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PITTORI: Vivarini Alvise

La Vergine con il Bambino e i Santi Pietro, Gerolamo, Agostino e Maddalena

La Vergine con il Bambino e i Santi Pietro, Gerolamo, Agostino e Maddalena

 

 

VIVARINI ALVISE

1500

Amiens, Museo Picardi

 

La Vergine con il Bambino e i Santi Pietro, Gerolamo, Agostino e Maddalena

 

 

 

Questo'opera fu realizzata nel periodo della maturità artistica di Alvise Vivarini, che la dipinse qualche anno prima di morire. Realizzato a olio su tavola, delle dimensioni di 145 x 100 cm, il dipinto raffigura una scena ben articolata dove trovano posto la Vergine con il Bambino e i santi Pietro, Gerolamo, Agostino e la Maddalena. Portato a termine nel 1500, il dipinto è conservato ad Amiens, presso il Musée de Picardi.

La vergine è posta al centro della composizione in preghiera dietro il bambino che riceve una chiave da san Pietro mentre sta volgendo lo sguardo al volto di Agostino. Un libro aperto introduce al piano inferiore dove si trovano san Gerolamo, che legge un grosso libro aperto, probabilmente la Bibbia, e la Maddalena che offre un orciuolo con profumi.

Agostino ha una espressione relativamente giovane, calvo, con una folta barba nera. Indossa la tunica nera dei monaci agostiniani ma nel contempo si può notare un elegante piviale e la presenza del bastone pastorale. Lo sfondo della scena, particolarmente ben curato, esprime ancora una sensibilità e un gusto tipicamente quattrocenteschi.

La tavola è firmata dall'autore nel piccolo foglio deposto vicino alla Maddalena: ALOYSIUS VIVARINUS DE MURANO PINXIT.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)

 

Alvise Vivarini

Nato nel 1446 e morto verso il 1502, Alvise Vivarini, figlio di Antonio Vivarini e nipote di Bartolomeo Vivarini, fu un artista di primo piano nella Venezia della seconda metà del Quattrocento. La sua formazione avvenne all'ombra di Giovanni Bellini, oltre che inizialmente del padre e dello zio Bartolomeo, con un'attenzione giovanile a Lazzaro Bastiani. Alla fine del periodo formativo si avvicinò con interesse all'arte padovana e a quella di Andrea Mantegna. Molte sue opere sono documentate, ma purtroppo perdute quali i teleri per il Salone del Gran Consiglio, la tela rappresentante San Gerolamo che conduce il leone in convento e i frati che fuggono terrorizzati, ricordata solamente da un'incisione e uno stendardo processionale per la Scuola di San Marco.