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BIBLIOGRAPHIA AUGUSTINIANA: DELLA TORRE HYACINTHUS

Sant'Agostino: il battesimo in una scultura dell'Arca di Pavia

Pavia: battesimo di Agostino

 

 

DELLA TORRE HYACINTHUS

 

 

 

Della Torre Fr. Hyacinthus Salutiis in Pedemontio e nobilissima Turrianorum familia die 16 martii 1747 ortum habuit. Admodum iuvenis die 15 novembris 1762 Augustiniano Ordini in Insubriae Congr. nomen dedit, atque in Taurinensi coenobio die 16 nov. 1763 solemnia vota nuncupavit. Fuit postea Cremonae et in eodem Taurinensi conventu studiorum moderator, ibique Prior, et examinator synodalis ac demum praefatae Congregationis Commissarius generalis. Non solum evasit insignis S. Theol. doctor, verum etiam italicam litteraturam cum laude excoluit. Amicitiam iunxit cum celeberrimo Hieronymo Tiraboschi, eique de Augustinianis scriptoribus notitias abunde suppeditavit, uti liquet omnibus illius, historiam italicae litteraturae legentibus. Quippe quod erat conspicuus vir doctrina, eloquentia, probitate, religione atque pietate, an. 1790 creatus fuit Archiepiscopus Turritanus in Sardinia, et postea translatus ad Cathedram Aquensem in Pedemontio, titulo Archiepiscopali retento, ac tandem an. 1805 ad Archiep. Augustae Taurinorum promotus, ubi vixit usque ad mortem, quam oppetiit die 8 aprilis 1814 aetatis suae an. 67 cum diebus 24. De illo haec leguntur apud Moronium, Dizionario di erudizione Vol. 77, pag. 223-224, ad verbum Torino: "L'arcivescovo della Torre pubblicò diverse omelie che furono di scandalo per l'indotti, per le lodi date a Napoleone I secondochè esprimesi il P. Semeria, Storia del re Carlo Emanuele III, Torino 1831, che a difesa del prelato soggiunge: Ma devesi riflettere, che nei primi anni del suo impero non aveva Bonaparte spiegato quel carattere violento e prepotente che usò dappoi verso Pio VII e tutta la Chiesa; e certamente Mons. Della Torre, anche in quegli encomi, per verità grandiosi, ebbe rettitudine di mente, nè mai intese al proprio vantaggio, nè al privato suo innalzamento. Con queste rette intenzioni andò nel 1811 a Parigi ove si tenne quel concilio detto nazionale, e ne accettò l'uffizio di segretario. Del resto furono incalcolabili i vantaggi, i quali dalla grazia che godeva l'arcivescovo presso l'imperatore derivarono all'arcidiocesi. Volevano i calvinisti erigere in Torino un tempio pel pubblico esercizio del loro culto, allegando che Napoleone I proteggeva nell' impero ogni religione, motivo per cui ai cattolici era stata concessa in Ginevra una Chiesa, cosa non mai più veduta dopo Calvino; perciò avere essi ogni diritto d'ottenere simili concessioni. L'arcivescovo avendosi pure guadagnato l'animo del principe Borghese governatore generale del Piemonte, e quel del ministro de' culti in Parigi, dissipò con invincibile fermezza gli scaltri e validissimi maneggi degli eretici, nè poterono mai riuscire nell'intento, sebbene alcuni cattolici gli sostenessero. Sinistre impressioni erasi formato l'imperatore contro il clero di Torino, quasi che fosse un segreto suo avversario, meritevole d'esser disperso e punito: rispondeva l'arcivescovo che si rendeva garante di qualunque disordine che i sacerdoti avessero potuto commettere contro il governo, e così gli salvò da ogni molestia, potendo ordinarne molti altri liberandoli dalla micidiale conscrizione militare. Moltissimi beni ecclesiastici non erano ancor venduti, e uomini ingordi ne provocarono l'alienazione per impadronirsene a vil prezzo. A sì iniqua usurpazione si oppose virilmente in modo che al ritorno del re sul trono degli avi suoi trovò beni di Chiesa in quantità. rilevantissima, quindi potè ripristinare diverse dell'antiche abbazie, conventi, monasteri e capitoli; onde l'arcidiocesi deve perpetua riconoscenza al prelato". Plura reliquit sui ingenii monumenta typis edita, in quibus ostendit se eximium theologum, historicum, atque oratorem. Inter haec recensetur:

1. Ordine della vita cristiana del B. Simone da Cascia, con discorso sopra la vita e le opere di questo Beato, sub pseudonymo Ioan. Baptistae Moriondo ed., Torino, Stamperia Reale, 1779. Nuncupata D. Carolo Bollard, Praeposito, Ecclesiaeque Metropolitanae Canonico, atque Vicario Gen. Dioec. Taurinensis.

2. Elogio Storico-Critico di Giovan Battista Cotta Agostiniano del P. Giacinto Della Torre dello stesso Ordine. Praeficitur operi: Dio - Sonetti ed Inni di Giovambattista Cotta colle note dello stesso e d'altri. Venezia, 1820, presso Giuseppe Battaggia, in 8°, pp. I-XLVI.

3. Historiae patriae atque A ugustiniani Ordinis monumenta.

4. Oratio funebris Victorii Amedaei 111 Regis Sardiniae.

5. Homiliae quamplurimae. Praecipuae autem sunt sequentes: a) Nel solenne rendimento di grazie a Dio per la jelice scoperta della grande cospirazione ordita contro il capo supremo dello Stato. Omilia recitata nella sua cattedra il dì XI marzo 1804.... dall'arcivescovo Vescovo d'Acqui. Torino, dalla Stamperia Soffietti, 8°, pp. 20, et gallice, Paris, impr. d'A. Le Clerc, s. a. 8°. b) Festeggiandosi con gran pompa il faustissimo avvenimento di Napoleone Bonaparte al trono imperiale; omilia recitata nella sua cattedra li XVI giugno 1804 dal Vescovo d'Acqui. Torino, dalla stamp. di Giuseppe Ghiringhello, 8°, pp. 10, et iterum: Genova, stamperia ital. e franc. di David Bruno, 8°, pp. 8. (Cfr. Manno Ant., Bibliogr. stor. degli Stati della Monarch. di Savoia, Vol. II, (1891), p. 20).

 

 

 

Referenze:

Pedemontium Sacrum. edit. anno 1863; Nuova Enciclopedia Ecclesiastica, edit. Venetiis; Lanteri, Postr. Saec. Sex R. A., T. III, p. 239 et Erem. Sacr. August., Part. I, p. 170-173; Tiraboschi, Stor. della Lett. Ital., Roma, 1783, T. IV, p. 126; Nic. Mattioli, Antologia Agost., Vol. III, Fra Giov. da Salerno, Roma, 1901, p. 245-247; Cas. Marc. Armand, et Guid. Brogi, Applausi pel di lui ingresso in Acqui composizioni, (Cfr. Manno Ant., Bibliografia supra citata, Vol. I, p. 18