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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > NovacellaCICLo AGOSTINIANo di Matthaus Gunther a Novacella
L'Abbazia agostiniana di Novacella
MATTHAUS GUNTHER
1736
Chiesa di Novacella
Episodi della Vita di sant'Agostino
Gli affreschi sono opera di Matthaus Gunther (1705-1788), uno dei migliori interpreti dell'arte rococò in Baviera. Da giovane aveva frequentato la scuola per stuccatori di Wessobrunn dove avevano lavorato maestri francesi e italiani. Gunther subì l'influenza anche di Pozzo e Tiepolo con cui aveva lavorato a Wurzbourg. Nel 1731 diventa maestro e nel 1767 succede a Bergmuller come direttore dell'Accademia di Augsburg. La sua attività si svolse soprattutto fra Tirolo e Baviera dove decorò più di venti chiese. Gli agostiniani si rivolsero a lui per decorare con cicli della vita del santo le nuove chiese settecentesche: così lo ritroviamo oltre che a Novacella nel 1736 e 1740, anche a Rottenbuch nel 1742 e a Indersdorf nel 1754. Le sue prospettive sono grandiose e certamente va ricordato come uno dei pittori più creativi e più originali della Germania del sud nel Settecento.
L'interno della chiesa
Il Monastero
La fondazione del monastero di Novacella risale all'anno 1142, quando i ministeriali del Capitolo di Bressanone Reginbert di Saben e la consorte Cristina misero a disposizione del vescovo i loro averi per edificare il convento. A novembre del 1142 furono inaugurati la chiesa e il piccolo convento annesso alla presenza del clero e di numerosi membri della aristocrazia terriera tirolese. Il vescovo Hartmann consacrò il monastero a Maria delle Grazie (monasterium S. Mariae ad gratias), mentre l'imperatore Federico Barbarossa, di cui Hartmann era consigliere spirituale, concesse un diploma di privilegio e di protezione.
MATTHAUS GUNTHER 1705-1788
Tipico affreschista rococò della Germania meridionale, nato ad Unterpeissenburg presso Wessobrunn, in Baviera, Matthaus Gunther fu probabilmente educato nella seconda località, allora sede di una scuola di pittura ad affresco. Successivamente Gunther si recò a Monaco ed entrò nella bottega di un rinomato pittore, Cosmas Damian Asam, del quale fu per cinque anni assistente ed aiuto nell'esecuzione di alcuni affreschi. Nel 1731 partì per Augsburg dove si sposò ed aperse una bottega indipendente, assumendovi le funzioni di maestro. Secondo gli usi del tempo, egli trascorreva l'estate nelle diverse località nelle quali dipingeva ad affresco, mentre d'inverno tornava al suo lavoro di bottega in Augsburg, eseguendovi pale d'altare e bozzetti o studi ad olio degli affreschi che gli erano commessi e che avrebbe realizzati nella stagione successiva. Dapprima, come nei suoi giovanili affreschi di Sterzing, nel Tirolo, (1733) le sue decorazioni architettoniche si presentavano un po' pesanti, ma ben presto, alleggerendo il tessuto cromatico con l'innesto di una gamma di toni argentei, sia le figure che gli sfondi architettonici acquisirono una leggerezza tipicamente rococò.
Verso la fine del quinto decennio del secolo egli spesso soppresse tali incorniciature per conferire maggiore libertà ed asimmetria alla composizione. Fu in tale periodo ch'egli lavorò ad Amorbach ed ebbe la possibilità di studiare direttamente alcune tra le ultime opere di uno dei maggiori pittori italiani del Rococò, Giovan Battista Tiepolo. Da tale esperienza derivò a Gunther una pittura ancor più ariosa e leggera anche sotto il profilo cromatico. Malgrado la spietata concorrenza di altri cospicui rappresentanti della fiorente scuola pittorica della Germania del Sud, le commissioni piovevano nella sua bottega e provenivano dai grandi monasteri della Baviera e della Svevia, nonchè da alcuni ragguardevoli committenti privati. Gunther fu eletto condirettore dell'Accademia di Augsburg nel 1762 e conservò tale incarico per ventidue anni; morì nel 1788, due anni dopo la scomparsa del suo unico figlio.