Percorso : HOME > Iconografia > Iconografia generale

iconografia  GENERALE agostiniana

Arca e urna di sant'Agostino a Pavia in San Pietro in Ciel d'Oro

Arca e urna di sant'Agostino a Pavia in San Pietro in Ciel d'Oro

 

 

S. AGOSTINO NELLA PITTURA DAL XIV AL XVIII SECOLO

BATTESIMO E CONVERSIONE

 

 

 

Il pittore fiorentino Benozzo Gozzoli lo ritrae nel tabernacolo della Visitazione di Castelfiorentino (Berenson, 1963, p. 94) e in quello dei Giustiziati, nella Cappella del ponte dell'Agliena di Certaldo (Berenson, 1963, p. 94) e, tra i Dottori della Chiesa, nella cappella dedicata a s. Girolamo in San Francesco di Montefalco, in un polittico di struttura arcaica (Boschetto, 1961, tav. 8). Uno studio preparatorio per la Conversione di San Gimignano è nel foglio del Fogg Art Museum di Cambridge in cui risulta la scritta: "Corno santo Augustino a piè d'un ficho in un orto gli venne un gran dolore di denti a modo che non poteva parlare ... pregate per me ... Venne un libro dal cielo."

Il Battesimo, sacramento che appena ricevuto fa scrivere al santo: "Fummo battezzati e si dileguò in noi l'inquietudine della vita passata", viene rappresentato da Amico Aspertini (1474/75-1552) in un affresco in San Frediano di Lucca, unitamente alla Approvazione della Regola, nella stessa sede, ed alla Disputa con s. Ambrogio in un pannello presso il Niedersachsiches Landesmuseum di Hannover (Berenson, 1968, p. 22, tavv. 1722, 1723); Giovan Battista Crespi (1575-1633) lo interpreta drammaticamente, come osserva il Waterhouse, nella tela posta nel coro di San Marco in Milano (Waterhouse, 1962, p. 135, fig. 115), dove si nota anche la Disputa tra Ambrogio e Agostino di Camillo Procaccini (1551-1629), che rivela la sua complessa cultura (Ronchi, 1964, p. 545).

Questo soggetto fu affrontato anche da Bernaertvan Orley (1491/92-1542) nel dipinto della Alte Pinakothek di Monaco (Buchner-Martin, 1958, p. 74). Ulteriori versioni del Battesimo impartitogli da Sant'Ambrogio si debbono a Dionisio Guerri (1610-1640), Verona, Museo di Castelvecchio (Brugnoli, 1974, p. 345), a Gerolamo Marchesi (1471 c.- 1510 c.) nell'Accademia Carrara di Bergamo, e a Pasqualino Rossi (1641 c. - 1718) in San Benedetto di Fabriano (Molaioli, 1968, p. 122).

Antonio Vivarini (1415 c. - m. tra il 1476 ed il 1484) - che non dimentica il santo nella Incoronazione della Vergine nella chiesa di S. Pantalone a Venezia, condotta con la collaborazione di Giovanni d'Alemagna nel 1444, nella Madonna e santi della Galleria della Accademia di Venezia ( 1446), nel polittico della Pinacoteca Nazionale di Bologna, eseguito con il fratello Bartolomeo (1450), e che lo pone (insieme a san Filippo) ai lati di una Annunciazione scolpita, della raccolta Cagnola di Gazzada (Berenson, 1958, pp. 203, 209, tav. 79), in uno degli scomparti minori del polittico in Santa Maria Vetere di Andria (D'Elia, 1964, pp. 58-59, n. 59, fig. 65) del1467, e nella Madonna col Bambino, Pietà e Santi, Milano, Pinacoteca di Brera - indugia con gentilezza di intendimenti nei pannelli di predella che raffigurano: il Matrimonio di santa Monica, Venezia, Galleria dell'Accademia (Testi, 1915, p. 141); la Nascita di Agostino, Londra, Courtauld Institute (Longhi, 1978, p. 46, tav. 22a), Monica converte il marito Patrizio morente, Detroit, lnstitute of Art (Longhi, 1978, p. 46); Apparizione dell'angelo, Milano, collezione privata (Toesca, 1951, pp. 47-48, tav. 24); Battesimo del santo, Bergamo, Accademia Carrara (Zeri, 1951, pp. 46-47, tav. 23). Di Pittore fiorentino operante alla fine del XV secolo al seguito del Ghirlandaio sono due pannelli che presentano Agostino che rigetta la dottrina manichea e Agostino che prende l'abito talare, Avignone, Musée du Petit Palais (Laclotte-Mognetti, 1977, n. 269-70, che confermano allo stesso artista il Battesimo del santo in raccolta privata di Merate). Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (registrato tra i pittori nel 1471 - m. 1523) - autore della nota pala della Pinacoteca Ambrosiana di Milano, già in San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, dove il santo figura tra i Dottori della Chiesa, accanto alla Vergine con il Bambino (N. Aprà, 1945, tav. 9) - si sofferma a delineare Agostino con un fedele inginocchiato in un dipinto del Louvre (Berenson, 1968, p. 45) e, mentre è intento ad ascoltare la predica di S. Ambrogio, in due scomparti di predella presso la Galleria Sabauda di Torino (Gabrielli, 1971, pp. 73-74, n. 134 bis, fig. 156): ulteriori immagini ne coglie in un pannello presso la Certosa di Pavia ed in uno nel Museo della stessa chiesa (Berenson, 1968, p. 45).

L'evento soprannaturale, del santo, che lungo una spiaggia si imbatte nel piccolo Gesù, che gli conferma l'impossibilità di comprendere il mistero della Trinità, viene rievocato da Martin Altomonte (1657-1745), Abbazia di S. Florian (Aurenhammer, 1965, tav. 38); Carlo Bononi (1569-1632), Ferrara, Santa Maria in Vado (Emiliani, 1962, p. 51, n. 26); Sandro Botticelli (1445 c. - 1510), Firenze, Galleria degli Uffizi, in uno scomparto di predella della Pala di san Barnaba ( 1483 c.), dove risulta ulteriormente la sua presenza (Bettini, 1942, pp. 35-36, tav. 106, III); Giovan Battista Carlone (1592-1677), Genova, Chiesa di S. Agostino (Pigler, 1974, p. 426); Giovanni Benedetto Castiglione (1610-1665) in un vivido foglio di Windsor Castle (Pigler, 1974, p. 426); Carpaccio (1453 c.- 1526), Caen, Musée des Beaux Arts (Perocco, 1967, pp. 20-21, n. 22); Carlo Ceresa (1609-1679), Sacrestia della chiesa dei Padri Somaschi a Vercurago (Vertova, 1983, p. 120); José del Castillo (1734-1793), in due fogli del Museo del Prado (Perez Sanchez, 1971, p. 397, tavv. IV, V); Gaspard Dughet (1613-1675), Roma, Galleria Doria (Pigler, 1974, p. 427); Garofalo (1481-1559), Londra, National Gallery (Gould, 1973, p. 25,5, n. 81); Giovanni di Momper (operante nel XVII secolo), Ariccia, Palazzo Chigi (Incisa della Rocchetta, 1961, p. 388, tav. 187a); Guercino (1591-1666), Madrid, Museo del Prado (Perez Sanchez, 1965, p. 141, tav. 23); Giovanni Lanfranco (1582-1647), Roma, S. Agostino (Mezzetti, 1963, pp. 301-302, che segnala studi preparatori per la tela, presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, e li riproduce a figg. 11-12); Filippo Lippi (1406 c. -1469), Leningrado, Museo Ermitage (Pittaluga, 1949, p. 207, fig. 160), che ambienta l'evento lungo la riva di un fiume; Magnasco (1667-1749), in varie versioni, presso la Galleria Estense di Modena, in collezioni private di Genova e Venezia (Geiger, 1949, tavv. 485,487, 490; 491); Perin del Vaga (1501-1574), in una grisaille nella Stanza della Segnatura in Vaticano (Berenson, 1963, p. 325); Francesco Petrucci (1660-1719), Firenze, S. Agostino (Paatz, 1940, p. 18); Pinturicchio (1454-1513), Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, in un pannello di predella del polittico già in S. Maria dei Fossi (Berenson, 1968, p. 345, tav. 1131); Reiner Wenzel Lorenz (1689-1743), Praga, Chiesa dei Francescani (Pigler, 1974, p. 426); Peter Paul Rubens (1,177-1640), che ne ha eseguite due versioni: una, commissionata nel 1637 dalla contessa Elena Martinitz, per la chiesa di San Tommaso di Praga, da tempo presso la Galleria Nazionale di detta città (Vlieghels, 1972, n. 67), ed una nel Museo del Prado di Madrid (De Salas y Bosch-Cinotti, 1974, p. 112); Alessandro Turchi (1578 c.-1649), Verona, S, Lorenzo (Magagnato, 1974, p. 302); Lucas Leopold Willmann (1630-1706), tela firmata e datata 1696, Varsavia, Muzeum Narodowe (Bialostocki, II,1967, p. 198, n. 1463).

La conversione - così avvenuta, come si legge in un Leggendario di Santi del XVIII secolo: "Dopo che Ponticiano gli narrò della conversione di Antonio, turbato prese il codice delle lettere di san Paolo, si ritirò nel suo giardino con Alipio, appartandosi all'ombra di un fico e piangendo, chiedendo aiuto a Dio, ebbe l'apparizione di un angelo. Aprì il codice dell'epistolario del santo di Tarso e lesse la frase ai Romani, XIII, 13, 4, e avvertì subito un totale cambiamento (estate 386)" - viene rappresentata dall'Angelico (1400 c. - 1455) in un pannello del Musée des Beaux Arts di Cherbourg (Baldini, 1970, p. 98, n. 52); anche Luca Giordano (1632-1701) la registra, in una tela in Santa Regina Coeli di Napoli: del maestro napoletano, nella stessa chiesa, il dipinto firmato e datato 1684 che raffigura S. Agostino che converte un eretico (Ferrari-Scavizzi, 1966, p. 194, figg. 623,624).