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Bernardino Milizia
BERNARDO MILIZIA
(1519 - 1602)
Bernardo Milizia nasce a Rogliano nel 1519 da Protetto e Palma Dodera. Dopo esperienze di lavoro da artigiano nella bottega di un calzolaio, nel 1543 si ritira a Collereto, nel territorio di Morano, sulle pendici del Pollino. Il 1 novembre del 1592 riceve in donazione da Pietro Antonio Sanseverino, principe di Bisignano, il territorio di Collereto. Ancora oggi ai piedi della catena del Pollino, spiccano, tra il verde, i ruderi del grande convento fondato nel 1530 da fra Bernardo Milizia da Rogliano il quale, nel 1546, diede vita alla Congregazione degli Eremiti di Sant'Agostino.
Il Cenobio divenne in pochi anni "sontuoso, nobile e ricchissimo per largizioni dei gentiluomini di Morano, fra i quali parecchi presero l'abito di quella religione e si distinsero per pietà e dottrina". Il Monastero venne edificato in una località poco lontana dal borgo, immersa nel silenzio di una natura incontaminata. Il posto nel 1546 nella Platea et sentencia Morani, foglio 22, viene ricordato come "valle di Collorido". Si potrebbe supporre, data la similitudine tra la Madonna raffigurata negli Statuti della Congregazione con quella di Loreto, che lo stesso fra Bernardo abbia nominato il posto come "Colle di Loreto". I pochi resti del complesso ancora conservati, consentono di immaginare l'originaria sontuosità del monastero. Il cenobio poté godere della protezione di molti nobili del luogo tra cui la principessa Erina Kastriota Skanderbeg, moglie del feudatario Antonio Sanseverino, per grazia ricevuta in seguito alla nascita di Nicola Bernardino (1551-1606), ultimo dei Sanseverino.
Il 23 agosto del 1560 Pio IV con bolla papale riconosce definitivamente la sua Congregazione che ebbe il titolo di Santa Maria di Colloreto di Morano di Calabria Citra dell'ordine eremitico di Sant'Agostino dell'Osservanza e che si irradia, con diversi conventi, nella regione, secondo la regola agostiniana. Questi conventi furono costruiti tutti nella sola diocesi di Cassano (CS).
La chiesa di Colloreto, ad una sola navata, orientata a ponente, era inglobata nel convento circondato da alte mura e da due torri campanarie coperte da ampie feritorie, utili contro gli assalti cui il luogo era esposto. Non è da escludere che terminassero con un tetto conico. A tale congregazione, posseditrice anche di tre case in Morano, appartennero una chiesa a Viggianello, 1598, una ad Orsomarso, 1601, e una cappella o chiesa a Mormanno, Santa Maria del Serrone, distrutta da un fulmine nel 1844. Bernardo muore all'età di 83 anni, in concetto di santità, nel suo monastero ai piedi di Morano Calabro il 12 gennaio del 1602. La Congregazione sarà depauperata dei suoi beni con una legge di Carlo III di Borbone, re di Napoli, il 27 maggio 1751. Riacquistato per 6000 scudi il convento e La Congregazione dei "Colloretani " scomparvero con legge murattiana del 7 agosto 1809, per effetto della quale vennero soppressi tutti gli ordini religiosi.. Molte importanti opere d'arte tra cui alcune statue di Pietro Bernini furono trasferite nelle chiese di Morano ove ancora oggi si custodiscono gelosamente.
Un crocifisso ligneo trovasi a S. Basile. Le statue di Santa Lucia e Santa Caterina, opere giovanili di Pietro Bernini, insieme ad un'altra della Vergine detta della Candelora furono portate, come già accennato, in S. Pietro. Nella Maddalena trovarono posto i marmi di S. Agostino e Santa Monica, collocati sull'altare maggiore.
Dal Serrone sono pervenuti a Santa Maria del Colle di Mormanno, un calice d'argento, datato 1677, usato per le occasioni solenni, e il quadro raffigurante l'elemosina di S. Tommaso del 1719.