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PITTORI: Cristoforo Secondo Baschenis

Sant'Agostino in un affresco di Cristoforo Secondo Baschenis a Pegaia

Sant'Agostino di Cristoforo Secondo Baschenis

 

 

CRISTOFORO SECONDO BASCHENIS

1513

Pegaia, chiesa di san Bartolomeo

 

Sant'Agostino benedicente

 

 

 

La chiesa di san Bartolomeo, chiamata comunemente chiesa di Pegaia dal nome del consacrata nella sua struttura attuale nel 1512. La tradizione locale asserisce che fu edificata da minatori e famiglie che si erano isolate in questo luogo per evitare il contagio della peste.

L'edificio a pianta rettangolare ha il tetto a due spioventi, ricoperto di scandole, con un piccolo campanile a vela e una sola campana.

Sulla parete absidale esterna Cristoforo Secondo Baschenis ha affrescato l'anno successivo alla consacrazione un sant'Agostino Dottore della Chiesa con al suo fianco la Madonna con il grembo Gesù benedicente e uno spettacolare san Cristoforo. Le immagini affrescate sono molto ben visibili lungo la strada a protezione dei pellegrini.

Adibita a stalla di muli e a magazzino dagli austriaci durante la prima guerra mondiale, la chiesa è stata riconsacrata nel 1920. Al suo interno è conservato un dipinto del 1728 che raffigura la Vergine Incoronata con in braccio il Bambino. Notevole è anche il prezioso presbiterio con al centro un altare ligneo intagliato e dorato, che accoglie nello scomparto centrale della Pala d'altare una raffigurazione della Sacra Conversazione. Sulle pareti laterali si sono conservati affreschi del 1513 che raffigurano i santi Paolo, Tommaso, Bartolomeo e Antonio Abate.

Ai piedi delle pitture mani ignote hanno inciso numerosi graffiti. Uno di questi ricorda drammaticamente che "l'ano 1630 eremo circondati da la peste, Santo Rocho ne guardi."

 

 

 

Cristoforo Secondo Baschenis

Cristoforo II° Baschenis (1472-1520) era figlio di Simone I°. Nacque nel 1472 e lavorò praticamente solo in Trentino. Fra le sue opere annoveriamo, nel 1496 gli affreschi all'interno della chiesa di San Felice a Bono di Bleggio con un bel ciclo recentemente restaurato, comprendente tra l'altro una bella Crocifissione, un'Annunciazione, Scene della vita di San Felice, una serie di Santi, la teoria degli Apostoli, i Dottori della Chiesa e un Cristo Pantocratore.

Attorno al 1500 affrescò la chiesa di San Giorgio a Dorsino e quella vicina di San Rocco a San Lorenzo in Banale con due cicli che riprendono i soggetti già dipinti in San Felice. Altre opere certe di Cristoforo II° sono il Cristo benedicente e le storie di San Lorenzo della chiesa di Condino (1519), il ciclo della chiesa dei Santi Faustino e Giovita a Ragoli e gli Episodi della vita di Cristo in Sant'Antonio a Pelugo. La presenza di Cristoforo II° a Santa Brigida è documentata da un atto notarile rogato a Muggiasca nel 1505 dal notaio Antonio Mascheroni dell'Olmo.

Nell'atto è indicato anche il nome del padre Simone: "Cristoforo pictore f. quondam ser Simonis de Baschenis dela Cola".