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PITTORI: Carlo Crivelli

Vergine in trono con Agostino e santi: particolare di Agostino

Vergine in trono con Agostino e santi: particolare di Agostino

 

 

CARLO CRIVELLI

1488

Berlino, Gemäldegalerie

 

Vergine in trono con Agostino e santi

 

 

 

Carlo Crivelli ha dipinto questo grande quadro che raffigura la Madonna col Bambino in trono e vari santi, che costituisce la parte centrale della Pala di San Pietro a Muralto. Nella sacra conversazione si possono distinguere la Vergine Maria in trono al centro con Cristo Bambino in grembo, Pietro in ginocchio che offre le chiavi, Bonaventura, Francesco d'Assisi, Giovanni da Capistrano, Luigi di Tolosa, Agostino d'Ippona e Giacomo delle Marche. L'opera è datata 1488 ed è dipinta a tempera su legno di pioppo. Misura in altezza 191 cm ed è larga 196.

Originariamente la pala doveva trovarsi nella chiesa domenicana di San Pietro di Muralto, dove è conservata una documentazione relativa alla commissione di una pala d'altare a Crivelli. Nel 1483 l'artista si era impegnato a dipingere per Mariano Ronci un polittico pari per grandezza e bellezza a quello di San Domenico, ma i lavori non furono avviati, tanto che nel 1488 Crivelli firmò un nuovo contratto con l'erede Mariano Meneconi, dove si pattuiva un pagamento di 100 fiorini, da versare a rate fino al completamento della pala. Ai primi del Cinquecento, siccome la chiesa degli Osservanti, posta fuori dalle mura, era stata trasformata in un fortilizio dalle truppe occupanti di Cesare Borgia, il dipinto fu trasferito nella chiesa di san Francesco. Dopo il terremoto del 1799 la pala fu ricoverata nella chiesa di San Domenico a Camerino, dove venne prelevata dai francesi e trasportata a Brera. Nel 1822 i curatori del museo la cedettero ad Antonio Fidenza, che la propose nel mercato antiquario. Apparsa a Londra alla vendita di W. Cunningham, fu acquistata da Lord Dudley, che la cedette al museo di Berlino nel 1882. La pala era dotata di una cornice con piccole tavole di santi, asportata dai francesi. La tavola principale non è firmata ma, per ragioni stilistiche, è assegnata all'ultima fase creativa dell'artista, in cui si nota una maggiore apertura ai moduli rinascimentali ormai dominanti.

I pannelli che componevano originariamente la pala sono i seguenti: Madonna in trono col Bambino che consegna a san Pietro le chiavi del Paradiso tra santi (Berlino, Gemäldegalerie), una Pietà (Roma, Pinacoteca Vaticana), San Bonaventura (Berlino, Gemäldegalerie), San Bernardo (Berlino, Gemäldegalerie), San Domenico (Maastricht, Bonnefantenmuseum), Sant'Agostino (Roma, Palazzo Colonna), San'Antonio da Padova (Maastricht, Bonnefantenmuseum) e i Santi Bernardino e Caterina da Siena (Worcester, Worcester Art Museum)

 

 

Carlo Crivelli

Carlo Crivelli nacque a Venezia nel 1430 circa. Un documento del 13 ottobre 1444 attesta che Carlo Crivelli è figlio del pittore Iachobus de Chriveris, abitava a Venezia nella parrocchia di San Moisè e aveva un fratello minore di nome Vittore.

Nel 1457 fu condannato a sei mesi di carcere e a duecento libre di multa, perché, innamoratosi di Tarsia, moglie di un marinaio veneziano di nome Francesco Cortese, la rapì dalla casa del fratello del marito e la tenne nascosta per molti mesi, avendo con lei rapporti carnali.

Carlo probabilmente fu apprendista di Antonio Vivarini, Giovanni d'Alemagna e Bartolomeo Vivarini. Quest'ultimo era ben informato della contemporanea cultura pittorica padovana, fondata sulla scuola di Francesco Squarcione.

Lavorò quindi a Padova, nella bottega dello Squarcione al tempo in cui vi lavorava anche Mantegna. La sua prima opera, la Madonna della Passione (a Verona nel museo Civico d'arte), evidenzia una pittura ancora legata ai modi rinascimentali, tardo-gotici veneziani che rievocano lo smalto delle icone e dei mosaici bizantini.

Lo storico veneziano Carlo Ridolfi (1648) elenca le prime opere di Crivelli, oggi perdute, nelle chiese veneziane di San Sebastiano (san Fabiano e le Nozze mistiche di santa Caterina) e di san Lorenzo (storie di san Leone Bembo).

Fra le opere giovanile rimaste è importante la Madonna col Bambino di San Diego, datata intorno al 1460 e firmata OPUS. KAROLI. CRIVELLI. VENETI., che conferma gli influssi padovani.

La Madonna col Bambino e putti di Verona (firmata OPUS KAROLI CRIVELLI VENETI), realizzata per il Monastero veneziano di San Lorenzo e databile ancora al 1460, rivela un complesso di influssi, riferibili tanto direttamente allo Squarcione quanto allo Schiavone. Per motivi che non conosciamo Crivelli seguì Schiavone a Zara e due atti notarili del 23 giugno 1463 e dell'11 settembre 1465 lo citano come maestro pittore, cittadino e abitante della città dalmata. Testimonianze della sua presenza in Dalmazia, insieme anche con il fratello Vittore, a cui fa da maestro, sarebbero due Madonne col Bambino e due angeli.

Un'altra opera considerevole è il grandioso Polittico di Ascoli Piceno realizzato nel 1473, nel quale le figure sono dipinte su un fondo in oro il tutto racchiuso in una sfarzosa cornice dorata. Nel 1486, sempre ad Ascoli Piceno, dove si era trasferito, dipinse una Annunciazione che si ispira fortemente a Mantegna. Tra le altre sue opere vanno certamente ricordate una Pietà presso la Pinacoteca di Brera, e una Madonna col Bambino al Metropolitan Museum di New York. Il pittore morì ad Ascoli Piceno nel 1493 circa.