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Cherubino Ghirardacci
CHERUBINO GHIRARDACCI
(Bologna 1519 - 1598)
Il frate Cherubino Ghirardacci dell'Ordine degli Eremitani di S. Agostino è a buon diritto tra gli storici più importanti di Bologna. Egli per primo scrisse la storia di Bologna riferendosi, non solo alla tradizione o agli scritti di coloro che lo avevano preceduto. Egli si riferì anche alle fonti che erano a sua disposizione, come i documenti originali, e alle cronache, queste ultime spesso discusse e confutate. Per questo il Ghirardacci è stato citato come il precursore di coloro che intuirono i sistemi critici del secolo XVIII. Nelle sue opere capita di riscontrare errori e imprecisioni, ma è anche vero che egli si trovò di fronte a documenti che spesso a noi non sono pervenuti.
Le sue opere storiche sono quindi un "classico" da consultare sempre prima di intraprendere una qualsiasi ricerca storica cittadina. La famiglia Ghirardacci si trasferì a Bologna nel 1518 provenendo da Castel S. Pietro. Cherubino nacque quindi a Bologna nel 1519. Il padre, di nome Andrea era notaio di professione, del quale si conservano scritti dal 1526 al 1568 e che ricoprì diverse cariche di notevole importanza non solo a Bologna, ma anche nel forense.
Nel 1543 Cherubino era già entrato nell'Ordine degli Eremitani di S. Agostino, infatti in quell'anno egli si trovava presso lo Studio di Siena, trasferitosi dallo Studio di Roma per ordine dei superiori. Da Siena egli si trasferì in molti altri luoghi prima di tornare a Bologna nel 1558 con l'incarico di lettore e di sottopriore. Negli anni seguenti la sua presenza nel convento di S. Giacomo Maggiore risulta alquanto discontinua, almeno fino al 1572, dopo di che lo si ritrova in diverse cariche. Infatti oltre a quella di lettore, possiamo trovarlo come baccelliere e sagrista, come Maestro di Teologia, e come cappellano da prima e poi come parroco della chiesa di S. Cecilia.
A frate Cherubino furono dati anche il tempo e la possibilità di compiere i suoi studi in due filoni essenziali: quello religioso e quello storico. Si occuperà, infatti, da un lato della educazione cristiana del popolo e del servizio alla Chiesa bolognese, risultando anche persona stimata e di fiducia dell'arcivescovo bolognese Card. Gabriele Paleotti, e dall'altro lato di un grande lavoro di archivio e di studio per la storia in genere ed in particolare per quella della sua città. Il 12 dicembre del 1598 morì e fu sepolto nella chiesa di S. Giacomo.
L'opera che ci ha lasciato il frate agostiniano è varia e complessa e ci limiteremo ora ad elencare le principali opere pubblicate.
- Historia di Bologna (trattato sulla storia bolognese)
- Calendarium (ad uso dei canonici bolognesi)
- Instruzione Christiana et Catholica del modo di ascoltar la Messa ...
- Ordine di celebrare le messe ...
- Theatro Morale de' moderni ingegni ... (storia di importanti personaggi bolognesi)
- Avvisi della Messa
Referenze:
Bibliographia Augustiniana di Davide Aurelio Perini