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CICLo AGOSTINIANo a Antequera

Santità e penitenze di san Tommaso

Santità e penitenze di san Tommaso

 

 

ANTONIO MOHEDANO DE LA GUTIERRA o MIGUEL DOMINGUEZ MONTELAISLA

1624-1626

Antequera, chiesa di sant'Agostino

 

Santità e penitenze di san Tommaso

 

 

 

San Tommaso da Villanova fu un teologo dal profondo animo pastorale. Per la sua dottrina mariana fu chiamato il san Bernardo spagnolo. Il suo insegnamento sull'amore divino ebbe grande influsso sui contemporanei. La sua Opera omnia in sei volumi, venne pubblicata a Manila tra il 1881 e il 1897. Ancora oggi costituisce un monumento della sua sapienza dottrinale. La sua fama di santità e di miracoli era talmente diffusa nel popolo, che grandi pittori del calibro di Bartolomé Murillo, Juan de Joanes, Zurbarán, Ribalta, lo hanno celebrato con tele di altissimo valore artistico e religioso.

 

È commovente rileggere alcune espressioni di san Tommaso da Villanova sul confronto tra vocazione religiosa e laicale: «Non c'è maggior consolazione, né diletto più piacevole che servire Dio. La vita religiosa è tranquilla, pacifica, sicura, dilettevole, gioiosa, ragionevole, amabile e gratissima. La vita del mondo ... è una vita inquieta, travagliata, agitata, pericolosa, amara e molto piena di impegni e preoccupazioni. Chi ha esperienza sa molto bene ciò che dico». (Tommaso da Villanova, In Dom. Quadrag. c. 6, n. 7)

 

Sono parole che sembrano lontane dalla realtà, ma in realtà Tommaso ha una concezione molto dignitosa della vita religiosa. La vede come una chiamata specialissima, come un soffio dello Spirito, che porta il consacrato a succhiare come un'ape industriosa i fiori dei pensieri santi e delle devote meditazioni per elaborare il dolce miele della carità. Nessuno, sostiene, né i genitori, né i fratelli, né i familiari, possono fermare il giovane chiamato a questa vita di grazia. Se il consacrato consegna a Dio in olocausto tutto quanto è e possiede, la professione religiosa diventa una specie di rigenerazione battesimale. Aggiunge anche - forse con un po' di rammarico per la sua personale esperienza - che la grazia della vocazione è molto più grande quando Dio si degna di concederla in gioventù, perché allora si gustano le benedizioni della dolcezza, in una vita di purezza e semplicità angelica.

In ogni caso Tommaso ritiene che la vocazione religiosa richiede sacrifici. È un martirio continuo. È una chiamata insistente a seguire Cristo sulla croce. È la crocifissione delle vanità mondane. Chi non indossa la veste bianca della carità e del sacrificio non può entrare al banchetto del re. Chiamando Sant'Agostino, Patriarca del monachesimo occidentale, egli conferma che tutti gli altri grandi fondatori hanno evidenziato un aspetto caratteristico della sequela Christi: «Benedetto elesse i piedi di Cristo; Agostino il cuore; Domenico la lingua; Francesco la testa coronata di spine. Questi sono i monti elevati di cui parla il salmo (103,18)»