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CICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di SanSepolcro

Ordinazione sacerdotale di Agostino, nel chiostro agostiniano di San Sepolcro

Ordinazione sacerdotale di Agostino

 

 

MAESTRO DI SANSEPOLCRO

1650-1670

Chiostro del convento agostiniano di Sansepolcro

 

Ordinazione sacerdotale di Agostino

 

 

 

La lunetta, piuttosto rovinata sia nei colori che nell'intonaco, riproduce fedelmente la stampa di Schelte, anche nei tratti più significativi e particolari. Mentre nella stampa dell'incisore fiammingo la legenda riporta: Cum D. Valerius de provudendo et ordinando Presbytero civitatis plebem alloqueretur, Augustinum forte adstantem et nihil tale suspicantem apprehendunt frustraque reclutantem ac flentem Pontifici ordinandum sistunt, ai piedi dell'affresco della lunetta leggiamo: GRANDE ORA ATTENDE MA POICHE' AVANZA IL POPOLO LO PRENDE .. [ORINITA'] RIGETTA CONTRA SUA VOGLIA IL SACERDOZIO ACCETTA .... Il momento scelto da Schelte, che viene integralmente riprodotto dal pittore non è l'ordinazione vera e propria, ma il momento drammatico che la precede: il vescovo di Ippona Valerio in fondo sta parlando ai fedeli dal suo pulpito. In primo piano alcuni fedeli trattengono Agostino, vestito con la tonaca dei monaci agostiniani, e lo invitano ad accettare la richiesta di Valerio perché la sua Chiesa abbia un nuovo sacerdote che lo aiuti nel suo compito di pastore. Agostino cerca di divincolarsi dalla morsa del gruppo di persone che lo circonda dichiarandosi indegno. Dei raggi di luce scendono sul suo capo. La luce è distribuita con sapienza tra Valerio e Agostino. Una folla immensa assiste alla predicazione di Valerio.

 

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1