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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > EdimburgoCICLo AGOSTINIANo alla National Gallery di Edimburgo
Agostino risana gli storpi e gli sciancati
TAPPEZZERIE FRANCO-FIAMMINGHE
1500 ca.
National Gallery di Edimburgo
Agostino guarisce degli storpi
Una iscrizione a lettere gotiche precisa il soggetto: Scribit Possidonius episcopus Augustini indidividuus comes, ad preces integerrimi episcopi lachrimosas demones a corporibus humanis sepius fugatos egrotosque pene innumeros desperate valitudinis convaluisse.
Piuttosto che Possidio è Jacopo da Varagine a ricordare l'episodio, che sarà riprodotto anche a Pavia, nel ms. di Firenze nel 1433 e a Carlisle verso il 1490. Agostino vescovo, seguito da un monaco, impone le mani su un pellegrino infermo che è inginocchiato davanti a lui. Altri storpi si apprestano a ricevere la sua benedizione.
Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli. Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida.
- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete.
Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose: Ed immediatamente disparve.
Essi, giunti a Pavia, andarono nella chiesa di S. Pietro e quando seppero che là era il corpo di S. Agostino, gridarono:
- Sant'Agostino, aiutateci! I cittadini ed i religiosi accorsero, attratti dalla novità della cosa, ed ecco che per la tensione dei nervi, incomincia a colar del sangue che forma un rivo dalla porta della chiesa al sepolcro del santo, ed i malati che si avvicinarono al sepolcro furono guariti, né rimase in essi traccia d'infermità, di modo che la fama del santo si sparse sempre più ed una folla di ammalati incominciò ad affluire alla chiesa, e chiunque veniva era guarito e lasciava doni in ringraziamento.
La quantità di questi voti fu tale che tutta la cappella di S. Agostino ne fu piena ed allora furono messi nel vestibolo, ma presto anche lì furono tanti che rendevano difficoltoso il passaggio, ed i religiosi furono costretti a farli portare altrove.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea