Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Ferrari Defendente

PITTORI: Ferrari Defendente

Sant'Agostino nello studio

Sant'Agostino nello studio

 

 

FERRARI DEFENDENTE

1500-1540

Torino, Collezione privata

 

Sant'Agostino nello studio

 

 

 

Il dipinto è stato realizzato con la tecnica a tavola e misura 160 cm in altezza e 70 in larghezza. Il soggetto dell'opera è un sant'Agostino nello studio. Segnalato nel 1985 appartiene a una collezione privata torinese. Nella tavola si può ammirare il suo stile con ricchi elementi di gusto nordico, la sua abilità miniaturistica, ricca di lezioni fiamminghe, e la sua indubbia capacità narrativa, che riscontriamo tra l'altro soprattutto nelle predelle dei polittici.

Agostino è seduto su una seggiola di ampie e comode dimensioni e sta davanti alla sua scrivania di lavoro. Fra le mani tiene un libro aperto che sta guardando con cura. Sul piano della scrivania si intravede un libro voluminoso chiuso. Il santo è vestito da vescovo, con in testa la mitra ed ha un atteggiamento molto serioso e compunto. Gli occhi sono abbassati e lo sguardo teso alla lettura. Il viso ha tratti rapidi ed espressivi e il volto è arricchito da una folta barba. La scena si svolge all'interno di una camera, piuttosto spoglia di elementi decorativi.

 

 

Defendente Ferrari

Nativo di Chivasso, fu un pittore attivo tra il 1511 e il 1535. Nato verso il 1480-1485 lavorò soprattutto nel Piemonte occidentale. Si formò nella bottega di Giovanni Martino Spanzotti dopo il suo arrivo a Chivasso nel 1502. Le sue prime opere (Polittico Calzolai e Battesimo nel Duomo di Torino) nascono da una qualche forma di collaborazione con il suo maestro, tanto che, sui contributi dei due pittori, è sorta una disputa interpretativa ancora non completamente risolta. Dallo Spanzotti sicuramente accoglie elementi lombardo-foppeschi, ma, allo stesso tempo, non è insensibile all'arte francese. In altre opere come il Trittico della Sacra di San Michele del 1507 o nella Natività di Avigliana del 1511 Defendente Ferrari mostra già un proprio stile che reinterpreta il gusto goticheggiante che sopravvive ancora con successo in Piemonte. Defendente è ricordato nel 1530 in un documento relativo alla allogazione del polittico di S. Antonio di Ranverso.

Defendente conobbe un notevole successo come pittore di polittici e di pale sacre, grazie al suo stile, ricco di preziosismi decorativi e di colori smaltati, che godevano del favore e del gusto di una larga committenza ecclesiastica piemontese.

Testimonianze importanti della sua attività di pittore si trovano nei musei piemontesi a Torino (Polittici di sant’Ivo e di santa Barbara alla Galleria sabauda), a Vercelli (Polittico di Bianzè al Museo Borgogna) e ancora a Torino (San Gerolamo penitente nel Museo Civico d'Arte Antica). Sportelli di polittici smembrati sono presenti in numerosi musei italiani, europei e statunitensi. Vanno menzionate anche le due tavole raffiguranti la Madonna col Bambino e Santi conservate nella sacrestia del Duomo di Ivrea.

Defendente morì a Torino nel 1540.