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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Adolfo PetrazziCICLo AGOSTINIANo di Adolfo Petrazzi a Pietrasanta
Chiostro del convento di S. Agostino e Pietrasanta
ADOLFO PETRAZZI
1610-1630
Chiostro del convento agostiniano di Pietrasanta
Scene dalla vita di sant'Agostino
Il piccolo paese di Pietrasanta, a nord est di Pisa, conserva l'antica chiesa di S. Agostino costruita dagli Eremitani nel XIV secolo. Il complesso costituito dalla chiesa di S. Agostino e dall'attiguo ex-convento col caratteristico chiostro costituisce, insieme agli altri monumenti che si affacciano sulla Piazza del Duomo di Pietrasanta, un polo di grande interesse storico-artistico. La chiesa fu edificata a partire dal sec. XIV dai frati agostiniani, già presenti in romitori della Versilia, che successivamente (sec. XVI) costruirono l'attiguo convento. Il campanile è del 1780.
Elevata sopra una breve scalinata di marmo, la chiesa ha una sobria facciata, anch'essa in marmo, caratterizzata da tre grandi archi a fondo cieco, sormontati da un ordine di eleganti archetti gotici dalle esili colonnette. A navata unica, con soffitto a capriate, la chiesa ha un pavimento disposto su tre livelli, a seguire il declivio della collina ai cui piedi sorge l'edificio, e costellato di numerose lapidi sepolcrali di antiche famiglie nobili di Pietrasanta e di Lucca.
I muri delle sue quattro gallerie furono interamente decorati da affreschi dedicati alla vita del santo. Sono rimaste solo 7 lunette e un affresco intero. Qualche frammento di iscrizioni indicano che le 28 lunette del chiostro tracciavano altrettanti episodi della vita di Agostino.
Gli affreschi furono commissionati ad Adolfo Petrazzi (1579-1665), un discreto artista senese. Allievo di Salimbeni e di Sorri, appartiene al gruppo dei pittori eclettici che non sono tentati dal nuovo stile barocco e dipingono invece in modo tradizionale. Questo ciclo non è influenzato dalle incisioni di Bolswert, ma i religiosi hanno indicato al pittore uno stile narrativo. Le iscrizioni molto deteriorate non permettono una lettura facile dei temi trattati.
A seguito delle soppressioni napoleoniche degli ordini monastici, l'intero complesso divenne proprietà comunale. Dopo la Restaurazione come ricorda una lapide posta sopra l'ingresso del chiostro, il convento ospitò la scuola tenuta dagli Scolopi e successivamente fu utilizzato come edificio scolastico. La chiesa, dopo l'allontanamento degli agostiniani, continuò ad essere officiata per qualche tempo dalla Confraternita del SS. Sacramento. Nel Novecento tanto la chiesa che il convento hanno subito un notevolissimo degrado. L'opera di restauro, iniziata sul finire degli anni '70, ha consentito il totale recupero del complesso, che oggi è la sede del Centro Culturale "Luigi Russo" ed ospita la Biblioteca Comunale "Giosue Carducci" e Il Museo dei Bozzetti.