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PITTORI: Conconi Torildo

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CONCONI TORILDO

1952

Vercurago, Basilica di san Girolamo Emiliani in località Somasca

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa moderna immagine di sant'Agostino fu realizzata da Torildo Conconi (1909-1988) verso la metà del Novecento per la Basilica di san Girolamo Emiliani a Somasca. Questo dipinto murale appartiene alla decorazione plastico-pittorica della volta della chiesa. Eseguito nel 1952 il dipinto utilizza la tecnica della tempera su intonaco e si è conservato fino ad oggi ancora in buone condizioni.

Conconi Torildo fu particolarmente attivo a Como e a Somasca, dove ha decorato la volta della basilica di S. Girolamo.

Questo Santuario è in stile barocco con una navata centrale a volte, ornata da affreschi che raccontano della vita del santo, e due navate laterali. Alla sinistra dell’altare si apre un vano detto "scurolo". E' l'antico sepolcro di san Girolamo. Lì sono presenti anche le ossa di padre Vincenzo Gambarana compagno di San Girolamo, e di padre Evangelista Dorati, uno dei primi padri generali della congregazione somasca. Nello scurolo si può ammirare uno dei ritratti più antichi di san Girolamo.

Come introdotto più sopra, Conconi dipinse questo sant'Agostino per la volta: una scritta S. AGOSTINO ben evidenziata indica chi sia il santo raffigurato. Anche in questa occasione il santo africano è presentato come vescovo e Dottore della Chiesa. In mano porta i simboli della sua dignità episcopale e della sua feconda attività a sostegno della Chiesa. Nella mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra tiene ben saldo un voluminoso libro dalla copertina rossa. Una croce dorata gli spunta sul petto fra i bordi del mantello verde che porta indosso. Sulla sinistra si nota uno scrittoio, mentre in alto a destra fanno capolino due figure di angioletti. Il viso del santo esprime fermezza e profonda serietà tutto preso dall'ufficio spirituale che si sente di dover assolvere.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.