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Religiose invocano sant'Agostino
ZANTER GUSTAVE
1956
Hosingen, chiesa di san Nicola
Religiose invocano sant'Agostino
Questa scena che si colloca a sinistra di Agostino non ha una precisa definizione: potrebbe essere la madre Monica in alcuni momenti della sua azione di responsabilizzazione di Agostino oppure potrebbe presentarci alcune religiose in preghiera che invocano il santo.
Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.
Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.
POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.
La nascita dell'Ordine agostiniano, soprattutto nel Trecento e Quattrocento, costituì un forte stimolo alla produzione iconografica che celebrava le attività e i lavori quotidiani che contraddistinguevano la vita nei monasteri medioevali. I miniaturisti e i pittori cercarono inoltre di riprodurre fedelmente i rapporti che intercorsero fra Agostino e le sue comunità monastiche con l'evidente scopo di sottolineare la continuità fra gli antichi e i contemporanei insediamenti monastici.
Gustave Nicolas Zanter
Attivo dalla metà del Novecento, varie sue opere sono conservate nelle chiese del Granducato di Lussembrugo. Zanter (1916-2001) ha studiato Belle Arti a Liegi, acquisendo il diploma di pittore su vetro e fusione a piombo. Ha creato un proprio laboratorio di lavorazione del vetro a Lussemburgo.
Sue opere sono conservate a Trintange (chiesa della Immacolata Concezione), a Boulaide (chiesa del Sacro Cuore), a Untereisenbach (chiesa di Saint-Willibrord), a Machtum (chiesa di Saint-Joseph). a Lussemburgo Weimerskirch (chiesa di san Martino), a Hachiville (chiesa di san Martino), a Reisdorf (chiesa di san Bartolomeo), a Rollingen (chiesa di san Appoline), a Luxembourg-Merl (chiesa di san Gengoul), a Tuntange (chiesa dei santi Pietro e Paolo), a Berdorf, Pfäffikon, Rolleng, Housen, Uewerkuer, Esch-sur-Alzette, Echternach, Berna. Ha realizzato anche mosaici a Kräizwee, Differdange e nella cappella del sacro Cuore nel convento di Boulevard d'Avranches.