Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > cento: Ferrari Defendente

PITTORI: Ferrari Defendente

Madonna con Bambino, san Giuseppe e sant'Agostino

Madonna con Bambino, san Giuseppe e sant'Agostino

 

 

FERRARI DEFENDENTE

1500-1549

Ginevra, Mercato antiquario

 

Madonna con Bambino, san Giuseppe e sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto attribuito a Defendente Ferrari è stato segnalato a Ginevra nel 1975 sul Mercato antiquario. L'opera ha per soggetto la Madonna con Bambino mentre lo sta allattando, con a fianco i santi Giuseppe e Agostino. Dipinto con la tecnica a tavola, l'opera di Defendente è un buon esempio del suo stile narrativo che presenta ricchi elementi di gusto nordico. Nella struttura del soggetto si può notare la sua abilità miniaturistica, ricca di lezioni fiamminghe, e la sua indubbia capacità narrativa, che riscontriamo tra l'altro soprattutto nelle predelle dei polittici che ha dipinto per le chiese piemontesi.

I volto sono marcati con linee essenziali ed efficaci: intensa e forte è la figura centrale della Vergine che guarda amorevolmente il Bambino mentre succhia dal seno. Le prime rappresentazioni iconografiche della "Madonna del Latte" si ritrovano nell'Egitto ormai cristianizzato del VI e  VII secolo, dove la Vergine è ritratta mentre allatta Gesù Bambino o è in procinto di farlo. Questo tipo di raffigurazione realistica del bambino "forniva ai credenti l'assicurazione che il Dio attaccato alla mammella di Maria si era fatto uomo, e che colei che sosteneva il Dio-uomo, nella sua pochezza, si era garantito infinito credito in Cielo."

La Riforma cattolica tridentina annoverò le rappresentazioni di Maria a seno scoperto tra le immagini sconvenienti, perché si riteneva potessero fuorviare il fedele e distoglierlo dalla preghiera.

Agostino, sulla destra, in secondo piano, è vestito da vescovo con una ricca mitra in testa e il bastone pastorale ben evidenti.

Da notare la presenza sotto e sopra il piviale della tonaca nera dei monaci agostiniani, chiara allusione al desiderio dell'Ordine di proclamare la sua diretta filiazione da Agostino come fondatore. Il santo ha l'aspetto di una persona anziana, dalla sguardo vivo e dolce. Una folta barba riccioluta gli copre il viso accentuando l'intensità espressiva del volto.

 

 

Defendente Ferrari

Nativo di Chivasso, fu un pittore attivo tra il 1511 e il 1535. Nato verso il 1480-1485 lavorò soprattutto nel Piemonte occidentale. Si formò nella bottega di Giovanni Martino Spanzotti dopo il suo arrivo a Chivasso nel 1502. Le sue prime opere (Polittico Calzolai e Battesimo nel Duomo di Torino) nascono da una qualche forma di collaborazione con il suo maestro, tanto che, sui contributi dei due pittori, è sorta una disputa interpretativa ancora non completamente risolta. Dallo Spanzotti sicuramente accoglie elementi lombardo-foppeschi, ma, allo stesso tempo, non è insensibile all'arte francese. In altre opere come il Trittico della Sacra di San Michele del 1507 o nella Natività di Avigliana del 1511 Defendente Ferrari mostra già un proprio stile che reinterpreta il gusto goticheggiante che sopravvive ancora con successo in Piemonte. Defendente è ricordato nel 1530 in un documento relativo alla allogazione del polittico di S. Antonio di Ranverso.

Defendente conobbe un notevole successo come pittore di polittici e di pale sacre, grazie al suo stile, ricco di preziosismi decorativi e di colori smaltati, che godevano del favore e del gusto di una larga committenza ecclesiastica piemontese.

Testimonianze importanti della sua attività di pittore si trovano nei musei piemontesi a Torino (Polittici di sant'Ivo e di santa Barbara alla Galleria sabauda), a Vercelli (Polittico di Bianzè al Museo Borgogna) e ancora a Torino (San Gerolamo penitente nel Museo Civico d'Arte Antica). Sportelli di polittici smembrati sono presenti in numerosi musei italiani, europei e statunitensi. Vanno menzionate anche le due tavole raffiguranti la Madonna col Bambino e Santi conservate nella sacrestia del Duomo di Ivrea.

Defendente morì a Torino nel 1540.