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CICLo AGOSTINIANo a Cuzco

Agostino inganna il demonio

Agostino inganna il demonio

 

 

MAESTRO DI CUZCO

1660-1690

Cuzco, chiesa e convento de La Merced

 

Agostino inganna il demonio

 

 

 

L'episodio narrato nel dipinto compare nel Trecento una prima volta nell'Arca di Pavia dei Maestri campionesi e nel ms 26 di Mathieu Le Vavasseur (1313-1330) conservato a Chantilly al Museo Condé. Nel Quattrocento l'episodio fu raffigurato a Carlisle negli Stalli del Coro della Cattedrale e da Pacher Michael (1480) in una quadro conservato a Monaco alla Alte Pinakotheck. Agli inizi del Seicento fu Ganassini Marzio (1605-1610) a riprendere la scena a Viterbo nel chiostro della chiesa della SS. Trinità. Successivamente la troveremo a Lima dipinta da Pacheco Basilio (1744-1746) nel Monastero degli Eremitani. Pacheco svolge la scena in due fasi, come in questa di Cuzco che la precede di quasi un secolo.

A sinistra il diavolo mostra ad Agostino il libro dei vizi dove sono scritti i peccati: Augustinus pre oblivione et curarum studio completorium non recitavit. Agostino pone la mano sul petto in segno di pentimento. Successivamente Agostino si ritira per riparare alla sua dimenticanza. Al centro dell'edificio sullo sfondo il santo è seduto e recita le preghiere. Ritrova il diavolo a destra che gli mostra la pagina divenuta bianca e che esclama: turpiter me decepisti.

Il demonio non ha tuttavia un aspetto particolarmente cattivo. Agostino indossa la tunica nera dei monaci che seguono la sua regola, ha un viso giovanile e la tonsura sul capo.

La didascalia racconta e descrive il messaggio del dipinto:

Por obrido natural Augustino no Rezò Completas y paseandose per los Claustros de su Convento se incontrò con el Demonio que traya un gran Libro en las manos. Dijole Augustino: Bestia Ynfernal  que trazes a qui. Respondiole dejame Augustino que vengo à apuntar las falsas detus Religioisos y tambien tempo apuntadas de Augustino. Disole el Santo muestrame esta Partida y el Demonio se la mostrò: Dijole el Santo ... un negotio importante esperamo que ya buelbo Augustino ... Reso las Completas y volvio al demonio y le disije buelbe anos mostrar esa Partida y allo sodo et limpia el Libro: anda que me has enganado fermamente pero este passage lo expresa mejor la siguiente Cuartela.

 

L'episodio leggendario ha origini medioevali e si riferisce a un testo che è riportato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine scritta sullo scorcio finale del XIII secolo:

"Si legge che un giorno, mentre S. Agostino era ancora in vita, vide passare il demonio con sulle spalle un gran libro e gli domandò che cosa ci fosse scritto. il demonio rispose che c'erano scritti i peccati di tutti gli uomini, e S. Agostino gli chiese di vedere che cosa ci fosse scritto a carico suo. Cercarono parecchio ed alla fine trovarono che c'era scritto che una volta non aveva recitato compieta. Più tardi il demonio, chiuso il libro, se ne andò e S. Agostino si recò in chiesa dove con molta devozione recitò compieta. Più tardi il demonio passò di nuovo ed il santo gli chiese di rivedere il libro. Lo sfogliarono tanto, ma trovarono che il peccato ascritto a S. Agostino era stato cancellato. Il diavolo allora, inquieto, gli disse: - Tu mi hai bene ingannato e sono tanto dispiacente di averti mostrato il libro dove era scritto un peccato che tu hai cancellato con le tue preghiere. E se ne andò confuso."