Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Corciano

CICLo AGOSTINIANo di Corciano

Agostino viene acclamato sacerdote, foto di Marco Mariotti Paradisi con l'autorizzazione del proprietario signor Paolo Massini

Agostino viene acclamato sacerdote

 

 

MAESTRO DI CORCIANO

1650-1680

Corciano, ex convento agostiniano

 

Agostino viene acclamato sacerdote

 

 

 

La scena è una copia abbastanza fedele di una stampa che tratta il medesimo soggetto nella celebre vita illustrata di Agostino che apparve a Parigi nel 1624 ad opera Adams Schelte da Bolswert. Questo artista era senz'altro uno dei migliori incisori della scuola di Anversa, che in quegli anni produsse molteplici Vite di Santi. L'opera di Schelte consta di 28 incisioni, assai curate, dal tratto nitido e sicuro. Il soggetto principale è ben visibile il che accresce la leggibilità della scena e dei paesaggi, belli e luminosi. I costumi sono quelli del Seicento: nella serie di scene che riprodusse sono stati omessi gli episodi dell'infanzia, cosicché la vita inizia dalla conversione. Come nella stampa di Schelte la scena non evoca un preciso miracolo, ma piuttosto è una immagine della pietà popolare nei confronti del santo.

Il maestro affrescatore di Corciano fissa l'ordinazione sacerdotale di Agostino con grande drammaticità. Anche in questo caso coincide con l'episodio scelto da Bolswert che non è l'ordinazione vera e propria ma il momento drammatico che la precede: Valerio in fondo sta parlando ai fedeli mentre altri fedeli trattengono Agostino e lo invitano ad accettare. Agostino cerca di divincolarsi dichiarandosi indegno di tale carica religiosa. Dei raggi di luce scendono sul suo capo. La luce è distribuita con sapienza tra Valerio e Agostino. Sullo sfondo si notano le poderose architetture della chiesa cristiana del vescovo di Ippona.

La legenda di Schelte, che probabilmente arricchiva anche l'affresco di Corciano, riporta: Cum D. Valerius de provudendo et ordinando Presbytero civitatis plebem alloqueretur, Augustinum forte adstantem et nihil tale suspicantem apprehendunt frustraque reclutantem ac flentem Pontifici ordinandum sistunt.

 

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1