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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > SchussenriedCICLo AGOSTINIANo di Johann Zick a Schussenried
Il battesimo di Agostino
JOHANN ZICK
1745
Bad Schussenried, chiesa di San Magno
Il battesimo di Agostino
Ambrogio tiene il suo bastone con la mano sinistra mentre con la destra versa una ciotola d'acqua sulla testa di Agostino. Una leggera aureola riveste la sua mitra, il suo mantello è rosso e oro. Agostino è inginocchiato davanti al fonte battesimale: porta lo stesso costume ed ha i medesimi tratti giovanili della scena del tolle lege. Dietro di lui Monica indossa un vestito verde e un mantello giallo ed ha le mani giunte in preghiera.
Due altre persone si scorgono sul fondo, ma è difficile poterli identificare con Adeodato ed Alipio. Un ampio panneggio di drappi cade dall'alto dell'abside dove si svolge la cerimonia.
Dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino, il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.
Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.
AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14