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L'ORDINE AGOSTINIANO E LA DEVOZIONE ALLA MADONNA dell'Umiltà

Madonna dell'umiltà di Lorenzo Monaco a sant'Ermete

Madonna dell'umiltà di Lorenzo Monaco

 

 

Devozione alla Madonna dell'Umiltà

 

 

Per quanto riguarda la genesi iconologica e la formazione della figura della Madonna in umiltà hanno contribuito in modo decisivo gli scritti del dottore agostiniano Agostino Trionfo (Ancona 1243 - Napoli 1328). 

Maria infatti lo ha dato alla luce "non adorna di corona regale, non su di un letto d'oro, ma indossando appena una tunica non per ornamento ma per coprire la nudità", quale si conveniva alla moglie di un povero falegname. Orbene, la Madonna in umiltà che allatta il Bambino al suo seno è rappresentazione oltremodo eloquente della direttiva perseguita dal Trionfo, ordinata a sottolineare la condizione di creaturalità della Madonna per meglio esaltare in lei la pienezza della grazia divina.

E' lecito supporre, quindi, che non solo l'Ordine agostiniano sia stato sul territorio il committente più alacre della raffigurazione immaculista, ma abbia anche svolto il ruolo di fervido predicatore della dottrina del cui significato l'immagine è portatrice. Sotto questo riguardo molto interessante ci appare la notizia che i fabrianesi Allegretto Nuzi e Francescuccio Ghissi - il più prolifico pittore di questa iconografia - siano contemporanei di due illustri predicatori agostiniani e uomini di cultura, anch'essi fabrianesi: i Beati Giovanni e Pietro della famiglia dei Beckett o Becchetti. E particolarmente significativo ci appare il ragguaglio che, dei due, Giovanni ha studiato e ricevuto il magistero in teologia a Oxford, nell'ambiente, cioè, dove la dottrina dell'Immacolata Concezione proclamata dallo scotismo era tenuta grandemente in onore.