASMn, b.286, Astegiano, II, p. 7, n° 53, reg

(12) - C. Bonetti, 'La libreria della Biblioteca pubblica di Cremona (1505-1522), ''La Scuola Classica di Cremona, Annuario del R. Liceo-Ginnasio Daniele Manin', II, (1923-1924), 45, n° 1

(13) - L'opera, intitolata 'Dichiarazione delle celebri pitture nella biblioteca del nobile convento di S. Agostino in Cremona', 1764, (Cremona, Bibl. Statale, Libr. Civica, Ms. A.A. I, 6), segnalata da Francesco Novati, 'La biblioteca degli Agostiniani in Cremona', ''Il Bibliofilo'', IV, (1883), 28, n° 2.

(14) - F. Alghisi, 'Chronicon congregationis S. Augustini de observatia Lombardiae ... anno MDCLV collectum', Roma, Archivio Generale dell'Ordine, Ms 385v.-386, riportata da D. Gutierrez, 'La Biblioteca Agostiniana di Cremona alla fine del XVI secolo', 'Analecta Augustiniana', 24 (1961), 313 sgg.

(15) - A. Possevino, 'Apparatus sacer ad scriptores Veteris et novi Testamentis ...Venetiis, 1606, III, L'elenco è riprodotto in Arisi, 'Cremona literata', II, Parma, 1706, 377-379.

(16) - Isidoro Bianchi, 'Ragguaglio dei codici che nel 1767 si conservavano nella biblioteca degli Agostiniani di Cremona', in Vincenzo Lancetti 'Bibliografia cremonese ossia dizionario storico delle famiglie e persone per qualsivoglia titolo memorabili e chiare spettanti alla città di Cremona dai tempi più remoti fino all'età nostra' Vol. 1. [-3], Milano 1819-1822; 1820, II, 291-295

(17) - F. Zanoni, 'I corali del Duomo di Cremona e la miniatura cremonese del Quattrocento, I e II parte', 'Annali della Biblioteca Governativa e Libreria Civica di Cremona', 8, fasc. 2 (1955), I- CIX, M. Gregori, 'I corali del Duomo di Cremona, parte III, I codici XIII-XIV-XV', 'Annali...', 8, fasc.3; G. Dotti, 'I codici agostiniani della Biblioteca Statale di Cremona', 'Augustiniana' 30 (1980), 71-116; 31 (1981) 330- 380; 32 (1982) 392-424

(18) - G. Calzoni Alzati, 'L'erudito Tommaso Verani e la Biblioteca Agostiniana di Crema nel Settecento' in 'Insula Fulcheria', 18 - 1988, e 'Il “Buon ordine” nella libreria di S. Agostino di Bergamo: Tommaso Verani e il suo Indice del 1767' in ' Analecta Augustiniana Volume LIX, 1996, pp. 91-128 ; M. L. Gatti Perer 'Cultura e spiritualità dell'Osservanza agostiniana: l'Incoronata di Milano' in 'Arte Lombarda', 127 (1999), 7-67 e ''Il complesso conventuale di S. Maria Incoronata a Milano' in 'Società, cultura, luoghi al tempo di Ambrogio da Calepio' (2005) p. 247- 264

(19) - G. Cantoni Alzati, 'La presunta biblioteca del Petrarca a Linterno: codici e falsificazioni, in 'Vestigia, studi in onore di Giuseppe Billanovich', Roma 1984, I, 131- 158, M. Ferrari 'Tre falsi della biblioteca raccolta a Milano dal Petrarca nella sua casa detta di Linterno' (1991) in 'Codici latini del Petrarca nelle biblioteche fiorentine', p. 34-38

(20) - F. Robolotti, 'Dei documenti storici e letterari di Cremona, lettera di F. R. a Federico Odorici di Brescia', Cremona 1857, 48

(21) - Sono stati studiati i documenti dei frati Eremitani del Convento di S. Agostino dal XIII al XIV secolo (dal 1249 al 1389) nell'Archivio di Stato di Milano (ASMi) precisamente l'Archivio Diplomatico, Pergamene per Fondi, Pergamene 145, 146, e il Fondo di Religione, p. a., b. 4215, 4218, 4222, 4226. 4229. 4231. 4236, 4240

(22) - B. Rano s. v. Agostiniani, in 'Dizionario degli Istituti di Perfezione', I, Roma, 1974, col. 320

(23) - L. Gargan, 'Lo studio teologico e la biblioteca dei Domenicani a Padova nel Tre e Quattrocento', Padova, 1971

(24) - S. Orlandi, 'Necrologio di S. Maria Novella: testo integrale dall'inizio (MCCXXXV) al MDIV corredato di note biografiche tratte da documenti coevi [a cura di] Stefano Orlandi ; con presentazione del P. Innocenzo Taurisano Firenze, L. S. Olschki, 1955; l'elenco è compilato sulla Cronica annalistica (1757-60) di Vincenzo Borghigiani (ASMN I. A.28 ss) e del Compendium necrologii (1783) di Luigi M. Cingia (ASMN I. A.37); E. Panella,'Priori di Santa Maria Novella di Firenze 1221- 1325', 'Memorie Domenicane', 17, 1986, 253- 284

(25) - L. Gargan, p. 6; vedi 1345 marzo 31, n° 64

(26) - L. Astegiano, teste Odo 'de Mastalius' I, 73; 'consul Anricum Mastalli', I, 122; 'Wilielmo Mastalio, consul Cremonae', I, 208

(27) - L. Astegiano, I, 362; I, 373

(28) - 1259 febbraio 12, ind. II, Cremona I) Vendita II) Investitura ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr. p. 74, doc. n°3 Filippini, p. 188, n. 191

(29) - 1249 maggio 2, ind. VII, Cremona - Vendita ASMi, A. D. Perg. b. 145 Limonta, trascr. p. 67, doc. n°1, Filippini, p. 188 e Chittò p. 172, n. 34, Chittò, p. 126.

(30) - 1261 marzo 19, ind. IV, Cremona I) Vendita II) Vendita dei diritti ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr. p. 85, doc. n° 6 Filippini, p. 188, n. 192

(31) - 1261 aprile 25, ind. IV, nel borgo di Cremona, chiostro degli Eremitani. Affitto ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr. p. 95, doc. 7 Filippini, p. 188, n.194

(32) - 1261 dicembre 18, ind. V, Cremona nella chiesa di S. Egidio Donazione ASMI, A.D. Perg. 145 Astegiano, I, 316, n. 762, reg. Limonta, trascr., p. 125, doc. 14, Filippini, p. 189, n. 196 Chittò, p. 127

(33) - 1262 febbraio 19, ind. V, Cremona I Confessione II Confessione ASMi , A.D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 132, doc. 16

(34) - 1262 giugno 8, ind. V, Cremona Cambio ASMi, A. D. Perg. 145 Astegiano, I, 321, n° 770, reg., Limonta, trascr., p. 140, doc. 18, Filippini, p. 189, n. 197, p. 190 n. 199, Chittò, p. 127, Chittò, p. 173

(35) - 1262 agosto 17 ind. V, Cremona Vendita ASMi, A. D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 145, doc. 19

(36) - 1262 novembre 25, ind. VI, Cremona Vendita e Investitura d'affitto ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 149, doc. 20 Filippini, p. 190, n. 201

(37) - 1265 gennaio 9, ind. VIII, Cremona Donazione 'inter vivos', ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 155, doc. 21

(38) - 1265 marzo 13, ind. VIII, Cremona Cambio ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr. p. 159, doc. 22

(39) - 1266 gennaio 11, ind. IX, Cremona Vendita ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr. p.163, doc. 23, Filippini, p. 190, n. 200

(40) - 1270 marzo 15, ind. XIII, Cremona Donazione 'inter vivos', ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr, p. 170, doc. 24, Filippini, p.190, n.199

(41) - 1272 gennaio 21, ind. XV, Cremona Vendita ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 173, doc. 25, Filippini, p. 190, n. 201

(42) - 1277 febbraio 2, ind. V, Cremona, nella chiesa degli Eremitani Vendita ASMi, A. D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 182, doc. 27 Filippini, p. 193, n. 227

(43) - 1277 aprile 5, ind. V, Cremona Vendita ASMi, A. D. Perg. 145 Gualazzini, 96, n. 6, Limonta, trascr. , p. 187, doc. 28 Filippini, p. 190, n. 201

(44) - 1277 luglio 23, ind. V, 'in domo fratrum Heremittarum Cremone' Vendita ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr., p. 192, doc. 29 Filippini, p. 190, n. 201

(45) - 1277 settembre 28, ind. VI, Cremona I Confessione II Confessione ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr., p. 195, doc. 30

(46) - 1281 maggio 2, ind. IX, Cremona Donazione 'inter vivos', ASMi, A.D. Perg. 145, Astegiano, cit. II, 198, a. 1281, Limonta, trascr, p. 203, doc. 32

(47) - 1297 dicembre 12, ind. XI, nella casa degli Eremitani, Cremona I Procura II Vendita, ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, trascr. p. 227, doc. 36

(48) - 1299 ottobre 10, ind. XIII, Cremona. Compromesso ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, riass. p. 234, doc. 37

(49) - 1305 febbraio 11, ind. III, Cremona Monastero di S. Maria Concessione ASMi, A.D. Perg. 145 ASMi, F.di R. p.a. b. 4226, Limonta, riass. p. 252, doc. 41, Filippini, p. 193, n. 229

(50) - 1305 ottobre 6, ind. IV Cremona Vendita ASMi, F. di R. p. a. b. 4240 f.3

(51) - 1306 agosto 23, ind. IV, Cremona Vendita ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr, p. 253 doc. 42

(52) - 1306 dicembre 12, ind. V, Cremona nel Capitolo del convento Affitto ASMi, A. D. Perg. 145, Limonta, trascr, 254, doc. 43

(53) - 1309 ottobre 13, ind. VIII, Cremona Copia di Testamento ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, trascr., p. 255 doc. 44, Filippini, p. 190, n. 205

(54) - 1316 maggio 12, ind. XIV, nel Capitolo degli Eremitani, Cremona Affitto ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, riass. p. 268, Doc. 47

(55) - 1320 novembre 19, ind. IV, Cremona I Vendita II Cessione ASMi, A.D. Perg. 145, Astegiano, II, 209, a. 1320, cit., Limonta, trascr., p. 276, doc. 49, Filippini, p. 190, n. 202

(56) - 1321 aprile 8, Ind IV, Cremona Concessione ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, riass. p. 277, doc. 50

(57) - 1325 aprile 28 ind. VIII, Cremona nel Capitolo degli Eremitani Affitto, ASMi, A.D. Perg. 145 Limonta, riass., p. 281, doc. 53

(58) - 1328 dicembre 5, ind. XII, Cremona, Palazzo del Comune Sentenza ASMi, A.D.Perg. 145, Limonta, reg., p. 287, doc. 57

(59) - 1332 settembre 17, ind. XV, Cremona, nelle Case degli Eremitani Donazione ASMi, A.D. Perg. 145, Limonta, riass. p.2 93, doc. 63, Filippini, p.190, n. 203

(60) - 1336 febbraio 4, ind. IV, Cremona Concessioni atto IV, ASMi, A.D. Perg. 146, Merula, 244 Bresciani, p. II, 60, Limonta, trascr. p. 301, doc. 66, Filippini, p. 190, n. 204, Chittò, p. 127

(61) - 1336 febbraio 15, ind. IV, nel Capitolo della Cattedrale Cremona Procura ASMi, A.D. Perg. 146 BSCr Manoscritti A.A. 5.39 (1337 marzo 6, maggio 7) cit. Limonta, riass. p. 319, doc. 67, Filippini, p. 191, n. 207, Chittò', p. 127

(62) - 1336 febbraio 22, ind. IV, nel Capitolo degli Eremitani Cremona Procura ASMi, A.D. Perg. 146, Limonta, riass. p. 320, doc. 68

(63) - 1339 novembre 2, ind. VIII, Capitolo dei Predicatori Cremona Concessione ASMi, A.D. Perg. 146, Limonta, trascriz., p. 321, doc. 69, Filippini, p. 191, n. 208

(64) - 1340 aprile 12, ind. VIII, Case dei frati di S. Maria di Monte Carmelo Cremona Concessione ASMi, A.D. Perg. 146, Limonta, trascr. p. 325, doc. 70, Filippini, p. 191, n. 209

(65) - 1341 giugno 30, ind. IX nel capitolo dei frati Eremitani Cremona, ASMi, F.di R. p.a., b. 4218

(66) - 1344 ottobre 3, ind. XIII capitolo degli Eremitani di Cremona Permuta, ASMi, F. di R. p.a., b. 4226

(67) - 1345 marzo 31, ind. XIII, Cremona, Capitolo degli Eremitani Donazione, ASMi, A.D. Perg. 146, Filippini, p. 191, n. 211

(68) - 1354 luglio 25, ind. VII Cremona Dichiarazione, ASMi, A.D. Perg. 146

(69) - 1356 maggio 30, ind. IX, Cremona Affitto, ASMi, A.D. Perg. 146

(70) - 1367 ottobre 19, ind.VI, Cremona Supplica, ASMi, A.D. Perg. 146, ASCr. Notarile, Arrigoni F1, Chitto', p. 127

(71) - 1364 febbraio 7, ind. II, Cremona, capitolo dei frati Eremitani Procura, ASMi, A.D. Perg. 146

(72) - 1364 giugno 11, ind. II 'In capitulo fratrum Heremitarum' Vendita, ASMi, A.D. Perg. 146, Filippini, p. 191, n. 64

(73) - 1374 luglio 12 ind. XII, Cremona Vendita ASMi, A.D. Perg. 146, Filippini, p. 191, n. 215

(74) - 1383 dicembre 5, ind. VII, Cremona Affitto, ASMi, A.D. Perg. 146

(75) - 1384 giugno 18, ind. VII, Cremona Affitto, ASMi, A.D. Perg. 146

(76) - 1389 3 maggio 3, Cremona Atto di assegnazione di dote, ASMi, A.D. Perg. 146, Filippini, p. 192 n. 221

(77) - 1398 ottobre 21, ind. VII, Cremona Atti di rinuncia ASMi, A.D. Perg. 146, Filippini, p. 193 n. 222

 

 

 

Bibliografia

 

Archivio di Stato di Milano (ASMi) Archivio Diplomatico, Pergamene per Fondi, Pergamene 145, 146,

Biblioteca Statale di Cremona (BSCr), Pergamena n° 459, 27 febbraio 1384.

Biblioteca Statale di Mantova (BSMn), b. 286

G. Bresciani, 'Historia ecclesiastica di Cremona qual contiene le vite de' vescovi d'essa città dal anno LIV di nostra salute per tutto l'anno MDCXXXXII', sec. XVII, Biblioteca Statale di Cremona, Libreria Civica, Manoscritti Bresciani, 9.

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P. Merula, 'Santuario di Cremona, nel quale si contengono non solo le vite de' Santi di tutte le Chiese e di quelle i cui Corpi in alcuni di esse si riposano, ma anche le Reliquie e cose notabili di ciascuna di esse. Con l'origine de' Monasteri, Hospedali e luoghi pii di detta città. Novamente date in luce dal R.D.P.M.' Cremona 1627.

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