Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Monaci agostiniani > Monaci celebri > Dionigi de Roberti

monaci agostiniani celebri: DIONIGI DE ROBERTI

Iscrizione milanese in piazza S. Ambrogio che ricorda il soggiorno di Petrarca

 

Iscrizione milanese che ricorda il soggiorno di Petrarca

 

 

DIONIGI DE ROBERTI

(Borgo San Sepolcro 1300 - Napoli 1342)

 

 

 

Nasce verso il 1300 a Borgo San Sepolcro in provincia di Arezzo. Giovanissimo entra tra gli agostiniani nel patrio convento, aperto fin dal 1281 e appartenente alla Provincia della Valle Spoletana. Emerge come giovane di ingegno e di grande sensibilità per la cultura; orientato dai superiori alla carriera degli studi, frequenta la facoltà teologica della Sorbona a Parigi ove diventa lettore delle Sentenze di Pietro Lombardo con titolo accademico di baccalaureus sententiarum e Dottore in teologia intorno al 1324. Come magister sacrae paginae, insegna alla Sorbona almeno sino al 1328. Nel settembre del 1329 il cardinale Napoleone Orsini lo invia a Todi per assolvere a un delicato compito diplomatico.

In quello stesso anno dovette trasferirsi ad Avignone, con incarichi diplomatici presso la curia e docente di teologia e filosofia per insegnare filosofia e teologia nello Studio agostiniano sorto presso la Corte Pontificia. Qui, intorno al 1333 e probabilmente grazie al comune amico cardinale Giovanni Colonna, conobbe il Petrarca, cui si diviene amico intimo e padre spirituale: fu in quei giorni che il padre agostiniano regalò al giovane filologo un codicetto delle Confessioni di Agostino, che questi avrà caro per tutta la vita e che segna profondamente l'animo del Petrarca in un momento di profonda crisi interiore, risoltasi con una esperienza di vera e propria conversione. Partecipa a tre Capitoli Generali, a Parigi nel 1329 in qualità di Definitore, a Venezia nel 1332 come Definitore Generale e nel 1335 a Grasse come Provinciale della Valle Spoletana. 

Dopo il 1337 ritroviamo frate Dionigi in Italia, prima nel celebre Convento di S. Spirito a Firenze, poi a Napoli, ammirato e protetto dal re Roberto d'Angiò. A Napoli si inserì nel vivace ambiente culturale locale, dove ha occasione di frequentare un folto gruppo di prestigiosi uomini di cultura e letterari tra i quali il giovane Giovanni Boccaccio che ancora vi risiedeva, di cui diviene sostegno spirituale introducendolo alla conoscenza di S. Agostino e ricambiato da lui con grande affetto: "il reverendo mio padre e signore, maestro Dionigi."

Il Re di Napoli si serve di lui anche come raffinato diplomatico quando nel 1338 lo invia a L'Aquila per evitare una grave guerra che sembra imminente. La sua attività esterna non gli impedisce di dare il suo contributo all'Ordine agostiniano lasciando una preziosa eredità di scritti, frutto della sua prolungata e qualificata esperienza di insegnamento.

Nel 1340 papa Benedetto XII nomina frate Dionigi vescovo di Monopoli, premiandone evidentemente le benemerenze religiose, culturali e politiche. Forte era ancora l'amicizia con il Petrarca, con cui manteneva contatti epistolari: fu lui, nel 1341, a organizzare, insieme con il cardinale Colonna, la grande incoronazione del poeta, prima a Napoli, poi a Roma. Dionigi muore il 31 marzo del 1342 e viene sepolto nella chiesa di S. Agostino alla Zecca nella città partenopea. Per nulla trascurabile fu la sua conoscenza della letteratura e della filosofia antiche: oltre che i più obbligati, per lui, Aristotele, Pietro Lombardo, Egidio Romano, commentò Ovidio, Virgilio, Seneca; è sopravvissuto, in una ventina di manoscritti, il suo commento a Valerio Massimo, che ebbe anche l'onore di una stampa nel Quattrocento. Petrarca gli indirizzerà, tra l'altro, una delle sue epistole più belle e più significative, la famosa ascensione al monte Ventoso (Familiare IV, 1). La figura di questo agostiniano, senz'altro di per sé ricca di contenuti ideali e di riferimenti storici, è da ritenersi particolarmente interessante per far riscoprire agli Agostiniani un periodo della storia dell'Ordine non solo carismaticamente molto qualificato: essa è capace di offrire stimoli di ricerca e piste di approfondimento nell'Ordine agostiniano per chi voglia ritrovarne il carisma e riproporne l'attualità spirituale nell'affrontare il Terzo Millennio.