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Kasper Elm: DIFFUSIONE DEI GUGLIELMITI

S. Guglielmo di Malavalle in una immagine popolare mentre sconfigge il demonio

S. Guglielmo d'Aquitania

 

 

 

 

SEDI PIANIFICATE A NORD DELLE ALPI

di Kasper Elm

 

 

 

Dopo la frenetica espansione che raggiunse il suo culmine nel 1250 e che improvvisamente si interruppe nel 1256, a nord delle Alpi, come mostra il panorama finora pervenuto, sorsero qua e là nelle vicinanze di fondazioni più antiche nuovi conventi guglielmiti. Questi insediamenti più recenti dovettero la loro edificazione più all'iniziativa dei singoli fondatori ed alle riflessioni materiali dei loro conventi madre, che non allo zelo religioso e alla volontà di espansione che fra il 1245 ed il 1256 avevano fatto sorgere ovunque monasteri guglielmiti.

Che dopo la fine del XIII secolo il grande periodo dell'Ordine fosse terminato, lo dimostra, meglio di uno sguardo statistico comparativo, la crescente avversione dei Guglielmiti nel XIV e nel XV secolo, alla fondazione di nuovi conventi, nonostante venissero loro create condizioni relativamente favorevoli. Questa svogliatezza, che alla metà del XIII secolo, caratterizzata dallo slancio verso la fondazione in qualsiasi luogo di nuovi insediamenti, anche nelle peggiori condizioni, sarebbe stata impensabile, deve essere considerata già a partire dalla svolta verso il XIV secolo. Nel 1283 Giovanni von Oudenaarde dovette rinunciare ad un convento guglielmita nella sua signoria di Flobecque nello Hennegau, sebbene il 2 settembre 1283 mettesse a disposizione del provinciale della provincia francese i beni necessari. I suoi sforzi non ebbero successo.

Nella tradizione dell'Ordine non si parla mai di un convento guglielmita a Flobecque. Alcuni decenni più tardi, nel 1310, Enrico di Henneberg e sua moglie offrirono all'Ordine la possibilità di edificare un monastero a Steinbach-Hallenberg, dove i Guglielmiti possedevano una chiesa già dal 1308, per consentire loro di vivere in quel luogo "quiete et libere". Anche la loro offerta non venne raccolta. Lo stesso accadde nel medesimo periodo all'abate di S. Bavo a Gent. I Guglielmiti non fecero uso della sua autorizzazione a costruire un monastero nella parrocchia di Hannekinswerve, presso Sluis, a lui soggetta. La causa del fallimento di questi piani non è certamente da ricondurre soltanto ai Guglielmiti. Molti fattori possono essere entrati in gioco. Non è quasi possibile chiarirli, dal momento che le notizie sulle fondazioni non realizzate, come si può ben capire, sono state tramandate solo in maniera sporadica e per lo più casuale. La situazione è diversa in alcuni casi risalenti al XIV ed al XV secolo. La ragione del fallimento va evidentemente ricercata nella rassegnazione e nel disinteressamento da parte dell'Ordine.

Questo nel frattempo cercava soltanto, più che altro, di difendere la posizione raggiunta fino a quel momento, e non pensava più a fondare nuove sedi. Allorchè Guglielmo di Wachtendonck volle donare ai Guglielmiti di Dueren e Grevenbroich una cappella per l'edificazione di un convento per 6-8 frati, essi mostrarono scarsa propensione ad iniziare sulle "upper Heyden" [letteralmente: "alte alture"] la faticosa costruzione di un monastero. Con gli eremiti di Juelich fallì nello stesso secolo anche il tentativo di Giovanni I di Lauenburg e di suo zio Guglielmo IV e di Juelich, di fondare a Kuedderwoerde, nello Holstein, un piccolo convento nel quale i Guglielmiti avrebbero dovuto conservare ed onorare le reliquie di S. Uberto, cui gli abitanti di Juelich erano molto devoti. A Venceslao Snorbach da St. Hubert (S. Uberto) nelle Ardenne, incaricato della preparazione della fondazione, Giovanni di Lauenburg donò il 12 settembre 1495 la chiesa parrocchiale di Kueddenwoerde.

Quando si trattò di inviare da Grevenbroich o Dueren alcuni Guglielmiti al convento per il quale Guglielmo IV, su richiesta degli abitanti di Lauenburg, aveva ottenuto la conferma, assieme a privilegi ed indulgenze papali, attraverso il suo procuratore di Roma, essi non furono evidentemente in grado di farlo, nonostante le molteplici richieste del loro signore. In seguito a ciò, il 17 gennaio 1497 Giovanni modificò la sua donazione; invece del convento guglielmita di S. Uberto che era stato pianificato, sorse un ospedale di cui si occuparono i frati dell'Ordine del Santo Spirito. Nel 1366 i Guglielmiti di Witzenhausen attribuirono alla mancanza di nuove leve, alla povertà del loro convento ed infine ai disordini che in generale caratterizzavano il paese, la responsabilità del fatto che non si sentivano in grado di fondare una sede nella contea di Bueddingen, sebbene Enrico III di Isenburg volesse creare loro i presupposti per la creazione di un convento presso la cappella di S Nicola a Buedingen.

Nel 1427 i conventuali di Witzenhausen assecondarono tale richiesta. Quando infatti il vescovo di Paderborn chiese loro di ricostruire il monastero cistercense di Lilienthal a Detmold, distrutto nella faida EVERSTEINISCH, essi accettarono la sua richiesta. Già cinque anni più tardi, tuttavia, si pentirono di questa decisione presa "cum anxiis et doloribus", cosicchè portarono a termine la ricostruzione e lasciarono Lilienthal. Essi preferivano servire Dio altrove in modo più tranquillo e più ardente di quanto non fosse possibile - come essi dicevano - nell'ambito della difficile ricostruzione di quel luogo.