Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Storia dell'Ordine > Frati del Sacco

Frati del Sacco

Agostino consegna la sua Regola, miniatura nel Ms. 91, Biblioteca di Tolosa del 1362

Agostino consegna la sua Regola

ms. 91 Biblioteca di Tolosa (1362)

 

 

I FRATI DEL SACCO

o de Poenitentia Jesu Christi

 

 

 

Anche questa congregazione non è citata nella bolla papale del 1256. Tuttavia pure essa ebbe una parte importante nell'espansione dell'Ordine agostiniano. I frati del Sacco o "de poenitentia Jesu Christi" erano sorti in Francia vicino a Tolosa verso il 1248. Il loro fondatore, Raimondo Athanulfi o Athénoux, adottò la Regola agostiniana e ottenne l'approvazione del suo statuto dalla S. Sede, nei cui documenti si parla appunto di frati "de poenitentia Jesu Christi". Ma poiché l'istituzione era posteriore al Concilio Laterano IV, che aveva proibito la fondazione di nuove famiglie religiose, questi penitenti furono soppressi dal secondo Concilio di Lione.

E' probabile che presentassero suppliche per continuare a vivere, giacché l'incorporazione dei loro conventi negli altri Ordini non fu immediata, ma lentamente portata a termine. Gli agostiniani che furono - con i domenicani - i più favoriti, ricevettero tra il 1290 e il 1317 i conventi di Angers, Bayeux, Bourges, Châlons-sur-Marne, Lamballe, Orléans, Parigi, Reims, Rouen, Verdun e probabilmente quelli di Amiens, Barjols, Brignoles e Figeac. A questi vanno forse aggiunti anche quelli del Fréjus, di La Rochelle e Tournai, uno di monache agostiniane a Venezia nel 1291, quello di Barcellona nel 1295 e quello di Esslingen nel 1325.

 

I Frati del Sacco in Toscana

Qualche cronista agostiniano menziona un gruppo di Penitenti della Toscana che si unì all'Ordine. Sembra che si riferiscano ai "Fratres de Poenitentia Jesu Christi", i quali nel 1251 accettarono la Regola di S. Agostino e aggiunsero al loro titolo primitivo: Ordinis S. Augustini. I loro conventi si trovavano principalmente nelle diocesi di Marsiglia e di Tolone e forse anche alcuni nella diocesi di Torino. Si diffusero nelle parti settentrionali della Francia, nella Bretagna, nell'Inghilterra ed anche in Spagna e nell'Italia Centrale. All'inizio fu un movimento laicale ed era sotto la giurisdizione dei vescovi diocesani, i quali ammiravano l'ideale di vita di questi frati penitenti e li spingevano verso una forma monacale. I Penitenti, anche chiamati Saccati, riportavano la loro vita a quella della Chiesa primitiva.

Vivevano in povertà e si dedicavano all'insegnamento. Nei primi anni non avevano una regola approvata e perciò il vescovo di Tolone propose quella di S. Agostino. L'accettarono nel 1251 e questo fatto fu approvato da papa Innocenzo IV, residente a Lione, nello stesso anno. Il vescovo Rostagno di Tolone desiderò personalmente di far pubblica questa approvazione papale durante il "capitolo generale" da celebrare nella festa dei SS. Giordano ed Epimaco. Il "capitolo" si tenne a Marsiglia ed il Rostagno, sebbene in previsione della sua probabile assenza a causa di malattia avesse delegato il vescovo di Marsiglia, Benedetto, poté parteciparvi. Per non causare difficoltà, decise di non annullare la delega concessa al vescovo Benedetto e di partecipare insieme con lui al "capitolo". Durante una solenne adunanza, organizzata dal rettore Gerardo, questi sottoscrisse con dodici "priori" l'atto notarile a conferma di questo fatto storico. Sottoscrissero come testimoni alcuni canonici e laici.

Dalle sottoscrizioni appare che i frati possedevano undici case nella Provenza e nel Delfinato e due nella Savoia (Vale a dire: Toulon, Marseille, Aix, Barjols, Roenetii (= S. Cyr?), Le Luc, Draguignan, Coiro (o Cuers), Hyères, Belmonte, Tarascon e Montepellier). Papa Alessandro IV confermò con la bolla Ut quae fiunt, del 31 luglio 1255, il breve Debet ex nostra del suo predecessore. Tre settimane dopo venne aggiunto il "Mare Magnum" Religiosam vitam eligentibus. Il testo differisce in alcuni punti da quelli diretti ai Brettinesi, ai Giambonini e ai Toscani. Il documento indica il carattere laicale dei "Frati Saccati": i privilegi riguardanti l'amministrazione dei Sacramenti e la Ordinazione non sono pienamente menzionati, sebbene non siano esclusi per il futuro. Nei loro conventi i Saccati potevano conservare soltanto l'Olio Santo, però non il Crisma.

Di questo Ordine alcune case si unirono con l'Ordine degli Eremiti di S. Agostino, ma soltanto dopo il 1274, quando l'Ordine dei Saccati venne soppresso, sebbene avesse almeno 111 conventi, per il fatto che aveva avuto inizio dopo il 1215, l'anno in cui la formazione di nuovi ordini fu proibita: decreti che dal concilio ecumenico di Lione vennero messi in pratica (I principali documenti prima dell'Aprile 1250 sono: Debet ex nostra, 31 marzo 1251; ut quae fiunt, 31 luglio 1255 e Religiosam vitam eligentibus, 20 agosto 1255, pubblicati con alcuni errori da G. M. GIACOMOZZI, L'Ordine della Penitenza di Gesù Cristo, Roma 1962, pp. 114-117. Per i dati geografici si veda la mappa generale, p. 80. Altra bibliografia in M. VELEZ, Leyendo nuestras cronicas, An. Ag. 19 (1932), vol. I, pp. 268-271; D. KNOWLES, The religious Orders, in England, I, Cambridge 1950, pp. 202-203; R. W. EMERY, The friars of the Sack, in Speculum 18 (1943), pp. 323-334; 35 (1960), pp. 591-595; dello stesso autore: The friars in Medieval France. A Catalogue of French Mendicant Convents, 1200-1550, New York-London 1962; A. G. LITTLE, The Friars of the Sack (Constitutions), in "English Historical Review" 9 (1894), pp. 121-127, con la edizione completa, curata da G. M. GIACOMOZZI, I, Constitutiones Fratrum de Poenitentia Jhesu Christi, in "Studi storici dell'Ordine dei Servi di Maria 10 (1960), pp. 42-99, il periodico in cui pubblicò anche la prima redazione del suo libro sopra citato, 8 (1957-58), pp. 3-6).