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PITTORI: Niccolò di Liberatore

Madonna della Misericordia con sant'Agostino tra due santi vescovi

Madonna della Misericordia con sant'Agostino tra due santi vescovi

 

 

NICCOLO' DI LIBERATORE

1450-1474

Terni, Pinacoteca Comunale

 

Madonna della Misericordia con sant'Agostino tra due santi vescovi

 

 

 

In questo stendardo processionale Niccolò di Liberatore ha dipinto la Madonna della Misericordia come soggetto principale: tra i vari personaggi di contorno troviamo anche sant'Agostino tra due santi vescovi. Realizzato con la tecnica della tela il dipinto misura 134 cm in altezza e 117 in larghezza. L'autore viene da taluni storici dell'arte riconosciuto in Paolo di Giovanni da Visso o anche in un anonimo pittore della cerchia culturale umbra della seconda metà del Quattrocento.

La tela è conservata a Terni presso la Pinacoteca Comunale.

Agostino vi è stato raffigurato come vescovo: in testa porta la mitra cerchiata dal nimbo dei santi. Il viso esprime lo sguardo di una persona matura, ma non ancora anziana. La barba è nerastra e riccioluta e cresce su entrambe le guance. nella mano sinistra il santo impugna il bastone pastorale mentre con la destra tiene ben saldo un piccolo libro chiuso. Sotto il piviale si nota bene il nero abito monacale dei frati agostiniani, che furono i probabili committenti dell'opera, che con questa simbologia volevano indicare ai fedeli la loro diretta discendenza dalla esperienze monastiche promosse in Africa da Agostino nel V secolo.

 

 

Nicolò di Liberatore

Nicolò di Liberatore, soprannominato l'Alunno, in alcuni casi ricordato anche come Niccolò di Liberatore nacque e morì a Foligno (1430-1502).

E' uno dei pochi artisti del rinascimento umbro, che insieme al Perugino e al Pinturicchio, viene ricordato nelle Vite dei Pittori del Vasari. A proposito di Nicolò Alunno si legge: "faceva alle sue figure teste ritratte dal naturale e che parevano vive".

Nato in una agiata famiglia di speziali manifesta ben presto la sua spiccata attitudine alla pittura. Lo pseudonimo "l'Alunno" gli è stato attribuito dal Vasari, che male interpretò un'iscrizione dell'artista apposta sulla predella del polittico della Natività del 1492. L'autore vi scrive Alumnus Fulginie, ovvero allevato a Foligno, ma il Vasari lo scambia per un soprannome: l'Alunno di Foligno. Nel 1452 si sposa con Caterina l'unica figlia di Pietro di Giovanni "Mazzaforte" con cui entrerà in società qualche anno più tardi. Con il suocero  realizza nel 1458 la Madonna dei Consoli di Deruta, dove si rivelano i caratteri peculiari del suo stile che segue il filone angelichiano. Nella maturità sarà invece l'espressionismo a prevalere nella sua produzione, sotto l'influenza di Bartolomeo di Tommaso, un altro grande maestro folignate. Nella sua bottega di Foligno furono realizzate molte pale d'altare, polittici a sportelli, gonfaloni processionali, quadri da devozione e anche opere a soggetto profano che si diffusero in tutta l'Umbria orientale e in buona parte delle Marche. Sue opere si trovano a Foligno nell'ex chiesa di San Domenico; nella parrocchiale di San Matteo, a Cannara, dove è presente una interessante pala raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d'Assisi e san Matteo evangelista; ancora a Cannara, nella chiesa di San Giovanni Battista, si trova una bella tempera su tavola con la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482.

Fondamentali per la sua formazione furono i pittori folignati della prima metà del XV secolo, un gruppo denominato scuola folignate. Ebbero grande importanza per la sua formazione alcuni capolavori e artisti del Rinascimento fiorentino presenti in Umbria come il Polittico di San Domenico del Beato Angelico a Perugia e gli affreschi di Benozzo Gozzoli con le Storie di San Francesco a Montefalco. Successivamente i viaggi nelle Marche arricchirono il suo linguaggio di nuovi apporti culturali ed artistici, particolarmente veneti. L'ultima fase della sua produzione è influenzata dall'opera di Perugino e Pinturicchio, e in particolare dall'opera di Luca Signorelli, il cui stile era si sposa con il gusto drammatico dell'Alunno.