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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Niccolò AlunnoPITTORI: Niccolò Alunno
La Vergine Assunta e santi: particolare
NICCOLO' ALUNNO
1483
Nocera Umbra, Pinacoteca Comunale
La Vergine Assunta e santi
Il polittico venne commissionato per l'altare maggiore del Duomo di Nocera Umbra. Nel 1578 fu spostato nella tribuna sopra la cattedra episcopale e all'inizio del Novecento fu trasferito in sacrestia. Attualmente è conservato presso la Pinacoteca Comunale di Nocera Umbra. L'insieme dei riquadri che compongono il polittico sono inseriti in una straordinaria cornice lignea dorata al cui centro si scorge la Vergine con il Bambino attorniata da angeli sotto un grande cupola di stoffe. Alla base del trono l'artista ha firmato e datato la sua opera: OPUS NICOLAI FULGINATIS MCCCCLXXXIII. Nel riquadro superiore è stata dipinta la scena della incoronazione della Vergine.
Questi due pannelli centrali sono attorniati da altre tavole disposte su tre registri, dove appaiono numerosi santi. Quello inferiore presenta personaggi a figura intera: si tratta dei santi Lorenzo, Rinaldo, Felicissimo e Francesco. Il registro mediano mostra i busti dei santi, da sinistra verso destra, Sebastiano, Giovanni Battista, Paolo e Caterina d'Alessandria.
All'ultimo livello nei riquadri cuspidati si trovano, sempre a mezzo busto, i quattro Dottori della Chiesa. Da sinistra verso destra troviamo Gerolamo, papa Gregorio Magno, Ambrogio e Agostino, all'estremità destra. Quest'ultimo indossa i paramenti episcopali, ma sotto il piviale è ben evidente la tonaca nera dei monaci eremitani.
Il polittico è completato da due pilastrini ai lati esterni con raffigurati altri dieci santi. Al livello inferiore la predella contiene gli Apostoli, mentre ai suoi lati compaiono gli stemmi del committente e del Comune di Nocera Umbra. Non è certa la committenza. Si può ipotizzare che sia stato il vescovo Giovanni Cerretani (1476-1492), di cui compare lo stemma, ma potrebbe essere stata anche la Comunità locale ad avere donato l'opera al Duomo.
Nicolò di Liberatore
Nicolò di Liberatore, soprannominato l'Alunno, in alcuni casi ricordato anche come Niccolò di Liberatore nacque e morì a Foligno (1430-1502).
E' uno dei pochi artisti del rinascimento umbro, che insieme al Perugino e al Pinturicchio, viene ricordato nelle Vite dei Pittori del Vasari. A proposito di Nicolò Alunno si legge: "faceva alle sue figure teste ritratte dal naturale e che parevano vive".
Nato in una agiata famiglia di speziali manifesta ben presto la sua spiccata attitudine alla pittura. Lo pseudonimo "l'Alunno" gli è stato attribuito dal Vasari, che male interpretò un'iscrizione dell'artista apposta sulla predella del polittico della Natività del 1492. L'autore vi scrive Alumnus Fulginie, ovvero allevato a Foligno, ma il Vasari lo scambia per un soprannome: l'Alunno di Foligno. Nel 1452 si sposa con Caterina l'unica figlia di Pietro di Giovanni "Mazzaforte" con cui entrerà in società qualche anno più tardi. Con il suocero realizza nel 1458 la Madonna dei Consoli di Deruta, dove si rivelano i caratteri peculiari del suo stile che segue il filone angelichiano. Nella maturità sarà invece l'espressionismo a prevalere nella sua produzione, sotto l'influenza di Bartolomeo di Tommaso, un altro grande maestro folignate. Nella sua bottega di Foligno furono realizzate molte pale d'altare, polittici a sportelli, gonfaloni processionali, quadri da devozione e anche opere a soggetto profano che si diffusero in tutta l'Umbria orientale e in buona parte delle Marche. Sue opere si trovano a Foligno nell'ex chiesa di San Domenico; nella parrocchiale di San Matteo, a Cannara, dove è presente una interessante pala raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d'Assisi e san Matteo evangelista; ancora a Cannara, nella chiesa di San Giovanni Battista, si trova una bella tempera su tavola con la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482.
Fondamentali per la sua formazione furono i pittori folignati della prima metà del XV secolo, un gruppo denominato scuola folignate. Ebbero grande importanza per la sua formazione alcuni capolavori e artisti del Rinascimento fiorentino presenti in Umbria come il Polittico di San Domenico del Beato Angelico a Perugia e gli affreschi di Benozzo Gozzoli con le Storie di San Francesco a Montefalco. Successivamente i viaggi nelle Marche arricchirono il suo linguaggio di nuovi apporti culturali ed artistici, particolarmente veneti. L'ultima fase della sua produzione è influenzata dall'opera di Perugino e Pinturicchio, e in particolare dall'opera di Luca Signorelli, il cui stile era si sposa con il gusto drammatico dell'Alunno.