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BIBLIOGRAPHIA AUGUSTINIANA: JONNI ALOYSIUS

Sant'Agostino: il battesimo in una scultura dell'Arca di Pavia

Pavia: battesimo di Agostino

 

 

JONNI ALOYSIUS

 

 

 

Ionni Fr. Aloysius, de quo haec leguntur in diario ecclesiastico romano edito Romae anno 1825: "Nacque egli in Offida l'anno 1753; e dotato d'un felice talento, ed indole decisa per l'amore delle lettere e delle scienze, vi si applicò dalla gioventù, e non tardò a procurarsi un ritiro per la divozione, e per poter attendere con maggior pace agli studi anche più gravi, quali sono quelli delle scienze sacre. Abbracciò quindi l'istituto eremitano di S. Agostino, e diede saggi della sua dottrina nelle pubbliche dispute specialmente in Cesena, ove personaggi di profondi talenti, e di poi celebri nelle cattedre, e per la sacra porpora, provocarono la di lui facondia ed erudizione. Eletto lettore con sommi applausi seguitò a cattivarsi la stima, e pubblica ammirazione in quella città sino a che passò alla carica di reggente degli studi agostiniani in Ancona, indi in Perugia, facendo ovunque onore a se stesso, ed al sacro suo istituto.

In seguito decorato della laurea in sacra teologia si ritirò nel convento di Pesaro, di dove dopo qualche anno, con biglietto del sommo pontefice Pio VI di fel. mem. fu chiamato in Roma nella carica di consultore dei Sacri Riti. Dall'anno 1797 sino all'ultimo dei suoi giorni sostenne questo delicatissimo impiego, essendo spesso deputato nelle congregazioni straordinarie, che venivano stabilite dai sommi pontefici in diverse circostanze. Esercitato nella contemplazione delle virtù degli eroi, era tanto più premuroso della gloria di Dio, e del decoro delle funzioni nel suo santuario, alle quali era sempre assiduo. Fu professore della sacra Scrittura per 27 anni nell'archiginnasio romano. Godendo della più bella considerazione presso i più rispettabili personaggi di questa dominante, fu sempre in ogni modo inalterabile nello spirito della profonda umiltà. Ebbe l'impiego di segretario generale del suo Ordine, ma costante nell'umile sentimento non volle accettare alcuna carica, anche della prima considerazione, a cui veniva chiamato dai desideri ed instanti voti di tutta l'Agostiniana Religione. Questa ebbe solo il piacere di vedere, che con breve di Pio VII di fel. mem. gli erano stati accordati tutti gli onori, e prerogative che convengono ad un superiore generale, avendolo cioè decorato del titolo di ex-generale dell'Ordine cogli annessi privilegi. Il suo nome fu rispettabile nelle accademie, alle quali era ascritto in Perugia, in Pesaro, ed in Roma in quella dell'Arcadia.

Le sue poetiche produzioni erano del più sublime gusto; ed oltre alcuni scritti in materie sacre, che andava disponendo a maggiore perfezione, ha pure lasciate, in se stesse molto commendabili, le traduzioni in versi italiani:

1. del poema di S. Prospero de Ingratis;

2. degli epigrammi 494 di Cunik;

3. degli Epigrammi di S. Prospero;

4. delle favole di Esopo.

Era dotato di una complessione, che nel metodo regolare da lui mantenuto non fu mai soggetta alle malattie: una estrema fu invincibile. Rassegnato, e raccolto nello spirito di religione si separò da noi per vivere in altra miglior vita, in età di anni 72 compianto dai suoi confratelli, dagli amici, da tanti rispettabili personaggi di questa dominante, che sino all'ultimo dei suoi giorni l'onorarono colle dimostrazioni della più distinta considerazione". 

 

 

 

Referenze:

Lanteri, Postr. Saec. Sex, T. III, p. 304). Eius quoque extant: Theologicae complexiones de innocentis lapsique hominis adiutorio strenuissimi gratiae Vindicis Invictissimi Pelagianorum debellatoris Magni Parentis Augustini sententiis ac verbis concinnatae. Anconae, 1779, typis Bellelli.