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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Jan van der StraetPITTORI: Jan van der Straet
Anna, Maria e Cristo-bambino in trono con i santi Agostino e Filippo Benizzi
JAN VAN DER STRAET
1592
Prato, chiesa di S. Anna in Giolica
Anna, Maria e Cristo-bambino in trono con i santi Agostino e Filippo Benizzi
La scena esprime una composizione dove sono raffigurati sant'Anna, Maria con il Cristo bambino in grembo seduta su un trono, assieme ai due santi Agostino a sinistra e san Filippo Benizzi a destra.
Agostino è dipinto a figura intera nei suoi paramenti episcopali. Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la mano sinistra regge un libro aperto che sta leggendo con molta attenzione. In testa porta la mitra, mentre si nota chiaramente la presenza della tonaca nera, propria dei monaci agostiniani.
Filippo Benizi o Benizzi si trova a destra e indossa la sua tunica monacale. Nato a Firenze nel 1233 e morto a Todi nel 1285) fu un religioso dei Servi di Maria, di regola agostiniana e di cui venne eletto Superiore generale nel 1267. Papa Clemente X lo ha proclamato santo nel 1671.
Nella fascia superiore alcuni angioletti volteggiano sui personaggi sottostanti, mentre nel mezzo appare la colomba, simbolo dello Spirito Santo, avvolta in una luminosa esplosione di raggi.
Jan van der Straet
Questo pittore fiammingo, nato a Bruges nel 1523, è più noto col nome italianizzato di Giovanni Stradano.
Attivo soprattutto a Firenze, dove morì nel 1605, Straet ebbe la sua prima formazione artistica nella bottega paterna. Dal 1537 lavorò ad Anversa presso Pieter Aertsen e nel 1545 entrò nella locale corporazione di San Luca. Nel 1550 parte per Lione, poi raggiunge Venezia e infine si stabilisce a Firenze alla corte del granduca Cosimo I nella cerchia di Giorgio Vasari. Fra il 1550 e il 1553 disegnò tappezzerie e, dopo il suo trasferimento a Roma, lavorò con Francesco Salviati alla decorazione del Belvedere vaticano. Ritornato a Firenze, fra il 1567e il 1577, disegnò i cartoni per gli arazzi d Palazzo Vecchio e della villa di Poggio a Caiano. Probabilmente disegnò circa 130 cartoni per arazzi. Dopo un viaggio a Napoli nel 1576, decorò con due pannelli lo Studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio. Decorò altre numerose sale e in particolare gli appartamenti di Eleonora di Toledo, meglio conosciuti come la Sala della Gualdrada. In alcune chiese fiorentine sono conservate alcune sue pregevoli pale d'altare mentre i suoi numerosi disegni furono usati per realizzare incisioni che conobbero una larga diffusione.