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Conventi agostiniani Femminili: Bologna

Agostino consegna la regola alle monache agostiniane: opera di Giulio Calvi, nella chiesa parrocchiale di Tidolo (Cremona)

Agostino consegna la regola

 

 

CONVENTO DI VALLEPREDA

 

 

 

Recandosi verso il colle della Madonna di S. Luca, poco fuori porta Saragozza, si incontrano la chiesa e il convento di San Giuseppe le cui origini sono piuttosto antiche. Già nel X sec. esisteva un edificio di culto come appare da una lapide datata 999 che attesta la sepoltura, nella piazza della chiesa, del giureconsulto riminese Giovanni Battista Gambalunga. Il luogo, conosciuto come "Vallis Prede" o "Vallepreda" per la presenza di cave di pietra, ospitò nel corso dei secoli varie famiglie religiose. Dapprima fu abitato da eremiti che in seguito aderirono alla regola benedettina.

La chiesa era dedicata a S. Maria Maddalena, figura emblematica della vita eremitica. A quest'epoca risale l’attuale forma del monastero. I monaci benedettini indossarono nel 1247 l’abito di eremiti agostiniani e furono sostituiti nel 1265 dalle suore Canonichesse Regolari di S. Agostino le quali, verso la fine del secolo XIII, passarono alla regola domenicana. Risale a questi anni il famoso miracolo eucaristico della beata Imelda Lambertini.

Educanda del monastero, per la giovane età (11/12 anni) era interdetta alla comunione eucaristica ed il 12 maggio del 1333, essendo in fervida preghiera durante la messa, vide esaudito il suo ardente desiderio di ricevere la comunione. Un’ostia staccatasi dalle mani del sacerdote volò verso la beata tanto che egli comunicò la novizia la quale, fervente di gioia, morì. Nel 1566 papa Pio V impose la permuta del convento di S. Maria Maddalena, situato fuori dalle mura, con quello di S. Giuseppe di Borgo Galliera abitato dai Servi di Maria, per permettere alle monache di risiedere più sicure in città. La permuta comprese anche lo scambio dei rispettivi titoli: così la chiesa di Valdipietra fu dedicata a San Giuseppe.

I Servi di Maria apportarono varie migliorie al loro nuovo convento: negli anni 1717-28 fu realizzato, dall’architetto Giannantonio Conti, il porticato nel chiostro e fu anche rinnovata la facciata della chiesa. Con la soppressione napoleonica del 1797 i Padri Serviti dovettero lasciare il luogo nel quale si trasferirono, nel 1818, i Cappuccini.