Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > AntequeraCICLo AGOSTINIANo a Antequera
Dionisio da Murcia vescovo agostiniano di Messina
ANTONIO MOHEDANO DE LA GUTIERRA o MIGUEL DOMINGUEZ MONTELAISLA
1624-1626
Antequera, chiesa di sant'Agostino
Dionisio da Murcia vescovo agostiniano
L'immagine raffigura a mezzo busto il vescovo agostiniano Dionisio de Murcia, arcivescovo di Messina (...-1380). Il monaco è rappresentato con la tonsura e un volto dall'aspetto serio e di persona matura. Il pittore ha seguito una impostazione simile a quella già utilizzata per la raffigurazione di Giacomo da Valencia. Anche in questo caso voluto riportare le insegne della sua dignità episcopale dipingendo un elegante bastone pastorale e una mitra che appoggia sopra alcuni libri, a indicare la sua produzione letteraria.
Dionisio, che apparteneva all'ordine agostiniano, è autore di un Commentario a Mattia. Probabilmente ha studiato a Parigi, dove poi è diventato insegnante di teologia per dieci anni. Quando fu nominato priore generale del suo ordine per la Provincia di Napoli, si trasferì in Sicilia per porsi a servizio della casa reale, come cappellano di corte. Nel 1372 fungeva da ambasciatore di re Federico presso il papa, al quale presentò la prima redazione del trattato tra Federico e Giovanna di Napoli che Gregorio XI non accettò. Per i suoi meriti e la sua preparazione teologica venne nominato arcivescovo di Messina (20 marzo 1363 - dopo il 18 luglio 1380). A lui viene attribuita anche una raccolta di prediche e un commento alle frasi di Pietro Lombardo.
Nel volume "Iconologia della gloriosa vergine Madre di Dio Maria protettrice di Messina" del reverendo padre gesuita messinese Palcido Samperi, stampato a Messina nel 1644, troviamo questa annotazione che lo riguarda: "Hà dato questa religione alla Città di Messina nell'anno 1363 un ottimo Prelato detto per nome Dionisio de Murcia, ch'era stato Regio Cappellano, Dottor Parigino, e haveva in quella Università insegnato Theologia, fu da Clemente V promosso a questa Chiesa, scrisse dottissimi Commentarij sopra i libri delle Sentenze e di lui dice il P. M. F. Thomaso Gratiano nel libro de' Scrittori Eremitani di S. Agostino le parole seguenti: "Dionysius e Murcia Archiepiscopus Messanae Siciliae Urbis qui in Academia Parisiensis, ubi Doctoris suscepit insignia, Theologiam propter annos decem professus est, edidit in libros sententiarum doctissima. Commentaria scripsit quoque notabiles Sermones."
Nel secondo volume degli Annali della Città di Messina Capitale del Regno di Sicilia di Cajo Domenico Gallo, pubblicato a Messina nel 1758, a pagina 232 leggiamo: "Federico nominò per Arcivescovo di Messina; tuttoché non era in suo podere, Dionisio di Murcia, Dottore in Divinità de' Frati Eremitani di S. Agostino, Uomo insigne nell'Università di Parigi, ove fu Lettore di Teologia, e scrisse i commentarj sopra sopra i libri delle Sentenze e quindi da Urbano V. Li furono spedite le bolle in Avignone il primo Aprile di quest'anno 1363. Egli ritrovandosi allora in Catania alla Corte del re, ottenne lettere dirette a Ruggero Spadafora Giustiziere del Valdemone, acciò il sego di Regalbuto, di Bolo, Alcara, ed altri appartinenti alla Chiesa Messinese, dovessero riconoscerlo, ed ubbidirlo come legittimo Barone, giacché il medesimo Arcivescovo come feudatario prestato aveva l'ubbidienza, e fideomaggio al Re; e leggesi che l'Arcivescovo destinato avesse per suo Vicario Generale a Fra Lucido di Murcia, dello stess'Ordine Eremitano, il quale nello stess'anno diede la facoltà di edificarsi il Monistero di S. Placido de' Padri Benedettini. Quest'Arcivescovo fu poi quello, che in tempo di Gregorio XI, trattò la pace, come dirassi tra il Re e la Regina di Napoli nel 1371, e non nel 1366, come per abbaglio scrivono buona parte de' nostri Storici, poicché questo Pontefice fu assunto in trono nel 1370 a 30 dicembre e non prima."