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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Cinquecento > Semino Cesare e AlessandroCICLo AGOSTINIANo di Semino Cesare e Alessandro a Loano
Chiesa di Nostra Signora della Misericordia
SEMINO CESARE E ALESSANDRO
1591
Chiesa agostiniana di Nostra Signora della Misericordia a Loano
Episodi della Vita di Agostino
A Loano gli agostiniani di Genova, in ottimi rapporti con la casa Doria, arrivarono il 19 giugno 1582. Vi arrivarono dopo lunghi preparativi che durarono dal 1579 al 1581. La chiesa e il convento costituiscono il primo complesso religioso imponente costruito a Loano dai Doria, nel 1588-1598, utilizzando una cappella ed un piccolo convento precedente dei Minimi, anch'esso realizzato dai Doria. Gli agostiniani presero possesso degli edifici costruiti da Giovanni Ponzello da Caravonica nel 1579. Nel 1588 è posta la prima pietra per la costruzione del monastero: è lo stesso Ponzello a progettare il maestoso e raffinato complesso conventuale con l'aiuto del capomastro Bartolomeo Lanardo. La chiesa, un edificio privato e principesco, edificato per la corte e i suoi ospiti, è completata in un decennio. Nel 1591 l'insediamento agostiniano è testimoniato da vari documenti e inventari di beni. La facciata della Chiesa è influenzata da modelli genovesi ed ha una versione gemella nella chiesa di Crocefieschi, non lontano dal feudo dei Doria a Torriglia. Il convento in realtà fu terminato solo nel 1604.
La chiesa, dedicata alla Madonna delle Misericordie, benché nota come S. Agostino, ha larga facciata molto semplice, che appena accenna le tre navate, un ingresso centrale più ampio e due laterali riquadrati in pietra di Verezzi. Sul portale una lapide ricorda i costruttori, principi Zenobia e Giovanni Andrea Doria I. L'interno è tripartito da due file di colonne in pietra di Verezzi, e si presenta come una preziosa galleria d'arte cinquecentesca da poco restaurata. A destra della chiesa fu eretto il convento intorno ad un chiostro. Dal convento all'ingresso posteriore di Palazzo Doria correva un viale alberato.
I Padri agostiniani sono ancora a Loano nel 1801 nonostante l'espulsione voluta dal governo francese. Il luogo resta proprietà dei Doria fino al 1846, viene poi venduto ai Rocca e alla città: nel 1930 è acquistato dagli agostiniani. Il complesso, luogo di quiete e di riflessione, conserva eccellenti opere d'arte.