Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Alberti AntonioPITTORI: Alberti Antonio
Sant'gostino vescovo e Dottore della Chiesa
ANTONIO ALBERTI
1430-1449
Ravenna, Museo d'Arte della Città
Sant'Antonio abate
La tavola è stata realizzata nell'orizzonte culturale ed artistico romagnolo. Dopo le prime attribuzioni a Taddeo di Bartolo ed il generico riferimento alla scuola marchigiana, l'autore della tavola viene oggi attribuito ad Antonio Alberti. La tavola è dipinta a tempera e misura cm. 28 x 45. Fu eseguita nella prima metà del Quattrocento, L'attribuzione ad Alberti è motivata soprattutto dalle notevoli assonanze, per quanto riguarda la ricca e raffinata tecnica pittorica, con la "Madonna con il Bambino e una devota" dello stesso pittore, già nella collezione Kanz di Amsterdam.
Esistono in effetti numerose corrispondenze nell'uso della decorazione a rilievo in pastiglia e nella caratteristica resa delle vesti a pieghe uncinate. Tuttavia si nota anche un calligrafismo insistito e sottile, poco comune nello stile dell'Alberti, che induce a riferimenti relativi alla tradizione pittorica romagnola, dove convivono esperienze sia marchigiane che venete.
Antonio Alberti
E' noto anche come Antonio da Ferrara, poichè nacque in questa città verso il 1390-1400.
Alberti si formò artisticamente nelle Marche e in Umbria. Sappiamo che nel 1420 era attivo a Montone, dove collaborava con artisti perugini. Probabilmente ritornò in Emilia, dove conobbe artisti tardo-gotici, tra cui Giovanni da Modena, che avrebbero influenzato lo stile della sua ultima fase creativa. Nel 1423 si trasferì a Perugia per eseguire lavori che gli erano stati commissionati da Braccio da Montone. L'anno seguente lo troviamo ad Urbino, dove realizzò pregevoli opere, quali gli affreschi nella chiesa di san Francesco. Nel 1437 completa gli affreschi della Cella del cimitero a Talamello su commissione del vescovo Giovanni Seclani. Il ciclo è caratterizzato dalla Annunciazione e dalla Madonna in Trono assieme alla raffigurazione dell'Adorazione dei Magi, della Presentazione al Tempio e di dodici santi. Nelle volte sono presenti i quattro Evangelisti e negli angoli i Dottori della Chiesa.
Il suo stile e le sue caratteristiche artistiche probabilmente furono influenzate dall'opera di Gentile da Fabriano e di Ottaviano Nelli. Nei polittici dove raffigura la Madonna con il Bambino in Trono, come in quello conservato alla Galleria nazionale delle Marche, la Vergine è raffigurata assieme a santi, tra cui Caterina d'Alessandria, san Giorgio, sant'Agostino e san Girolamo. Alberti morì a Urbino tra il 1442 e il 1444.