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CICLo AGOSTINIANo di Johann Zick a Schussenried

Tolle et Lege: affresco di Johann Zick a Schussenried

La scena del Tolle et Lege

 

 

JOHANN ZICK

1745

Bad Schussenried, chiesa di San Magno

 

Tolle et Lege

 

 

 

La scena è semplice, ma l'interpretazione nuova. Agostino è seduto sotto un fico e indossa abiti da laico. Con la mano destra porta agli occhi un grande fazzoletto, mentre con la sinistra alza la mano al cielo lasciando cadere il libro delle Lettere agli Apostoli. Porta in testa un cappello tipico del luogo. Alla sua destra e un poco discosto un angelo manda una fascio di luce che trasmette la scritta Tolle lege.

Alle sue spalle c'è una casa, che interpreta il testo agostiniano vox quasi pueri an puellae nescio de domo vicina. Zick, l'autore degli affreschi, segue il gusto del barocco rococò con la presenza di numerosi angeli: ai piedi di Agostino almeno tre emanano delle nuvole che avvolgono i piedi di Agostino.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29