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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Quattrocento: Niccolò di LiberatorePITTORI: Niccolò di Liberatore
San Lorenzo, Gregorio e sant'Agostino, San Vittorino, Sebastiano e san Girolamo
NICCOLO' DI LIBERATORE
1480
Boston, Museum of Fine Arts
San Lorenzo, Gregorio e sant'Agostino, San Vittorino, Sebastiano e san Girolamo
La tavola, che è un pilastrino di polittico, è opera di Niccolò di Liberatore pseudonimo dell'Alunno. Venne eseguita dall'artista nel 1480 per la chiesa di S. Venanzio di Camerino nelle Marche.
Successivamente fu acquisito dal Museum of Fine Arts di Boston dove tuttora è conservato.
Nella tavola sono raffigurati a gruppi di tre i santi Lorenzo, Gregorio e Agostino, e i Santi Vittorino, Sebastiano e san Girolamo. Agostino è stato dipinto rispettando un canone molto diffuso e comune che lo vede vescovo con in mano il bastone pastorale, nell'altra un libro chiuso. Sul capo porta la mitra, mentre il volto è abbellito da una folta barba nera. Il viso è quello di una persona matura e vivida nello sguardo.
Nicolò di Liberatore
Nicolò di Liberatore, soprannominato l'Alunno, in alcuni casi ricordato anche come Niccolò di Liberatore nacque e morì a Foligno (1430-1502).
E' uno dei pochi artisti del rinascimento umbro, che insieme al Perugino e al Pinturicchio, viene ricordato nelle Vite dei Pittori del Vasari. A proposito di Nicolò Alunno si legge: "faceva alle sue figure teste ritratte dal naturale e che parevano vive".
Nato in una agiata famiglia di speziali manifesta ben presto la sua spiccata attitudine alla pittura. Lo pseudonimo "l'Alunno" gli è stato attribuito dal Vasari, che male interpretò un'iscrizione dell'artista apposta sulla predella del polittico della Natività del 1492. L'autore vi scrive Alumnus Fulginie, ovvero allevato a Foligno, ma il Vasari lo scambia per un soprannome: l'Alunno di Foligno. Nel 1452 si sposa con Caterina l'unica figlia di Pietro di Giovanni "Mazzaforte" con cui entrerà in società qualche anno più tardi. Con il suocero realizza nel 1458 la Madonna dei Consoli di Deruta, dove si rivelano i caratteri peculiari del suo stile che segue il filone angelichiano. Nella maturità sarà invece l'espressionismo a prevalere nella sua produzione, sotto l'influenza di Bartolomeo di Tommaso, un altro grande maestro folignate. Nella sua bottega di Foligno furono realizzate molte pale d'altare, polittici a sportelli, gonfaloni processionali, quadri da devozione e anche opere a soggetto profano che si diffusero in tutta l'Umbria orientale e in buona parte delle Marche. Sue opere si trovano a Foligno nell'ex chiesa di San Domenico; nella parrocchiale di San Matteo, a Cannara, dove è presente una interessante pala raffigurante la Madonna in trono con Gesù Bambino tra san Francesco d'Assisi e san Matteo evangelista; ancora a Cannara, nella chiesa di San Giovanni Battista, si trova una bella tempera su tavola con la Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Sebastiano, eseguita nel 1482.
Fondamentali per la sua formazione furono i pittori folignati della prima metà del XV secolo, un gruppo denominato scuola folignate. Ebbero grande importanza per la sua formazione alcuni capolavori e artisti del Rinascimento fiorentino presenti in Umbria come il Polittico di San Domenico del Beato Angelico a Perugia e gli affreschi di Benozzo Gozzoli con le Storie di San Francesco a Montefalco. Successivamente i viaggi nelle Marche arricchirono il suo linguaggio di nuovi apporti culturali ed artistici, particolarmente veneti. L'ultima fase della sua produzione è influenzata dall'opera di Perugino e Pinturicchio, e in particolare dall'opera di Luca Signorelli, il cui stile era si sposa con il gusto drammatico dell'Alunno.