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CICLo AGOSTINIANo di Bolzano

Battesimo di Agostino a Milano

Battesimo di Agostino a Milano

 

 

GUARIENTO

1360 circa

Bolzano, chiesa di san Domenico

 

Battesimo di Agostino

 

 

 

Anche questa immagine è nota dalla foto d'archivio. Nella scenografia immaginata dal Guariento la scena si svolge all'interno di una chiesa. Agostino è immerso nella vasca battesimale, inginocchiato e con le mani congiunte in preghiera, mentre sta aspettando di essere asperso con l'acqua sacra dalle mani di Ambrogio che gli si erge davanti in piedi.

Agostino è riconoscibile per l'aureola che porta in testa. Dietro di lui si può notare in giovane chierico che regge un panno che probabilmente servirà per asciugare il neo battezzato. La scena non presenta novità nel panorama iconografico di questo soggetto, ma piuttosto segue il tradizionale modello che avrà grande fortuna nei secoli.

Milano fu la tappa decisiva della conversione di Agostino. Qui ebbe l'opportunità di ascoltare i sermoni di Ambrogio che teneva regolarmente in cattedrale, ma se le sue parole si scolpivano nel cuore di Agostino, fu la frequentazione con un anziano sacerdote, san Simpliciano, che aveva preparato Ambrogio all'episcopato, a dargli l'ispirazione giusta; il quale con fine intuito lo indirizzò a leggere i neoplatonici, perché i loro scritti suggerivano "in tutti i modi l'idea di Dio e del suo Verbo". Un successivo incontro con sant'Ambrogio, procuratogli dalla madre, segnò un altro passo verso il battesimo; fu convinto da Monica a seguire il consiglio dell'apostolo Paolo, sulla castità perfetta, che lo convinse pure a lasciare la moglie, la quale secondo la legge romana, essendo di classe inferiore, era praticamente una concubina, rimandandola in Africa e tenendo presso di sé il figlio Adeodato (ci riesce difficile ai nostri tempi comprendere questi atteggiamenti, così usuali per allora).

Nella Quaresima del 386 da Cassiciaco Agostino e familiari ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14