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CICLo AGOSTINIANo a Cuzco

Agostino presiede il concilio di Cartagine

Agostino presiede il concilio di Cartagine

 

 

MAESTRO DI CUZCO

1660-1690

Cuzco, chiesa e convento de La Merced

 

Agostino presiede il concilio di Cartagine

 

 

 

Il dipinto non segue lo schema di Bolswert, ma introduce una propria visione originale per rappresentare il Concilio che si svolse a Cartagine nell'anno 411 e che fu presieduto proprio da Agostino come vescovo di Ippona.

Il concilio è qui rappresentato in una grande camera illuminata dalla luce che entra da alcune finestre disposte simmetricamente. Su una doppia fila sono disposti i vescovi gli uni di fronte agli altri, mentre ai lati della camera sono disposti altri personaggi che hanno fra le mani dei libri aperti.

Il cartiglio in margine al dipinto riporta la scritta, che ricorda l'eccezionale evento che mise di fronte vescovi cattolici e vescovi eretici donatisti: "El grande Agustino juntò un Concilio en que cuncurrieron quinientos cinquenta y nueve Obispos: los dos cientos octienta Catholicos y los restantes hereges; en cuyo Conciclio luciò la sabiduria de Augustino deiando los a todos adombrandos de sus luzes."

Nel giugno dell'anno 411, alla presenza di 286 vescovi cattolici e 279 vescovi donatisti, fu organizzata a Cartagine una solenne conferenza.

I portavoce dei Donatisti erano Petiliano di Costantina, Primiano di Cartagine ed Emerito di Cesarea, gli oratori cattolici Aurelio di Cartagine ed Agostino. Alla questione storica in discussione, il vescovo di Ippona provò l'innocenza di Ceciliano e del suo consacratore Felice, sostenendo, nel dibattito dogmatico, la tesi cattolica che la Chiesa, finché esiste sulla terra, può, senza perdere la sua santità, tollerare i peccatori al suo interno nell'interesse della loro conversione. A nome dell'imperatore il proconsole Marcellino sanzionò la vittoria dei cattolici su tutti i punti in discussione. Essi stessi per primi, inoltre, fecero quel che adesso rimproverano a noi per trarre in inganno i sempliciotti, dicendo che i cristiani non debbono chiedere alcun appoggio agli Imperatori cristiani contro i nemici di Cristo.

 

Questo fatto i donatisti non hanno osato negarlo neppure nella conferenza che tenemmo insieme a Cartagine. Non solo, ma hanno perfino osato vantarsi che i loro predecessori intentarono un processo criminale contro Ceciliano, e per giunta hanno sparso la menzogna d'aver fatto condannare Ceciliano ... In qual modo poi nella stessa conferenza, essi fossero battuti su tutta la linea, lo affermano i verbali relativi.

AGOSTINO, Lettera 185, 2, 6 a Bonifacio de correctione Donatistarum