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PITTORI: Zanter Gustave

Santa Monica madre di Agostino

Santa Monica madre di Agostino

 

 

ZANTER GUSTAVE

1956

Hosingen, chiesa di san Nicola

 

Santa Monica madre di Agostino

 

 

 

Alla destra di Agostino si nota, come recita il cartiglio, la figura di S. MONICA la madre del santo che cercò in tutti i modi di accompagnare alla conversione e al battesimo. La sua tenacia riuscì a vincere le resistenze del figlio, che a Milano conobbe la gioia della conversione grazie all'aiuto della Chiesa milanese e all'intervento del vescovo Ambrogio.

Qui vediamo Monica  in preghiera vestita come una religiosa. Zanter raffigurò questa santa anche in altre occasioni, nelle vetrate di Clervaux (chiesa dei Santi Cosma e Damiano nel 1961) e di Bibelbach (chiesa di san Lambert nel 1954).

 

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

Finalmente guadagnò a te anche il marito, già quasi al limite estremo della vita temporale: e in lui che ormai era credente non rimpianse ciò che aveva tollerato nel miscredente. Era poi la serva dei tuoi servi. Chi di loro l'aveva conosciuta, in lei rendeva lode e onore e amore a te, sentendo nel suo cuore la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita consacrata a te. Era stata la moglie d'un solo uomo, aveva reso ai genitori il bene ricevuto, aveva retto con devozione la sua casa, a testimonio aveva le sue buone opere. Aveva allevato dei figli, partorendoli di nuovo ogni volta che li vedeva allontanarsi da te. Infine di tutti noi, Signore, che possiamo per tuo gratuito favore dirci servi tuoi, e ricevuta la grazia del tuo battesimo vivevamo già in una nostra comunità, al tempo in cui ancora lei non s'era addormentata in te, di tutti noi si prese cura quasi fossimo tutti figli suoi, e quasi fosse figlia di noi tutti ci servì.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 22