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Il Cammino di sant'agostino: Testimonium Peregrinationis

Testimonium Peregrinationis del Cammino di sant'Agostino

Testimonium Peregrinationis del Cammino di sant'Agostino

 

 

TESTIMONIUM PEREGRINATIONIS PERACTAE AD LIMINA AUGUSTINI IN RURE CASSICIACI

 

 

 

Il Testimonium Peregrinationis è una attestazione del pellegrinaggio che viene rilasciata a coloro che a piedi giungono a Cassago nel luogo dove Agostino risiedette fra il 386 e il 387 d. C. nella villa dell'amico grammatico Verecondo.

 

Il pellegrinaggio cristiano è una modalità per riconoscere una via nel labirinto della vita, come esperienza di preghiera e ricerca. Non pellegrinaggio di ricerca e preghiera, ma di preghiera e ricerca. Inclinazione comune a tutto il genere umano, comprensibile, forse inevitabile, quella di pensare che la ricerca venga prima della preghiera, e che la preghiera sia possibile solo se l'esito della ricerca è stato positivo.

Come dire: io cerco Dio, se lo trovo allora posso pregarlo, ma se non lo trovo come faccio a pregarlo?

 

"Dammi, o Signore, di conoscere e capire se si debba prima invocarti o celebrarti, prima conoscerti o invocarti. Ma chi potrebbe invocarti senza prima conoscerti?"

(Sant'Agostino, Confessioni)

 

E' a questo punto che Agostino, per grazia ha uno scatto assolutamente geniale. "Ma è possibile che sia così? O forse, per conoscerti, bisogna prima invocarti?."

Il pellegrinaggio a piedi è un modo per esprimerla, questa invocazione, questa domanda, dall'inizio alla fine è il cammino stesso che fa preghiera, domanda che Dio si faccia conoscere, che ci mostri il Suo Volto. E' un'esperienza antichissima di preghiera e ricerca, una ricerca che avviene attraverso un metodo completamente diverso rispetto a quello intellettuale: l'esperienza, metodo corretto di ricerca.

Andare a piedi, per ore, per giorni e giorni, comincia a cambiarti. In termini cristiani, questo desiderio di cominciare a cambiare, si chiama "conversione" Convergere, andare verso, riunire. Insomma, l'anima smarrita che ritrova la strada, la via perduta nel Labirinto. Se parti affidandoti a Dio solo, e non a cospicui programmi di tappe, e orari e chilometri, mettendoti proprio nelle sue mani, perché Lo vuoi conoscere, vuoi che ti mostri il suo volto, ritrovi così nell'anima sempre più il mistero di un'assenza-presenza, e la consapevolezza di un'appartenenza.

Uno dei grandi doni del Cammino. Non la rivelazione della verità, illuminazione. Non la folgorazione rivelatrice, dunque, ma la consapevolezza. Ecco uno dei grandi doni che viene seminato nel cuore dei pellegrini.