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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Storia dell'Ordine > Giamboniti > DonesmondiVITA DI SAN GIOVANNI BUONO
Immagini di Giovanni Bono
VITA DI SAN GIOVANNI BUONO
Vita di S. Gio. Buono Nascita, vita, virtù, e Miracoli di S. Giovanni Buono
di Donesmondi
Parte Prima pag. 261, 262, 284
... agli 23 di Ottobre santamente rendè lo spirito al suo fattore Iddio; essendovi presente il Vescovo della Città con molte altre Religiose Persone: le quali senza fine si dolevano per la perdita di così Santo Padre:la cui beata morte appena fu divulgata, che incontinente ì dalla Città, come da luoghi intorno concorreva ognuno a baciare quel sacrosanto Corpo che anche da Dio veniva onorato con assaissimi miracoli. Finalmente avendolo i Frati riposto in un sepolcro particolare; perché nondimeno sempre più seguivano le persone a mirarlo divotamente, quivi offerendo voti in buon numero, in testimonianza delle ricevute, grazie per le sue intercessioni; ne fu avvisato Papa Innocenzo, il quale nel mille duecento cinquantuno diede commissione ad Alberto Vescovo di Modena, a Giovanni Gonzaga Prevosto della Cattedrale di Mantova, ed al Priore di San Marco, che dovevano formare il Processo della vita, e de Miracoli di Lui: i quali ciò eseguirono con gran diligenza, benché poi prevenuto dalla morte il Papa, non avendo spazio di canonizzarlo.
Il quale processo si conserva sin ora da Padre della sua Religione in Mantova: i cui Cittadini avendo sempre tenuta viva la devozione verso questo loro Compatriotta, e L’Ordine suo gli principiarono in spazio di tempo entro la Città un bellissimo Tempio sotto il titolo di Sant’Agnese prima gettata a terra la piccola Chiesa, che v’era innanzi: la spesa della qual fabbrica fu fata da una principale Gentildonna Mantovana della Famiglia dei Frizza, il cui sepolcro di marmo sostenuto da quattro colonne di pietra viva è sotto il Campanile a man sinistra.
[...] Le fabbricarono ancora un magnifico Convento a lato, dove avendo introdotti quei Padri, che dinanzi stavano fuori con molto incomodo, l’ottava della Risurrezione del Signore (che fu in quell’anno il primo di Maggio) vi trasferirono insieme, con il concorso di tutta la Città, quel Santissimo Corpo, il quale per soddisfare facendo continuamente molti, e straordinari miracoli; specialmente nel sacro giorno della Pentecoste avvenne, che essendosi convenuta tutta la gioventù della Parrocchia di S. Niccolò di voler visitare processionalmente quel Sacro Corpo, con una segnalata offerta di cere, ed altre cose; mentre erano in via, levandosi un gran vento, si spensero tutti i lumi, che in gran quantità avevano seco: ed ecco (maraviglioso Iddio) che nell’entrare successivamente in Chiesa, si riaccesero le candele da se medesime con meraviglia, e stupore di gran moltitudine di gente, la quale alla vaghezza, e all’ordine di così bella Processione di già concorsa.
Costumarono poi ogn’anno nell’ottava di Pasqua far festa solenne, come tutt’ora fanno, così i Frati, come i secolari in memoria della predetta Traslazione: concorrendo tutta Mantova al picciolo luogo di prima, il quale ora (come si è detto San Giovanni Buono si domanda. Il sepolcro di questo glorioso santo in cui fu allora collocato, è in Sant’Agnese di Mantova, fuor della sagrestia, in una cappella per entrar in Coro, ed è di marmo fino nobilmente lavorato,, ed indorato, il quale viene sostenuto da quattro colonne pur di marmo con vago artificio intagliate e perché sono state scritte Istorie della vita, morte e miracoli di questo santo (fra le quali è assai compiuta, quella, che dal Processo di Lui ha cavato il R. P. Fra Costanzo da Lodi, stampata in Mantova) perciò a quella rimetterò il lettore, che più distintamente desidera saperli. Sin qui il Donesmondi.