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PITTORI: Cavalleri Giovanni

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CAVALLERI GIOVANNI

1894-1897

Taleggio, chiesa dei SS. Pietro e Paolo in frazione Olda

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'immagine che raffigura sant'Agostino è un dipinto murale che fa parte della decorazione pittorica della chiesa che si sviluppa nell'ambito culturale ed artistico bergamasco della fine dell'Ottocento.

L'opera è ascrivibile al celebre pittore bergamasco Giovanni Cavalleri che la dipinse per la chiesa parrocchiale nella frazione Olda del Comune di Taleggio. Questa chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Pietro e Paolo, risale alla seconda metà del XV secolo, ed è stata riedificata tre secoli più tardi. Al proprio interno custodisce numerose reliquie.

Agostino è stato raffigurato secondo i canoni della sua iconografia classica, come vescovo dall'aspetto vegliardo, con in testa la mitra e fra le mani un libro.

Il pittore lo ha raffigurato in mezzo a delle nuvole con un ampio squarcio di cielo all'orizzonte.

 

 

Giovanni Cavalleri

Cavalleri nacque a Sabbio il 12 aprile del 1858 da Faustino e da Giovanna Bona. Nel 1871 s'iscrive all'Accademia Carrara e vi rimane fino al 1880. In questo periodo compie due viaggi di studio a Roma in compagnia dell'amico Rinaldo Agazzi.

Allievo dello Scuri, ha con questo maestro una burrascosa convivenza fatta di giudizi critici e risposte sprezzanti per una pittura, quella del Cavalleri, troppo verista anche se talentuosa. Nel 1885 è coinvolto, con altri artisti, nel processo per il danneggiamento di certi cartoni dello Scuri. Tra il 1888 e il 1890 inizia la sua attività di freschista che lo porterà a dipingere in molte chiese tra cui Sovere, Seriate, Pianca (frazione di San Giovanni Bianco), Parre, Olda in val Taleggio, Cassiglio, Sedrina, Mapello, San Pellegrino, Osio Sopra, e altre. Cavalleri svolge il suo lavoro più importante a Bracca e Ponte Nossa dove l'artista raggiunge il massimo della sua espressione artistica e dove traspare l'influenza dei pittori del cinquecento e del settecento. In effetti Cavalleri è più noto come grande pittore di affreschi, ma non disdegnò la ritrattistica con pregevoli risultati, dipingendo amici, parenti ed estimatori. Il suo ritratto maturo è quello di un vecchio gentiluomo amabile con capelli a spazzola, fronte larga e superbi baffi, colletto inamidato e cravatta bianca, il tutto con un cappello color tortora. Giovanni Cavalleri muore a Bergamo nel 1934.