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CICLo AGOSTINIANo a Cuzco

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

MAESTRO DI CUZCO

1660-1690

Cuzco, chiesa e convento de La Merced

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

L'episodio si riferisce ad una leggenda medioevale secondo la quale Agostino passò dal monte Pisano dove avrebbe incontrato monaci eremiti. Questa leggenda fu ripresa e amplificata principalmente da Giordano di Sassonia, che ne parlò ampiamente nella sua Vita Sancti Augustini (ms. di Parigi, Arsenale, 251), e da Enrico di Friemar nel suo De origine et progressu Ordinis fratrum heremitarum.

Secondo questi testi si tramandava che sant'Agostino avesse soggiornato durante il suo ritorno in Africa presso questo eremo e presso quello di Rupecava per un lungo periodo. Ammirato per lo spirito di queste comunità, le prese come riferimento nello scrivere la regola per gli eremiti del suo ordine. Il Monte Pisano, noto anche con la forma plurale Monti Pisani (da non confondere con la denominazione omonima delle Colline pisane), è un sistema montuoso di modeste dimensioni, situato nella parte centro-nord della Toscana e separa Pisa e Lucca. L'eremo o romitorio di Costa d'Acqua è uno dei più antichi eremi dei Monti Pisani ed è situato nei pressi di Calci.

L'eremo fu prima dei Camaldolesi, poi degli Agostiniani di Pisa; è di piccole dimensioni, in stile romanico pisano, e presenta una sola navata, non ha abside. Nel 1287 l'eremo passò agli Agostiniani del Romitorio di Agnano. Con un atto del 6 giugno, stipulato nel portico della chiesa di San Bernardo alla presenza di alcuni frati della Congregazione dei Camaldolesi, frate Salvi del Romitorio di Agnano costituì Procuratori Generali dell'eremo fra' Giovanni di Cipriano, fra' Tommeo e fra' Michele. Un documento del 1601 riporta che nella prima metà del 1100, San Guglielmo di Malavalle giunse all'eremo dopo aver vissuto presso l'Eremo di Santa Maria ad Martyres.

San Guglielmo dimorò per diversi anni in una spelonca che si era costruito sul Monte Pruno, in penitenza e santità suscitando nei suoi compagni e discepoli grande ammirazione e devozione. Il borgo medievale di Cerasomma, deve probabilmente il nome alla cella dell'eremita Rustico ("Cella Somma" cella in alto, evolutosi in seguito in Cerasomma), ubicata presso l'antico romitorio agostiniano di S. Maria ad Martyres, chiamato anche "Lupocavo" o "Rupe Cava" nel quale secondo una leggenda locale avrebbero soggiornato S. Agostino e S. Guglielmo d'Aquitania.

Il dipinto ha sicuramente come modello la stampa di Bolswert, ma ne ha modificato vari particolari. I frati sono sempre tre con i bastoni in mano, ma non hanno la postura dei pellegrini. Inoltre hanno un aspetto alquanto giovanile, non portano cappelli ed evidenziano una chiara tonsura dei capelli.

Tutti e tre indossano la tunica nera dei monaci agostiniani. Alle loro spalle si sviluppa un panorama tipicamente medioevale con borghi cintati e case sparse nella campagna e fra i boschi. Come nel caso della stampa di Bolswert la scena è doppia ed a sinistra riproduce l'immagine di Agostino che incontra un bambino sulla spiaggia di una marina.