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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > CorcianoCICLo AGOSTINIANo di Corciano
Agostino libera un prigioniero, guarisce un priore e invita i pellegrini a Cava Manara a visitare la sua tomba a Pavia
MAESTRO DI CORCIANO
1650-1680
Corciano, ex convento agostiniano
Tre miracoli: Agostino libera un prigioniero, guarisce un priore e invita i pellegrini a Cava Manara a visitare la sua tomba a Pavia
La scena è una copia molto fedele di una stampa che tratta il medesimo soggetto nella celebre vita illustrata di Agostino che apparve a Parigi nel 1624 ad opera Adams Schelte da Bolswert, un artista che era senz'altro uno dei migliori incisori della scuola di Anversa. In quegli anni egli produsse molteplici Vite di Santi, fra cui una di sant'Agostino, che consta di 28 incisioni, assai curate, dal tratto nitido e sicuro. Il soggetto principale è ben visibile il che accresce la leggibilità della scena e dei paesaggi, belli e luminosi.
Questa scena è stata associata da Schelte a tre miracoli: la liberazione di un prigioniero da una torre-prigione, la guarigione che Agostino opera da morto a favore di un priore ammalato da anni e la sua apparizione miracolosa a Cava Manara a un gruppo di pellegrini in viaggio verso Roma.
In quest'ultimo caso il santo invita i pellegrini a visitare la sua tomba a Pavia promettendo loro di guarire le loro infermità. Tutti questi miracoli sono narrati tra i fatti prodigiosi attribuiti al santo da Jacopo da Varagine nella sua famosa Legenda Aurea.
Secondo una antica narrazione, nei pressi di Cava, oggi Cava Manara, presso Pavia, Agostino, uscendo da quella chiesa e incontratosi con un gruppo di pellegrini diretti a Roma, ha suggerito loro di recarsi nella basilica in Ciel d'Oro, dove avrebbero trovato guarigione alle loro infermità.
Verso il 912, alcuni uomini gravemente ammalati andavano a Roma dalla Germania e dalla Gallia, - erano più di quaranta, - per visitare le tombe Apostoli.
Alcuni si trascinavano su grucce, altri, completamente paralitici, si facevano portare, altri erano ciechi e camminavano portando i loro compagni servivano di guida. Passate le montagne giunsero ad un paese chiamato Cana, a tre miglia Pavia, ed allora apparve loro S. Agostino vestito di abiti pontificali, che usciva da una chiesa costruita in onore dei Santi Cosma e Damiano.
Il santo li salutò e domandò loro dove andassero, e quando ebbero risposto che andavano a Roma disse loro:
- Andate a Pavia e domandate dove è la chiesa di S. Pietro; e là otterrete la grazia che chiedete. Gli domandarono essi il suo nome ed egli rispose: Ed immediatamente disparve.
Nell'episodio della liberazione di un prigioniero l'autore ha immaginato la scena ambientata in una architettura cittadina, con palazzi e torri: Agostino vestito da vescovo, con un'aureola raggiante sul capo dà la mano ad un prigioniero che sta uscendo da una porta.
Di fronte al buio dell'ambiente spicca la luminosità del santo che sembra dare vita a tutto quanto lo circonda. Una scalinata ampia e spaziosa porta all'ingresso dalla casa-torre da cui esce il prigioniero, che mostra un atteggiamento di riconoscimento nei confronti di Agostino. In lontananza si vede un gruppo di pellegrini che guardano il santo nella terza scena della stampa. Questa impostazione fu ripresa esattamente anche da Miguel de Santiago nel suo ciclo iconografico di Quito del 1656.
Alcuni Pavesi erano prigionieri del Duca di Malaspina, che rifiutava dare loro da bere per estorcere un forte riscatto. Alcuni erano già in agonia ed altri si sorreggevano bevendo dell'orina. Uno di loro molto giovane e che aveva per S. Agostino una devozione speciale ne implorò l'aiuto.
Verso mezzanotte il santo gli comparve, presolo per mano, lo condusse sulle rive del fiume, con delle foglie di vite bagnate nell'acqua gli temperò l'arsura.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Fra i tre miracoli postumi raccontati nella Legenda Aurea, vediamo raffigurato in questa scena multipla anche quello relativo a un priore ammalato. In primo piano Agostino guarisce un priore.
Custode di una chiesa e molto devoto di S. Agostino, da tre anni era tanto che era costretto a stare a letto. Il giorno della vigilia della festa del Santo, mentre suonavano i vespri, si raccomandò a lui con molto fervore, ed il santo gli apparve vestito di bianco e gli disse:
- Tu mi hai chiamato; eccomi; alzati e celebra con fervore sera in mio onore. Ed il malato perfettamente guarito si alzò e si recò in chiesa fra la meraviglia di tutti quelli che lo videro.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea