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PITTORI: Niccolò di Liberatore

San Benedetto, San Pietro, San Paolo, Sant'Agostino, San Giovanni Battista, Santa Caterina d'Alessandria, San Sebastiano, Sant'Antonio Abate, Madonna con Bambino in trono e angeli

I santi Benedetto, Pietro, Paolo, Agostino, Giovanni Battista,

Caterina d'Alessandria, Sebastiano, Antonio Abate,

la Madonna con Bambino in trono e angeli

 

 

NICCOLO' DI LIBERATORE

1475

Roma, Galleria Albani

 

Madonna con Bambino in trono e angeli con sant'Agostino e altri santi

 

 

 

Il polittico di Niccolò di Liberatore, noto anche come l'Alunno, ha come scena centrale la Madonna con il Bambino in trono e angeli attorniata da vari santi. Nella fascia inferiore si possono distinguere san Benedetto, san Pietro, san Paolo e,all'estrema destra, sant'Agostino.

Nella fascia superiore troviamo san Giovanni Battista, santa Caterina d'Alessandria, san Sebastiano e sant'Antonio Abate. L'opera che risale al 1475 è firmata dall'autore. Attualmente l'opera è conservata alla Galleria Albani a Roma. In precedenza appartenne alla Collezione A. Torlonia e alla Collezione J. Fesch sempre a Roma.

Agostino è qui raffigurato come vescovo con tutti i suoi attributi episcopali. Sotto il piviale si nota il saio nero degli eremitani agostiniani, che in questo modo esprimevano pubblicamente la loro convinzione che il santo fosse il vero fondatore del loro Ordine.

 

 

Nicolò di Liberatore

Nicolò di Liberatore, soprannominato l'Alunno, in alcuni casi è ricordato anche come Niccolò di Liberatore. Nacque e morì a Foligno (1430-1502).

E' uno dei pochi artisti del rinascimento umbro, che insieme al Perugino e al Pinturicchio, viene ricordato nelle Vite dei Pittori del Vasari. A proposito di Nicolò Alunno si legge: "faceva alle sue figure teste ritratte dal naturale e che parevano vive".

Nato in una agiata famiglia di speziali manifesta ben presto la sua spiccata attitudine alla pittura. Lo pseudonimo "l'Alunno" gli è stato attribuito dal Vasari, che male interpretò un'iscrizione dell'artista apposta sulla predella del polittico della Natività del 1492. L'autore vi scrive Alumnus Fulginie, ovvero allevato a Foligno, ma il Vasari lo scambia per un soprannome: l'Alunno di Foligno. Nel 1452 si sposa con Caterina l'unica figlia di Pietro di Giovanni "Mazzaforte" con cui entrerà in società qualche anno più tardi. Con il suocero  realizza nel 1458 la Madonna dei Consoli di Deruta, dove si rivelano i caratteri peculiari del suo stile che segue il filone angelichiano. Nella maturità sarà invece l'espressionismo a prevalere nella sua produzione, sotto l'influenza di Bartolomeo di Tommaso, un altro grande maestro folignate. Nella sua bottega di Foligno furono realizzate molte pale d'altare, polittici a sportelli, gonfaloni processionali, quadri da devozione e anche opere a soggetto profano che si diffusero in tutta l'Umbria orientale e in buona parte delle Marche. Sue opere si trovano a Foligno nell'ex chiesa di San Domenico; nella parrocchiale di San Matteo, a Cannara, dove è presente una interessante pala raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d'Assisi e san Matteo evangelista; ancora a Cannara, nella chiesa di San Giovanni Battista, si trova una bella tempera su tavola con la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482.

Fondamentali per la sua formazione furono i pittori folignati della prima metà del XV secolo, un gruppo denominato scuola folignate. Ebbero grande importanza per la sua formazione alcuni capolavori e artisti del Rinascimento fiorentino presenti in Umbria come il Polittico di San Domenico del Beato Angelico a Perugia e gli affreschi di Benozzo Gozzoli con le Storie di San Francesco a Montefalco. Successivamente i viaggi nelle Marche arricchirono il suo linguaggio di nuovi apporti culturali ed artistici, particolarmente veneti. L'ultima fase della sua produzione è influenzata dall'opera di Perugino e Pinturicchio, e in particolare dall'opera di Luca Signorelli, il cui stile era si sposa con il gusto drammatico dell'Alunno.