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PITTORI: Vivarini Alvise

Madonna in trono con il Bambino benedicente e i santi Giovanni Battista, Agostino e Sebastiano

Madonna in trono con il Bambino benedicente e i santi Giovanni Battista, Gerolamo,

Agostino e Sebastiano

 

 

VIVARINI ALVISE

1465

Berlino, Staatliche Museen Gemäldegalerie

 

Madonna in trono con il Bambino benedicente e i santi Giovanni Battista, Gerolamo, Agostino e Sebastiano

 

 

 

La tavola di Alvise Vivarini è stata realizzata su legno di pioppo compensato. le dimensioni della cornice, che ha proprio telaio di protezione, misurano 280 x 198 centimetri. Il soggetto di quest'opera è una Madonna in trono con in braccio il Bambino benedicente mentre ai suoi piedi, nella fascia inferiore, sono ritti in piedi i santi Giovanni Battista e Gerolamo a sinistra con Agostino e Sebastiano a destra.

Agostino ha un aspetto imponente con lo sguardo fisso sulla coppia di santi che gli sta di fronte. Indossa un elegante piviale aperto sul davanti che mostra la tona nera agostiniana. In testa porta la mitra mentre nella mano sinistra impugna il bastone pastorale e con la destra regge un gran libro.

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.

Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)