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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Giovanni de CampoPITTORI: Giovanni de Campo
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GIOVANNI DE CAMPO
1440-1483
Caltignaga, Oratorio di San Salvatore
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Gli affreschi dell'oratorio di San Salvatore di Caltignaga appartengono alla produzione di opere attribuibili a Giovanni De Campo e alla sua bottega. Solo il primo riquadro sulla parete di sinistra, verso il presbiterio, in cui sono raffigurati la Madonna in trono con Bambino tra angeli e ai lati San Rocco e San Pietro, appare più tardivo e di altra mano. Il ciclo del De Campo inizia sulla stessa parete con un San Francesco che riceve le stigmate. L'opera presenta notevoli analogie con il San Francesco dipinto dallo stesso pittore nell'oratorio di San Nazzaro e Celso a Sbologno, dal quale differisce per alcune varianti: il fraticello che assiste, anziché nel riquadro sottostante come a Sbologno qui è collocato davanti a San Francesco mentre il falco, che a Sbologno è davanti, qui è posto dietro al Santo.
L'iconografia è riconducibile a quella proposta da Giotto nella cappella dei Bardi della Chiesa di Santa Croce: Giotto porta una innovazione nella direzione dei raggi che non sono più speculari, ma seguono una nuova traiettoria: la mano destra del Cristo è congiunta dal raggio con la destra di Francesco, la sinistra con la sinistra e così di seguito. Conclude la parete il riquadro con San Biagio benedicente con gli abiti e le insegne della dignità episcopale. Ai lati dell'arco trionfale nella collocazione tradizionale, è raffigurata l'annunciazione: sinistra l'Arcangelo Gabriele, a destra la Vergine, purtroppo molto danneggiati. Nell'intradosso dell'arco, a partire dalla base di Sinistra è dipinta una Madonna in trono con Bambino dove la ricchezza decorativa delle vesti e del trono ricordano i modi dello stile cortese.
Segue una sequenza di eleganti edicole trilobate di colore rosso mattone, tipiche del carattere piemontese, ripreso anche nella chiesa di Folgora, a Briona nell'oratorio della Mora, e a Orta San Giulio nella Chiesa di San Bernardino. Nelle edicole sono collocati a mezzo busto, su un fondo azzurro, Re Davide, i quattro Dottori della Chiesa (San Girolamo, San Gregorio Magno con la colomba sulla spalla, Sant'Ambrogio con il flagello, Sant'Agostino ed infine il Profeta Isaia.
Pochi sono i documenti riguardanti la vita di Giovanni de Campo. E' noto che nel 1440 firmò il ciclo di affreschi per la chiesa di Santa Maria Assunta ad Armeno. Da un atto notarile del 1483 riguardante il figlio Luca, anch'egli pittore presso la bottega paterna, si apprende che, a quella data, Giovanni risultava deceduto. L'importanza assunta dalla sua bottega già nella quinta decade del Quattrocento è attestata, oltre che dagli affreschi di Armeno, da almeno altre due opere di rilievo: il Giudizio Universale realizzato nella chiesa di San Colombano a Biandrate (1444), e un secondo Giudizio Universale realizzato nel tiburio del Battistero del Duomo di Novara (ca. 1450). L'ultima opera datata (1476) attribuitagli è il ciclo della cappella di San Pantaleone a Oro di Boccioleto (contenente, tra le altre cose, tre riquadri dedicati alla Vita della Beata Panacea).