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CICLo AGOSTINIANo a Antequera

Egidio Romano vescovo e teologo agostiniano

Egidio Romano vescovo e teologo agostiniano

 

 

ANTONIO MOHEDANO DE LA GUTIERRA o MIGUEL DOMINGUEZ MONTELAISLA

1624-1626

Antequera, chiesa di sant'Agostino

 

Egidio Romano

 

 

 

L'immagine raffigura a mezzo busto il vescovo agostiniano Egidio Romano, che è noto anche come Egidio Colonna. Nacque a Roma tra il 1243 e il 1247. Tommaso d'Aquino fu suo professore all'Università di Parigi, dove più tardi insegnò, prima di diventare generale degli agostiniani e arcivescovo di Bourges nel 1295. Fu precettore di Filippo il Bello a cui dedicò il trattato De regimine principum, sostenendo l'importanza della monarchia come forma di governo. 

Egidio Romano fu senz'altro uno fra i più autorevoli teologi dell'Ordine agostiniano, presente nella vita intellettuale e politica del suo tempo, attivo soprattutto nel dibattito e nelle polemiche riguardanti il rapporto tra potere temporale e potere spirituale. Insieme al suo allievo Giacomo da Viterbo, Egidio contribuì alla redazione della bolla Unam Sanctam del 1302 di Papa Bonifacio VIII. In quanto autore del De Ecclesiastica potestate Egidio fu un convinto sostenitore della plenitudo potestatis pontificia. In questo libro afferma la superiorità del sacerdotium rispetto al regnum, e sostiene la teocrazia papale.

Egidio rivendica la Plenitudo potestatis come elemento costitutivo dell'auctoritas del Papa in quanto homo spiritualis. Al concetto agostiniano di ecclesia, Egidio sostituisce quello di regnum con lo scopo di allargare i confini del potere papale. Il Papa dovrebbe esercitare la sua sovranità anche sul potere temporale per assicurare l'ordine grazie a un dominium che coincida con la sua stessa missione spirituale.

Egidio morì ad Avignone alla fine del 1316 e dopo la sua morte gli vennero attribuiti i titoli onorifici di Doctor fundatissimus e Theologorum princeps.

Sepolto nella chiesa agostiniana di Avignone, il suo corpo fu presto trasferito nella chiesa del convento dell'Ordine a Parigi, dove una lapide con il suo nome indicò il suo sepolcro fino alla soppressione del 1792. Quantunque gli antichi cronisti agostiniani dessero ad Egidio il titolo di beato, non consta del suo culto immemorabile e continuo, nemmeno nella capitale di Francia; ma a Parigi si trovava già nel 1319 Giordano di Sassonia, che del primo teologo agostiniano scrisse questa immagine letteraria: "Di questo padre degno di grande venerazione ho sentito riferire come se una volta lo cercasse una donna afflitta da grave malattia e lo pregasse - incoraggiata dallo splendore della gloria pontificale che si vede- va nel suo volto - di darle un rimedio, egli, riconoscendosi indegno e senza alcun merito per ottenerlo, e desiderando rimandarla cortesemente - curialiter - le disse: ... Vai, buona donna, e si faccia in te secondo la tua fede. E allontanandosi quella, si sentì subito sana." (Vfr. II,22)

 

Tra le opere di Egidio Romano editate a stampa ricordiamo la Quaestio de gradibus formarum (1502), In secundum librum sententiarum quaestiones (1581), In secundum librum sententiarum quaestiones (1581), le Opere (1555), In libros De physico auditu Aristotelis commentaria (1502), il De materia coeli (1493) e il Quodlibeta (1481).