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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Adolfo PetrazziCICLo AGOSTINIANo di Adolfo Petrazzi a Pietrasanta
Agostino abbatte le eresie
ADOLFO PETRAZZI
1610-1630
Chiostro del convento agostiniano di Pietrasanta
Agostino abbatte le eresie
Questo affresco è il solo che si è conservato nel corridoio. Di certo era l'ultimo del ciclo o forse iniziava la parte relativa alle immagini della morte e dei miracoli. Purtroppo non ci sono elementi per una sicura determinazione. Il dipinto è stato realizzato tenendo conto della finestra. Un solo personaggio si impone all'attenzione: è Agostino, anziano, con l'aureola in testa, vestito da vescovo con la mitra di fianco e un libro in mano. Il suo indice sinistro è teso come volesse controbattere qualcuno che giace ai suoi piedi. Il viso emaciato del santo, la barba bianca e lo sguardo severo danno grande drammaticità alla scena.
La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.
Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.
AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino