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CICLo AGOSTINIANo a Diest

L'apparizione nel giardino di Milano della continenza nella tavole di Stramot a Diest

L'apparizione nel giardino di Milano della continenza

 

 

NICOLAS STRAMOT

1677

Chiesa del Convento dei Crociati

 

L'apparizione nel giardino di Milano della continenza

 

 

 

Questa scena è stata ripresa da una analoga di Guglielmo van Herpe. Agostino si è seduto all'ombra di un fico su una terrazza: davanti c'è una giovane donna che rappresenta la Continenza. Con la mano destra tiene una croce con cui indica un gruppo di tre angeli. Sulla destra appare il viso di Alipio: Agostino ha un viso giovanile e la Continenza non ha l'aspetto di una donna elegante dei suoi tempi, quanto piuttosto l'espressione impersonale di una apparizione mitologica. Le parole Tolle lege non vengono più dal cielo con un raggio di luce, ma sono scritte su una pagina di un libro aperto ai piedi di Agostino.

 

A trattenermi erano le più vacue frivolezze e vanità di vanità, mie vecchie amiche, che mi tiravano per la veste di carne e sussurravano di sotto in su: "Non vorrai lasciarci ?" e "D'ora in poi non staremo più con te, mai più!"

"D'ora in poi non potrai più fare questo e quello, mai più!" E che insinuazioni sotto ciò che ho chiamato "questo e quello", che insinuazioni, mio Dio! La tua pietà le rimuova dall'anima del tuo servo. Che cose sordide, laide ! Ma io le udivo ormai a metà o molto meno: non mi venivano incontro con le loro obiezioni a viso aperto, ma bisbigliavano dietro le spalle come stuzzicandomi furtivamente, perché mi voltassi a guardare mentre fuggivo. Per colpa loro però mi attardavo, ed esitavo a strapparmele, a scuotermele di dosso e a volare in un salto là dove ero chiamato, mentre l'abitudine con tutta la sua forza insisteva: "E pensi di poterne fare a meno?"

AGOSTINO, Confessioni, 8, 11, 26