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La cappella di sant'Evenzio a Torgnon
CANONICHESSE DI SANTA TERESA
CAPPELLA DI SANT'EVENZIO A TORGNON
Su un cocuzzolo tra Torgnon e Saint-Denis è costruita una cappella da cui si gode uno dei più bei panorami della Valle d'Aosta. La leggenda dice che sant'Evenzio era un soldato sfuggito dalla ecatombe della legione tebea in Agaune, assieme ai suoi fratelli S. Giuliano e S. Teodulo, il quale si sarebbe stabilito su questa altura mentre S. Giuliano avrebbe fissato il suo romitaggio sul Mont Saint-Julien sopra Fénis. San Teodulo invece avrebbe scelto il Mont Saint-Theodule a Valtournanche.
La tradizione afferma che sul Mont San Evince vi sarebbero state delle abitazioni e delle terre coltivate e ivi avrebbero abitato per una trentina d'anni le Canonichesse Agostiniane di Santa Caterina provenienti da Loëche nel Vallese, prima di stabilirsi ad Aosta. Fin dai tempi più remoti esisteva su quel monte una cappella in onore di sant'Evenzio che costituiva una cappellania assieme alla cappella di Frayé in Verrayes.
Nel 1271 vi fu perfino un processo davanti all'officiale diocesano tra Jacqemin rettore di Frayé e di Saint-Evance ed il priore di S. Orso, Jean De Champ Lorencal. Il rettore Jacquemin fu condannato a versare annualmente al capitolo di S. Orso dieci soldi per la cappella di Frayé e una libbra di cera per la cappella di Saint-Evance, in riconoscimento del patronato di S. Orso. I canonici di S. Orso continuarono a possedere le due cappelle il cui titolare era un canonico di S. Orso, fino al 1803 e cioè fino alla soppressione della Collegiata da parte di Napoleone.
Nel 1500 la cappella era in rovina, il titolare ottenne, con bolla pontificia, delle indulgenze per quelli che avrebbero contribuito alla ricostruzione della medesima. La bolla è datata da Roma il 20 marzo 1508. La cappella fu ricostruita nel 1725 al tempo del parroco Burine e benedetta il 29 maggio 1727 dallo stesso parroco essendo titolare della cappella il canonico Blaise Figerod.
Fu ancora ricostruita nel 1853-55 al tempo del parroco Perruchon e fu benedetta da mons. Jourdain.